-Carousel-

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Titolo: Carousel
Autore: Lenkenrys
Genere: Narrativa generale
Stato: In corso


1) Trama

Il protagonista della storia è Fabian, ragazzo che vive da sempre in un orfanotrofio

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Il protagonista della storia è Fabian, ragazzo che vive da sempre in un orfanotrofio. È dura per lui essere uno dei ragazzi più longevi della struttura: mai adottato, si accontenta di un surrogato di famiglia, creato attorno ai suoi amici e la mitica fighissima Suor Mary, la suora che si occupa dell'istituto.
I più fortunati che vengono adottati, però, ovviamente, se ne vanno; tra questi c'è Avril, la sorellina del migliore amico di Fabian, David, che verrà portata via e troverà la sua famiglia altrove.

A distanza di anni i due si ritrovano, uniti da una nuova scoperta, una lettera che suor Mary consegna a Fabian e che contiene informazioni riguardo alla sua famiglia perduta. 

Son sincera, sarà una recensione molto positiva, ma al contempo molto breve. Ci troviamo di fronte ad una storia molto ben scritta, con (purtroppo-autrice datti una mossa ad aggiornare, lo sai che ti stalkero da mesi) appena una decina di capitoli pubblicati. Chi segue queste analisi pulciose sa che solitamente io mi concentro sugli aspetti che si potrebbero sistemare, quindi boh, beh, qualcosa c'è, ma penso che ce ne staremo a prendere un tè e biscottini per il resto del tempo.

La storia non ha buchi di trama, per quanto ancora pochi siano gli elementi disponibili, nulla sembra lasciato al caso e nulla non ci si ripropone. Eventuali "fori" sono certa abbiano bisogno solamente di un po' di tempo per essere ritirati in ballo. Dopotutto siamo davvero agli inizi del racconto!

Scorre tutto senza intoppi, delineandoci appena un'avventura che sta certamente per avere inizio.

Voto 10/10


2) Originalità

Penso che questa sia l'unica categoria in cui il punteggio sarà più basso. Purtroppo, per quel che ho avuto modo di vedere fino al decimo capitolo, la storia non presenta elementi molto originali.

Abbiamo basi già lette, oserei dire classiche, di un orfano che riceve una lettera di un possibile genitore, di una struttura con problemi economici e situazioni di ambigui passati alle spalle di uno dei personaggi (sputa il rospo, Mary!).

Sono certa che in futuro la storia svicolerà via da queste basi già sentite, probabilmente esordendo in un'originalità che purtroppo, al momento, non ci è dato mododi incontrare.

Vorrei aver potuto analizzare questo racconto tra una decina di capitoli in più, ma l'autrice non si smuove ad aggiornare ed io sono qui anche in veste di motivatrice professionista ò_ò molto professionista.

Voto 3/10


3) Coerenza narrativa

Io l'ho preannunciato: ci saremmo ritrovati a parlar del nulla.

Non ho riscontrato incoerenze.

Voto 10/10


4) Metodo narrativo

Partiamo dai dialoghi, che trovo molto particolari. Non sono estremamente numerosi e si alternano con profonde introspezioni psicologiche, a molte frasi non dette e pensieri che aleggiano tra parole striminzite e quasi ridotte all'osso. Dei dialoghi perfetti per una storia molto delicata e fatta di dolcezza, interiorità e comprensione.

Le descrizioni fisiche sono poco accennate, ma inserite nei punti giusti, quelli più utili a farci memorizzare i basilari dettagli di diverse fisionomie. 
Quelle ambientali sono un po' scarse in alcuni punti
, lasciandoci alcuni luoghi un po' nebulosi, ma più dettagliati altri. Trovo che le cose si bilancino a vicenda e  che la nebbiolina che si forma su alcuni scenari sia ben coordinata con lo stampo di questo racconto. Ci troviamo ad avere a che fare con una storia che bada molto più all'interiorità che all'esterno, qualcosa deve rimanerne svantaggiato per forza di cose.

Se potessi muovere una critica, o un consiglio insomma, l'unica cosa che perfezionerei è la pulizia di certi passaggi. In certe scene viene tutto ricamato un po' troppo, arrivandoci un po' a confonderci. Come quel che combina Suor Mary, i dettagli sul suo passato, risultano un po' troppo lasciati alla "intendiamoci". Probabilmente con più capitoli le cose si sarebbero ripetute e si sarebbero chiarite, per questo continuo a mangiarmi le zampe.

Autrice, il mio consiglio è solo d'essere più esplicita in certi passi più criptici, almeno in un secondo momento, in modo d'aiutare il lettore a raccogliere ogni informazione nel modo giusto e a non perdersi all'interno della trama.

Voto 8/10


5) Grammatica

Se non vado errando, mi sembra proprio d'aver trovato soli (e pochi) errori di distrazione. L'autrice è molto molto pulita anche in questa categoria.

Voto 9/10


6) Caratterizzazione personaggi

Eh beh, qui è proprio un macello! Una cosa indicibil- Okay, la smetto. Che dubbi potevamo avere su questa categoria, se non ho fatto altro che tessere le lodi di uno stile assolutamente e completamente introspettivo, che certamente non può e non ha trascurato i personaggi?

I personaggi principali sono perfettamente delineati.
Passiamo da un Fabian disilluso, che nasconde le sue sofferenze, come se non potesse permettersi di rattristirsi, come se dovesse mostrarsi felice sempre per qualcun altro, ad un David estremamente saggio e pacato, che con la sua tranquillità è in grado di sfiammare le peggiori ansie.
Avril è probabilmente uno dei personaggi più particolari, con i suoi rimorsi ma la sua genuinità, il suo imbarazzo e i suoi sentimenti contrastanti, quella che si è trovata a cavallo tra due mondi opposti, quello di una famiglia adottiva e quello dell'orfanotrofio, di David e del suo stesso sangue.

Il personaggio che più mi è piaciuto è certamente Suor Mary. Cazzuta, enigmatica, buona e a tratti pessimista, ma pur sempre determinata, con la testa sulle spalle ed estremamente responsabile. Una gran donna che ho adorato!

Voto 10/10


7) Stile

Penso che probabilmente mi ripeterò ampiamente. 

Lo stile dell'autrice è molto dolce e delicato, ovattato e genuinamente introspettivo, fatto di bianco e colori pastello, ricolmo di tenerezze e commozione.
Termini classici e puliti si accostano in frasi velate, che scavano a fondo nella testa di ogni personaggio, accompagnando di volta in volta tra i loro pensieri più nascosti e raramente svelati.

Voto 10/10


Conclusioni

Una storia che consiglio assolutamente, un classico della narrativa generale, sostenuto da uno stile delicato e tenero, da emozioni che si ingarbugliano a tristezze celate.
Vale la pena assolutamente andare a rompere le palle all'autrice per un aggiornamento, anche solo per dare una letta al prologo, che tutt'ora resta il mio capitolo preferito, così criptico e pieno zeppo di richiami che ritroveremo, con uno scenario d'eccezione e una dolce musica di carosello in sottofondo.

Commuovetemi assieme a me, non mi merito di soffrire in solitudine T^T

Voto complessivo 60/70

La Critica [Recensioni]Where stories live. Discover now