Episode 1: Gag Reflex

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Nat

La classica mamma iperprotettiva, che deve sempre avere il controllo dal parto, quando ovviamente non ce l'aveva avuto.

E' super autoritaria a volte e nella maggior parte dei casi, sai, non è vergine, siamo realistici.

Le mamme di solito hanno nomi come Jill, o magari Edith o anche-

"Natalie, che diavolo stai facendo qui fuori tesoro?" sentii Aaron chiamarmi alle mie spalle, dal portico di casa nostra mentre io furiosamente strappavo le erbacce del giardino.

Lo ignorai, digrignando i denti nella determinazione prima di staccare finalmente la pianta dalle radici.

"Oh che mi dici adesso? Chi è la mia puttana ora piccola erbaccia, chi è la mia puttana adesso!" esclamai festeggiando, puntando i piedi mentre sbattevo la benedetta pianta a terra come in un touch down, calpestando quella stronza prima di saltellarci sopra.

Mi ci erano volute settimane per togliere finalmente tutta l'erbaccia dal mio giardino, in particolare questa.

Sorrisi con orgoglio verso il mio lavoro, asciugandomi la strato di sudore con il retro della mano prima di raccogliere la pianta eliminata e voltarmi, alzandola in aria con un sorriso pazzo per mostrare alla mia famiglia la mia trionfante vittoria mentre Aaron e il piccolo Haz mi guardavano dal portico e mi alzarono i pollici facendo dei sorrisi tirati e inquietati.

Haz girò la testolina verso Aaron, la massa di selvaggi riccioli afro più grande di tutto il corpicino mentre poneva al padre una domanda che non potevo sentire.

"Non adesso, la mamma sta avendo una crisi di nervi." fu la risposta di Aaron mentre io feci cadere la pianta di lato, piazzai una mano sul fianco e alzai un sopracciglio nella loro direzione. Entrambi si voltarono, notando che li stavo fissando, e fecero riapparire quei sorrisi forzati un'altra volta prima che Aaron lentamente, scivolasse all'indietro, chiudendosi la porta alle spalle e lasciandomi fuori.

Riaprì il vetro della porta solo formando una fessura, infilandoci le labbra.

"Perciò quando ti vestirai? Perché sono abbastanza sicuro di aver sentito la loro auto qui fuori." Aaron bisbigliò con voce più alta del normale, attento alle parole che utilizzava mentre io aggrottavo le sopracciglia ed abbassavo lo sguardo verso il mio abbigliamento, confusa.

"Beh Harry sta venendo ad aiutarmi con il giardinaggio perciò non penso di dovermi cambiare. E cosa c'è che non va nel mio abbigliamento?" chiesi quando lui aprì la porta ancora, sia lui che Haz guardarono verso la mia salopette macchiata di terra, enorme e i capelli aggrovigliati.

"Niente." dissero semplicemente nello stesso momento con voci innocenti.

"Sarebbe solo più carino se ti dessi una ripulita, è questo che sto dicendo, questo e che hai del concime sulla guancia." disse Aaron mentre io li raggiungevo dentro casa, afferrai un asciugamano pulito dalla cucina e mi lavai velocemente le mani prima di guardare verso Haz che si stava spazzolando i ricci afro, facendomi infine accorgere dello smoking dieci volte più grande del suo corpo da bambino di sei anni.

"Beh diamine, qualcuno si è proprio messo in tiro questa sera." dissi con un ghigno, pulendomi le mani e guardando mio figlio.

Haz dallo specchio incrociò il mio sguardo e mi lanciò una breve occhiata, gli occhi verde azzurrognolo troppo simili a quelli di suo padre incontrarono i miei marroni per un momento prima che un sorriso identico al mio apparve sulla sua faccia paffutella e annuì lentamente, tornando a spazzolarsi i capelli come un boss.

"Hey, hai messo tutto il cibo d'asporto sui piatti e dentro l'insalatiera così sembra che ho cucinato sul serio io la cena?" chiesi casualmente mentre Aaron mi passava accanto, preparando la tavola.

Clichéd (h.s.) - italian translationWhere stories live. Discover now