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Come si era trovato in quella situazione?
Beh partiamo dall'inizio.

Jungkook decise che era ormai giunta l'ora di cambiare aria e di andare via da casa dei suoi genitori. Continuavano a tartassarlo sul fatto che doveva studiare, costruirsi un futuro e non perdere tempo in sciocchezze fondamentali però, per la sua vita.

Per sua fortuna, era un ragazzo molto intelligente e in grado di abituarsi a qualsiasi lavoro gli venisse sottoposto.

Per questo motivo, Hoseok, un suo caro amico d'infanzia gli propose di andare a vivere con lui in un appartamento a Seoul.
Jungkook viveva a Busan perciò sarebbe stato perfetto.

In poco tempo preparò le valigie e in meno di due mesi si era già stabilito in una nuova città lontano da tutti.
Poteva iniziare a vivere.
Poteva essere un Jungkook nuovo!

Il Jungkook di Seoul e non più di Busan.

Aveva anche un lavoro, dato che i genitori di Hoseok gli avevano lasciato un piccolo negozio, arredo-caffè si chiamava. Oramai non apparteneva più a loro ma a loro figlio, che decise di condividere con me per poter pagare l'affitto insieme.

Si trovava a qualche isolato dall'appartamento, non era grandissimo ma conteneva molteplici oggetti di arredo, tra cui quadri e orologi.

Era tutto di legno senza telecamere di sicurezza, le persone che entravano erano tutti "conoscenti" o comunque, persone molto conosciute nella città.

Molti rimanevano anche tutto il pomeriggio seduti a prendere un caffè seduti ai tavolini nell'area "break."
Era un posto dove regnava la pace.

O meglio, che regnava prima di Jungkook.

Sembrava tutto tranquillo, il lavoro andava bene sopratutto col bar e si vendevano molteplici quadri,
tutti di Van Gogh.

Non si capiva però chi fosse questa persona, si firmava anonimamente e se li faceva spedire, anche se era di Seul.

A Hoseok non dispiaceva dividere gli affari con il suo nuovo coinquilino, anche perché conoscendolo sin da piccolo sapeva quanto carismatico e determinato fosse.

Jungkook era una persona di cui fidarsi, non avrebbe mai tradito o spifferato qualcosa se tu eri suo amico.

Ed Hoseok lo era, o così faceva credere.

Ma un giorno crollò la situazione, quando ad orario di chiusura Jungkook si ritrovò stranamente da solo, senza avere il suo amico al fianco come era solito fare.

Stava quasi per spegnere le luci quando andò a dare un'occhiata in giro per controllare dove si fosse cacciato il rosso. Quando lo trovò in una stanza poco illuminata.

Era insieme ad una persona con il cappuccio ed era impossibile vedere il suo viso. Non si accorsero della presenza del castano, dato che la porta era semichiusa e lui stava spiando.

Hoseok aveva in mano due sacchetti di roba bianca e cristallina. Non capì all'inizio cos'era, non riuscendo a decifrare l'immagine. Ma quando vide quella persona porgere ad Hoseok molti soldi capì che qualcosa non andava.

Stavano spacciando?

Jungkook tornò dove si trovava prima, con numerose domande nella sua testa alle quali non riusciva a rispondere.

Come poteva fare una cosa del genere nel loro negozio?

Era cosi rischioso, e non ricordava un momento in cui il suo amico avesse fumato o puzzasse di fumo.

Dopo un paio di minuti Hoseok tornò sorridendo leggermente, aveva uno zaino dietro le spalle. Lo salutò raccomandandosi di chiudere il negozio per poi andarsene.

Ma la vera domanda era: dove cavolo prendeva tutta quella roba?!

War [[jjk,,kth]] Where stories live. Discover now