La Critica [Recensioni]

-Daemon Patronum-

Titolo: Daemon Patronum
Autore: vivian_nyneve
Genere: Fantasia
Stato: Completa

1) Trama

La storia è ambientata in un mondo di fantasia, con tratti medievali e abitata da semplici umani. Tra di loro, però, vivono senza nascondersi angeli e demoni, che occupano ruoli quasi divini. 
Il racconto è incentrato sulla giovane Clizia, l'erede al trono di un piccolo regno, che ha perso da poco entrambi i genitori. Al suo fianco, fin da quando era piccola, ha sempre avuto come consigliare il demone minore Rubellius, una creatura demoniaca dedita a stringere patti e scambi con gli umani. È proprio per uno scambio che è stato incaricato di proteggere Clizia e di rimanerle vicino finché lei non scoprirà la verità sulla sua famiglia e sul reale compito di Rubellius.
Tra misteri, segreti e un bel po' di tematiche eretiche, l'avventura di Clizia e Rubellius li porterà molto lontani dal piccolo regno della ragazza, ben oltre ogni sua aspettativa.

Dunque, iniziamo subito!

Non ho trovato molto da segnalare in questa categoria. La storia è completa e tutto, al finale, trova il suo spazio e la sua spiegazione.

Anzi, l'unica cosa che vorrei appuntare è proprio uno "specificare troppo". Mi spiego meglio...

A livello di trama, l'unica cosa che mi ha lasciata perplessa è il ruolo di alcuni capitoli extra, come quelli di Alita e Bardus. Sono molto romantici e passionali, ma in concreto non aggiungono nulla a quel che già sapevamo. Abbiamo avuto la fortuna d'ascoltare da Fulke racconti molto dettagliati sulla loro storia d'amore, quindi, al momento di leggere i capitoli extra, ci sembra che questi "siano di troppo", perché appunto, non aggiungono nulla.

Ovviamente, il problema è riparabile. Autrice, potresti sfoltire i racconti di Fulke, dandoci modo di arrivare agli extra con un po' di beata ignoranza, oppure di fare come con gli extra di Arabella e Erastos, dove vengono raccontate cose che non conosciamo benissimo.

Voto 9/10

2) Coerenza narrativa

Anche qui non abbiamo moltissime cose da segnalare.

- Un primo gruppo di incoerenze possiamo chiamarlo "sintattico". Alcune volte, autrice, usi dei termini con significati errati. Ne parleremo meglio nella sezione grammatica, ma, in alcuni casi, fai accostamenti errati tra una parola e un'altra dando vita a delle incoerenze a livello concettuale. Un esempio è: in una pagina del diario di Arabella, la donna si definisce "riservata" quando in realtà, dal comportamento che ci spiega avere, è tutt'altro che riservata. O meglio, non è quello l'aggettivo giusto per descrivere il suo atteggiamento. E di conseguenza le due cose stridono, diventando incoerenti. Ma ne parleremo meglio dopo.