Un ragazzo al pianoforte.

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Pomeriggio di maggio, col caldo che fa riesco a malapena a muovere un dito ma ciò non frena le mie abitudini: faccio nottata parlando con gente casuale su twitter, mi sveglio a mezzogiorno, pranzo, dormo nuovamente ed al mio risveglio uso il computer per ammazzare il tempo. 

La mia routine era lenta e sempre uguale, nessun giorno era mai diverso dagli altri.
Uscire con le mie amiche di classe? Assolutamente no, odiavo l'idea di dover iniziare il mio ultimo anno di liceo a distanza di qualche mese e dover quindi rivedere quelle facce di cazzo ogni giorno. 

Capitava qualche volta di uscire con la mia migliore amica, Alessia, tipica ragazza che su instagram ha mille seguaci ed una vita perfetta; ahimé, "qualche volta" uscivamo insieme perché da quando si è fidanzata ha dimenticato ogni dettaglio della sua vita per iniziare un libro completamente nuovo.
Come biasimarla, tra i quartieri di Roma è più bello camminare stringendo la mano a qualcuno. 

Anche quel giorno la routine era la stessa, mia madre non faceva altro che lamentarsi per come trascorrevo le mie giornate:
  «Sempre a dormire stai»  
  «La smetti di chiuderti in stanza?»  
  «Ma perché fai l'asociale»
  
.. e alle tante domande, la voglia di risponderle "ma li cazzi tua?" era davvero tanta.

Apro twitter, apro youtube e cerco qualche canzone da ascoltare ma quel giorno i "consigliati" mi mostravano una canzone diversa di un cantante a me sconosciuto, Ultimo.
La canzone si chiama Giusy e sì, quello era il mio nome.
Inizio con l'ascolto.
Un ragazzo al pianoforte, tatuato, occhiali ed orecchino.
Qualche secondo di canzone serve a rendermi triste, qualche lacrima inizia a sfiorarmi la gote ed in tre minuti di canzone una persona era riuscita a parlare di me.
Non ci pensai un minuto in più, la misi sull'iPod ed iniziai ad ascoltarla dalle sette di sera finché non si fece notte.
In quel letto decisi di non dormire, provai a capire chi fosse quel ragazzo che con poche parole aveva letto tra le righe della mia vita;
Niccolò Moriconi, romano come me, classe '96.

Decisi di contattare Alessia, l'indomani avrebbe visualizzato i miei messaggi:
"oi
ascolta questa canzone
è della nostra zona
è proprio bravo
e pure carino"

Qualche minuto dopo crollai, cullata dalle dolci parole di quella canzone.

Giusy. // UltimoWhere stories live. Discover now