Episode 5: The Talk

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Talie

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Talie

Mi affrettai verso l'ufficio, confusa, mai nei miei quattro anni alla Berklin Middle School ero stata richiamata nell'ufficio della preside e, onestamente, non ricordavo nemmeno di aver fatto qualcosa di male.

O meglio, qualcosa che lo richiedesse, perché io non faccio mai nulla.

"Nanetta, che ci fai qui?" chiese Haz quando ci trovammo faccia a faccia, ci fissammo a vicenda con sguardo sorpreso e poi lui camminò verso di me, riaggiustandosi il cappellino mentre io mi astenevo dal commentare quel soprannome.

Da quando avevamo iniziato la scuola media e lui aveva avuto quella stupida crescita improvvisa, diventando più alto di me, non aveva mai smesso di ricordarmelo e mi chiamava sempre nanetta (shorty).

O pollastra (shawty), non riuscivo a capirlo a volte...

"Non lo so, sono stata chiamata nell'ufficio della preside." informai e camminammo fianco a fianco lungo il corridoio.

"Hey anche io." disse Haz, sfregandosi i palmi delle mani, per poi guardarmi con un sopracciglio alzato ed io ricambiai lo sguardo.

"Che cosa hai fatto?"

"Che diavolo intendi con che cosa ho fatto io," mi imitò, muovendo il collo come una donna sfacciata mentre mi imitava ed io ruotai giocosamente gli occhi al cielo con un piccolo sorriso.

"Oh, è perché sono nero huh, huh, e tu, per cosa sei finita nei guai signorina, nascondi l'erba negli stivali eh?" scherzò Haz, spingendomi le gambe con il suo ginocchio come i bambini, saltellandomi intorno sorridente, mentre io continuavo a camm...

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"Oh, è perché sono nero huh, huh, e tu, per cosa sei finita nei guai signorina, nascondi l'erba negli stivali eh?" scherzò Haz, spingendomi le gambe con il suo ginocchio come i bambini, saltellandomi intorno sorridente, mentre io continuavo a camminare verso l'ufficio della preside con l'espressione seria.

"Saltellami più vicino e ti faccio male." dissi in completa serietà. Mi fermai sulla porta per sorridergli e lui si immobilizzò, la sua bocca si spalancò in maniera melodrammatica, prima di piazzarsi una mano sul cuore.

"Sei diventata una bulla anche tu..." disse sottovoce con finta incredulità facendomi ghignare, scossi la testa e lo spinsi via, lui ridacchiò, prima di entrare entrambi nell'ufficio della preside.

Clichéd (h.s.) - italian translationWhere stories live. Discover now