PROMPT: Han Solo, n°26

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N°26 - "Sai che sono le quattro del mattino, vero?"

Han Solo X Lettrice

Richiesto da: Bebalovw

Questa avrebbe avuto tutto il diritto di definirsi una dormita colossale se non fosse stato per quel rumore che hai sentito abbattersi e poi svanire in un attimo sulla porta di casa

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Questa avrebbe avuto tutto il diritto di definirsi una dormita colossale se non fosse stato per quel rumore che hai sentito abbattersi e poi svanire in un attimo sulla porta di casa.

Immaginazione? Decisamente no. Il rumore si ripete, stavolta più forte. Rivolgi un'occhiata -- che sembra implorare pietà -- alla sveglia, che segna le 4:00 del mattino.

Mentre ti domandi quale essere possa presentare una tale instabilità psicologica da bussare a quest'ora, schiacci il volto contro il cuscino e soffochi un gemito. Metabolizzando la situazione, però, realizzi presto di non essere l'unica persona nei paraggi che deve fare lo sforzo -- a dir poco disumano -- di scendere dal letto nel cuore della notte. Ti giri verso la parte di letto della vittima su cui scaricare l'impiccio e, con la voce impastata dal sonno, mugugni: «Han, c'è qualcuno alla p-»

La tua sorpresa nel constatare l'assenza del Corelliano si trasforma ben presto in rabbia: ti aveva avvisato che sarebbe tornato tardi, ma questo è decisamente un orario improponibile per ripresentarsi a casa.

Aveva accennato ad un'offerta di Lando per una serata tra amici e, già partendo da questo presupposto avevi trovato qualcosa da ridire: Calrissian non ti è mai andato a genio e il talento innato di Han nel mettersi nei pasticci non andava a suo favore. Ma -- comportamenti infantili a parte -- è pur sempre adulto e non ti ritieni investita di un potere tale da proibirgli le sue compagnie, buone o meno che siano. Così ti sei voluta fidare, scegliendo la via dell'accondiscendenza.

Già... Grosso errore.

Con una faccia su cui sembra essere passata un'intera mandria di Bantha, monti giù dal letto e ti trascini stancamente verso l'uscio di casa. Per il tuo bene, ti auguri che dall'altra parte ci sia Han. Per il suo, speri proprio di no.

Nell'aprire la porta e nel ritrovartelo davanti, avresti dei rimproveri proprio sulla punta della lingua, ma sei talmente stanca che preferisci lasciar perdere.

«Sai che sono le quattro del mattino, vero?» gli domandi, incrociando le braccia all'altezza del petto e appoggiando una spalla allo stipite della porta.

«Fino a due minuti fa erano solo le dieci... Wow, come passa il tempo, eh?»

Qualcosa in lui non ti convince. Il suo tono di voce trasuda un entusiasmo... malsano? Serri le palpebre per guardarlo meglio: la sua postura è decisamente più sghemba della norma, così come il suo sorriso, e il suo sguardo sembra assente.

Poi un odore terribile ti pervade il naso. Alcol. E non certo della migliore qualità.

Questa, poi.

«Non hai niente da dirmi?» lo incalzi, ora che hai compreso fino a fondo il suo problema.

«Ho scoperto di saper parlare lo Shyriiwook» afferma, con il tono più stupido che tu abbia mai sentito uscire dalla sua bocca.

Forzi un sorriso per stare al suo gioco, poi lo prendi per un braccio e lo trascini in cucina, facendolo sedere su una sedia. Alla tua richiesta di spiegazioni, lui, tra singhiozzi e facce assurde, farnetica qualcosa riguardo a come due bicchieri siano diventati in fretta intere bottiglie.

«Ugh... Che sbronza, ragazzi!» esclama alla fine del suo "discorso", stofinandosi le mani prima sul viso e poi sui capelli, per reprimere quello che, a giudicare dalla sua espressione, sembra un mal di testa allucinante. Poi inizia a fissarti in silenzio come se stesse guardando un angelo appena sceso dal cielo. Chissà cosa gli starà frullando in testa...

«Hey, te l'ho mai detto che sei uno schianto?» chiede, la voce strascicata dall'alcol. Appoggia entrambe le mani sulle tue braccia, poi le fa scorrere fino a raggiungere la tua vita. Ma quando la sua esplorazione raggiunge il limite del consentito, pensi bene di scrollartelo di dosso e di allontanarti un po' per sicurezza.

«Han...»

Reggendosi a malapena in piedi, si alza e avanza barcollando verso di te.

«Han, fai il bravo...» lo ammonisci, iniziando a preoccuparti della sua momentanea incapacità di intendere e di volere.

«Perché non mi dai un bacio, proprio qui?» ti chiede, tastandosi le labbra con un dito e accostando il viso al tuo. Con uno scatto fulmineo riesci a schivarlo e a correre in salotto; lui, però, non sembra aver gradito la tua reazione e pensa bene di venirti dietro.

Ti servi del divano come ostacolo tra te e lui e, mettendo le mani avanti, cerchi di riportarlo all'ordine. «Buono, Han. Niente idiozie.»

Il Corelliano sbuffa come un bambino. «Ah, andiamo! È solo un bacio!»

«E io preferirei rimandarlo.»

«In questo caso...»

È presto fatto prima che Han inizi a correrti dietro, costringendo entrambi a girare intorno al divano diverse volte, mentre le tue grida si sovrappongono alle risate di lui; e, quando alla fine riesce a catturarti, dopo averti inflitto una sana dose di solletico, ti solleva da terra prendendoti di peso.

«Che stai facendo?! Mettimi. Giù. Subito! Mi hai sentito? Tu sei pazzo, dico, pazzo!»

Ignorando bellamente le tue lamentele, ti fa ruzzolare sul divano, continuando a ridere come un matto, e poi si butta sopra di te.

«Han! Mi stai soffocando!» gridi, cercando di toglierti questo peso ingombrante di dosso. Per tutta risposta, lui riprende con il solletico e tu ti contorci dalle risate.

«SMETTILA! TI PREGO! NON RESPIRO!» lo implori. Ma le sue dita non si fermano, dunque ti vedi costretta a usare le maniere forti: senza pensarci oltre, gli pianti uno schiaffo sulla guancia sinistra; e ora, un Han Solo decisamente stralunato si tasta delicatamente il punto colpito.

«Hey, mi hai fatto male...» si lamenta, con uno sguardo e un tono da cane bastonato, mentre tu ne approfitti per riprendere fiato.

I vostri visi sono vicinissimi e fai un verso disgustato nel sentire il suo respiro sulla tua pelle. «Ugh... Quanto puzzi!»

«Il sapore non deve essere male, però.»

Così dicendo, prende a mordicchiarti il labbro inferiore, poi intrappola entrambe le tue labbra nelle sue, in un bacio goffo e irruento. L'alcol che gli impregna le labbra e la lingua sembra aver alzato la temperatura della sua bocca, rendendola bollente a contatto con la tua. Inizialmente il disgusto ti porta a volerti allontanare subito, ma ben presto finisci per abituarti -- persino ad assuefarti -- a questo sapore e un desiderio incontrollato ti spinge a desiderarne ancora e ancora. E, a questo punto, il pensiero che possa diventare brilla anche tu passa in secondo piano.

 E, a questo punto, il pensiero che possa diventare brilla anche tu passa in secondo piano

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NON LO SO PERCHÉ IL MIO CERVELLO DEMENTE PARTORISCE CODESTE COSE... #TrashIsTheWay

Comunque mi sento uno schifo perché vi faccio aspettare un sacco per gli aggiornamenti. Che tristezza.

Star Wars || Raccolta One-ShotsWhere stories live. Discover now