23

244 36 2
                                    

Seokjin era il fidanzato di Namjoon..
E Namjoon una persona buona?
Ma in quale mondo parallelo?
Stiamo parlando proprio di quel tizio che ha rapinato una persona solo per il gusto di vendicarsi? Wow.

«Posso chiamarti Jin?»

«Jin Hyung.» lo corresse il ragazzo sorridendo. Jungkook ricambiò il sorriso.

«Jin Hyung, sei dentro.»

Jin parve confuso. «Dentro dove?»

«Ora non posso dirtelo. Ma vediamoci domani mattina nei piani inferiori, perfavore. Fidati di me.» spiegò il piccolo, sperando che lo avesse convinto.

«Lo farò, solo perché so chi sei. Ma se mi uccidi, sappi che sentiranno la mia mancanza ragazzino.» lo minacciò scherzosamente il maggiore. Jungkook rise salutandolo.

Chi altro poteva aggiungere alla fuga? Jimin c'era, Yoongi, Jin e lui.

Hoseok purtroppo, non è una persona fidata. È malsano e cattivo.

Ora doveva solo pensare ad un piano di fuga, ma aveva bisogno di Taehyung.
Doveva trovare il modo di rintracciarlo.
Ma come..

In questo momento Jungkook si sentiva con in mano il potere ma allo stesso tempo si sentiva un fifone. Stava fuggendo da ciò che aveva creato. E i suoi genitori? Anche loro erano nella struttura? Non poteva lasciarli morire.

Si fece sera, e andò nella sua camera. Domani pomeriggio dovrebbe fare una consegna, brutto affare..
Le luci calarono nel cielo, e salirono nella testa del piccolo pensieri e preoccupazioni.
Se avessero fallito sarebbe stata la fine per tutti..

Ma proprio quando il piccolo stava per cadere nelle braccia di morfeo che iniziò a squillare il suo cellulare.

da: sconosciuto
Jungkook, sono Jimin

Per la mor di dio, Namjoon mi sta chiamando, questo è il cellulare di Yoongi

Datti una cazzo di mossa

Il piccolo sbarrò gli occhi, iniziando a correre il più velocemente possibile giù nei sotterranei. Ma fu difficile, perché c'erano persone che dovevano tenere tutto sotto controllo, e si dovè nascondere continuamente.

Riuscì ad arrivarci, e mentre si trovava nell'ascensore iniziò a sudare, cosa doveva scegliere?

Troppe domande a cui rispondere e nessuna risposta da poterci dare. Non pensava neanche come fosse possibile che il suo cervello elaborasse così tante cose.

Arrivato al piano, chiamò il nome di Jimin e appena sentì un cellulare suonare andò verso quella direzione.

Ma il cuore gli si fermò per un momento, iniziando a battere velocemente.
Sentì nello stomaco qualcosa di strano..
Non pensava di poter avere una reazione del genere alla sua presenza.
Non poteva crederci.
Smise di respirare senza neanche accorgersene.
Lui era qui.

War [[jjk,,kth]] Where stories live. Discover now