Capitolo 19

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Can we still be friends?

Justin Bieber

"Comunque tra un paio di giorni partiamo in Italia." Annuncia, come se nulla fosse.

Mi allontano da lui per guardarlo negli occhi. "E me lo dici così?" Domando a bocca aperta.

Si guarda intorno per poi incrociare il mio sguardo. "Non so in quale altro modo te lo dovrei dire. Non sei contenta?"

"Certo che lo sono, ma potevi dirmelo prima, no?" Mi lamento. "Tra l'altro, chi ha detto che ti ho perdonato?"

"Io ci vado comunque, figurati se qualche italiana non vorrà farmi compagnia." Cerca di farmi ingelosire guadagnandosi da parte mia uno schiaffo in faccia lasciandolo sconvolto. Non lo volevo tirare così forte ma è successo e non so se ridere o piangere.

"Scusa." Sorrido e gli lascio un bacio sulla guancia.

Sono contenta di essere tornata alla normalità con lui. Odio litigarci e secondo me questa vacanza non farà altro che farci bene.

Abbiamo bisogno entrambi di allontanarci da tutto questo, almeno per un po'.       

Mi uccide solo l’idea di abbandonare per il momento le ricerche di mia sorella, ma devo non pensarci che è decisamente inutile.

Resto abbracciata un po' insieme a lui senza scambiarci nemmeno una parola e va bene così, ma il tempo passa, e se non voglio finire nuovamente nei guai devo tornare al più presto in comunità.

"Devo andare."

"No." Mi placca tra le sue braccia stringendomi verso il suo corpo.

Ci risiamo. Nemmeno io voglio andare via però devo e non ho scelte.

"Devo tornare, l'ultima volta è successo un casino e lo sai."

Sbuffa ma mi lascia andare. Mi alzo dal divano e mi faccio accompagnare fino alla porta.

"Non fare tardi per dopo domani, mi raccomando" Mi avvisa ma suona più come una minaccia.

Alzo gli occhi al cielo. Solitamente sono puntuale quasi in tutto quindi è totalmente inutile il suo intervento.

"Caso mai parla per te." Ironizzo.

Mi alzo sulle punte per dargli un bacio ed esco da casa sua dirigendomi fuori.

Mi sento più libera e senza ansia, finalmente. Ripeto, ODIO LITIGARE CON LUI e quando succede mi sento completamente sola, soprattutto perché nonostante tutto lui c'è stato sempre e continua ad esserci nella mia vita.

Oltre ad essere il mio ragazzo è anche prima di tutto il mio migliore amico e non mi sento mai sotto giudizio quando sto con lui. Semplicemente mi accetta per quella che sono e non smetterò mai di essergliene grata.

Arrivo velocemente in comunità firmando il mio rientro e decido, presa dall'euforia, di tornare nella mia stanza e stabilire ora cosa portarmi. Farà indubbiamente caldo in Italia ma sono già abituata al caldo insopportabile della California.

Quando entro nella stanza, trovo sia Jenna che Bella e Lola sedute sul letto di quest'ultima a parlare. Come sempre, non appena notano la mia presenza, abbassano la voce per poi stare zitte completamente.

Se proprio devo essere sincera non me ne frega un cavolo, ma le trovo veramente ridicole soprattutto perché credono che non mi accorga di nulla.

Sospiro, ignorandole e prendo la piccola valigia da sotto il mio letto.
Apro l'armadio e inizio a ispezionare con lo sguardo cosa potrei portare. Non voglio esagerare soprattutto perché mi conosco e so che finirò per rendermi conto che non indosserò tutto quanto.

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