Perdonami

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"Leonora, apri la porta!" urlò lui al di fuori, colpendo ripetutamente e con forza la porta di casa.

"No!"

Avevo provato a seminarlo in tutti i modi ma non c'ero riuscita. Anche se ero stata in silenzio per tutto il tragitto, lui non perse le speranze. Quando aveva detto che mi avrebbe seguito fino casa non mi immaginavo lo facesse sul serio!
E sarebbe anche entrato se io non gli avessi chiuso in faccia la porta, la stessa alla quale lui continuava a bussare.
C'era solo un modo per definirlo... stalking! E forse io avrei fatto meglio a chiamare la polizia.

"Aprimi, per favore." Disse lui addolcendo il tono di voce.

"No!"

"Te lo chiedo per favore." Tornò a ripetere lui.

"No!"

"Farai qualcos'altro oltre che dirmi di 'No'?

"No!"

"Leonora..." mi richiamò severo ma allo stesso tempo implorante.

Odiavo che pronunciasse il mio nome e non faceva altro che irritarmi ancora di più.

"Vattene!" dissi.

Doveva essere contento, almeno non gli avevo risposto con un altro secco no.

"Sai che non me ne andrò finché non aprirai questa maledetta porta e mi lascerai parlare con te."

"Per me puoi benissimo restare dove sei." Lo beffeggiai. "Oggi preannunciano pioggia."

"Sei arrabbiata?"

Era davvero idiota quel ragazzo. Era palesemente ovvio che fossi arrabbiata... E neanche poco!

"No... Cosa dici?" Domandai ironica sperando di irritarli come lui stava facendo con me.

"Sei molto arrabbiata, vero?"

"Cosa ti fa pensare questo?" continuai con lo stesso tono. "Il fatto che ti abbia chiuso la porta, provando a rovinare quella faccia da schiaffi senza successo e che non voglia parlarti non significa che sia arrabbiata."

"Ok, ok. Sei incazzata, e molto."

"Infatti! Tornatene da quella bionda della festa e lasciami in pace una volta per tutte!"

"Non era bionda." disse e la cosa mi irritò ancora di più. "Ma se tu vuoi che lo sia, va bene... Era bionda." Disse esasperato.

"Non mi interessa."

"Mi spieghi cosa devo fare con te?" disse frustrato.

Odiavo quel suo tono duro e in quel modo non avrebbe di certo risolto la situazione.

Lo senti fare un sospiro profondo.

"Leonora..." mi chiamò usando un tono più dolce. "Davvero non aprirai questa porta?"

Stetti in silenzio, non avevo nemmeno più voglia di parlare con lui.

"Alla festa..." cominciò lui ma la cosa non mi interessava minimamente, ero stufa di sentire stupide spiegazioni, volevo solo che mi lasciassero tutti in pace.

"Senti, non voglio sapere niente della festa... L'importante è che tu ti sia divertito."

"Non mi sono divertito."

"Oh..." esclamai falsamente. "Che peccato!"

"E lo sai perché non mi sono divertito?"

"Non mi interessa." dissi. "Ma scommetto che me lo dirai lo stesso."

"Non mi sono divertito perché ho aspettato tutta la sera te." confessò e la cosa mi spiazzò per un attimo ma poi mi ricordai di non farmi incantare dalle sue parole.

Mr. Player and IWhere stories live. Discover now