IM: PRIMO INCONTRO - LUKE

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Tatooine,
Desolazione dello Jundland

§

Non sono più una bambina!

Gliel'hai detto chiaro e tondo, ai tuoi genitori, che di arare i campi e di raccogliere umidità non ne vuoi più sapere. "Aspetta un'altra stagione" è la loro scusa abituale, neanche l'avessero scritta su un copione. Ma le stagioni passano e tu sei bloccata su questo buco di sabbia di pianeta, a differenza di molti tuoi amici che già se ne sono andati per la loro strada.

Ti siedi all'ombra di una roccia. Appoggi il tuo bastone accanto a te e raccogli le gambe nelle braccia. Dopo aver notato un sasso, lo raccogli e lo lanci con furia, ringhiando al nulla e lasciando che la tua voce prenda eco.

Ma un altro verso prende a risuonare per la valle. Non un'eco. E neanche poco minaccioso.

Ti alzi in piedi di scatto.

Una figura ricoperta di bende dello stesso colore della sabbia dei dintorni e armata di una rozza lancia si staglia sul ciglio di un'altura. Subito ne accorre un'altra, e un'altra ancora, e già inizi a pentirti di aver fatto tutto quel trambusto.

Sabbipodi.

Fai appena in tempo a figurarti quella parola in testa che ben cinque di quelle bestie si lanciano giù a capofitto nella tua direzione con un ringhio selvaggio e raccapricciante.

Provi a scappare, ma invano. Sono più veloci loro e provano a colpirti con i loro letali Gaderffii. Racimolando in fretta il tuo bastone, respingi molti dei loro attacchi, ma non riesci ad evitarne uno fatale al ventre. Cadi a terra, dolorante ed inerme. L'unica cosa che puoi fare è sperare disperatamente in un aiuto di fortuna.

Intanto tutti e cinque i Sabbipodi si sono già radunati intorno a te, come farebbero con qualsiasi preda. Stanno per colpirti di nuovo, quando improvvisamente si voltano e scappano a gambe filate.

Alzi la testa, spaesata. Una figura coperta da un mantello si avvicina a te. Per paura e per istinto indietreggi: se è riuscita a spaventare i Sabbipodi, qualsiasi cosa o chiunque sia, deve essere ben più temibile di loro.

Ma quella alza le mani in segno di pace e si china su di te. Solleva il cappuccio che le copriva la testa, rivelando il volto di un giovane biondo dagli occhi di ghiaccio.

«Non voglio farti del male,» ti assicura con un tono di voce inaspettatamente dolce. «Sei ferita?»

«Mi hanno colpita,» rispondi, toccandoti il ventre. «Forse riesco ad alzarmi...»

Con un po' di fatica riesci a rimetterti in piedi, ma dopo pochi passi ti ritrovi a caracollare a terra per il dolore.

«Aspetta, ti aiuto io.»

Con tua sorpresa, il ragazzo ti raccoglie tra le sue braccia e inizia a camminare in una direzione a te ignota.

«Hey, c-che stai facendo?» chiedi. «Non prenderla sul personale, ma non so nemmeno chi sei.»

«Luke Skywalker. Tu?»

«Y/N. E il tuo nome non mi dice ancora nulla... Che cosa pensi di fare?»

«Fidati di me. So come aiutarti.»

Anche se non sei sicura di poterti fidare di lui, non ti sembra malintenzionato. Anzi, c'è qualcosa di lui ti attira terribilmente, come una strana energia. Certo, non sai cosa.

Dopo pochi minuti di cammino, Skywalker arriva vicino ad una piccola capanna isolata che sembra una di quelle abitate da quelle bestiacce tutte pezze e sabbia.

«Tranquilla, non ci sono Sabbipodi qui» ti rassicura, avendo notato la tua aria preoccupata. «O forse c'erano, ma era deserta quando l'ho trovata. Comunque è solo una sistemazione improvvisata.»

Entra dentro e, per farlo, è costretto a piegare la testa. Poi ti appoggia su una coperta di pelliccia di Bantha.

«Non dirmi che vivi qui?» chiedi, ben poco ammirata dal misero arredamento della capanna.

Lui sorride. «Sono solo di passaggio... In realtà, sono cresciuto qui su Tatooine, ma in una fattoria. Finché non sono stato coinvolto in diversi... inconvenienti. E mi sono ritrovato a viaggiare per tutta la Galassia.»

Ascolti meravigliata. Lo invidi molto.

«Ma tu cosa ci facevi nella Desolazione dello Jundland?» ti chiede poi, e non senza un lieve tono di rimprovero. «Se sei del posto, dovresti sapere che non è proprio il luogo migliore per avventurarsi.»

«Lo so, infatti...» rispondi, un po' infastidita, ma più che altro perché ti ritrovi a ripensare alla causa prima che ti ha fatto allontanare da casa.

Luke accenna un sorrisetto amichevole.

«Ascoltami bene adesso. Promettimi di non spaventarti.»

Batti le palpebre, confusa. «O-kay?»

Lui ti mette una mano sul ventre e chiude gli occhi. Senti un insolito calore pervaderti la pelle, poi, tutto d'un colpo, freddo. E quando oglie la mano, ti suggerisce: «Prova a rialzarti.»

Fai come ti dice e ti accorgi di non sentire più dolore. Né barcolli più.

«M-Ma come hai fatto?»

«È una tecnica di guarigione.»

«Cosa sei, uno stregone?»

Lui solleva le spalle e annuisce. «Più o meno. Di solito mi chiamano Jedi

A questo punto ci manca poco che tu non cada all'indietro. Non hai mai incontrato un Jedi prima d'ora, credevi fossero solo storielle che si raccontano ai bambini per farli addormentatare. Ma questa rivelazione spiegherebbe molte cose: ad esempio, come lui abbia fatto a trovarti così in fretta, come abbia messo in fuga i Sabbipodi. E il perché ti senti così attratta da lui.

Ti rimetti seduta, cercando di contenere l'entusiasmo.

«Wow... Non so cosa dire... È grandioso...»

Luke ridacchia, poi ti accarezza una guancia. Il suo gesto svela un affetto quasi paterno, nonostante non debba essere tanto più grande di te. I suoi occhi, così chiari e profondi, sembrano quelli di qualcuno che ha visto e vissuto cose inimmaginabili. Qualcuno che, forse, troppo presto ha dovuto fare i conti con il suo destino.

Il sorriso empatico che gli rivolgi viene ricambiato e lui percorre la linea del tuo volto fino a prenderti il mento tra due dita.

Il tuo sguardo si sposta sulla finestrella della capanna. La luce che l'attraversa è tinta di sfumature rosate. Come colpita da una scarica elettrica, ti risvegli - tuo malgrado - dalla trance in cui sei caduta.

«Oh, ehm, io... Devo andare, si sta- facendo buio là fuori.»

Lui annuisce e tu ti alzi in piedi. Sei ancora sull'uscio quando senti la sua voce pronunciare il tuo nome. Ti giri nuovamente verso di lui.

«Se hai bisogno di qualcosa, sai dove venire a trovarmi.»

«Ci conto.»

Sorridi e in pochi secondi sei già in cammino sulla sabbiosa strada di casa, sotto la luce dei soli gemelli che stanno per scomparire dietro l'orizzonte. E nel tuo cuore senti che difficilmente riuscirai a scordare questo incontro.

Star Wars || Raccolta One-ShotsWhere stories live. Discover now