Viaggio.

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Il tempo trascorreva lento.
La fredda notte lasciava spazio alle mie calde lacrime che di tanto in tanto si facevano spazio sul viso. Sentivo addirittura di aver perso la forza per asciugarle e lasciai quindi bagnassero i miei vestiti.

Avevo già chiesto due volte dove fossero diretti i veicoli ma mai nessuna risposta mi fu data, sembravano muti o provenienti da altri posti a me sconosciuti.
Ero sola. Chissà per dove.
Cosa mi sarebbe successo?
E lui?
Decisi di usare il telefono solo per ascoltare la musica, piccola compagnia di cui avevo bisogno.

Quel vetro così pulito mi divideva da un mondo a me ignoto, un mondo che mai ho conosciuto ed una delle mie paure è non riuscirci mai. Non sapevo a cosa stessi andando incontro, se avessi trovato l'inferno o il paradiso.
Sapevo che stavo lasciando un purgatorio che, per quanto monotono e duro, lasciava spazio a speranze e piccoli sorrisi.

Osservavo le luci della città, sembravano stelle di diversi colori.
Ripensavo a quando ero piccola e quelle stelle le guardavo con la mia mamma che, sussurrandomi, diceva:

"facciamo solo parte di un universo più piccolo, fatto di tante stelle ma anche di meteoriti capaci di devastarci; sei una piccola astronauta che deve sempre volare in alto, cercare la bellezza in ogni piccolo pianeta. Uh, guarda! Una stella cadente. Esprimi il tuo desiderio, magari un giorno sarai su quella stella." e chiudendo gli occhi pensavamo a cosa desideravamo dalla vita mentre quell'aereo, la nostra stella cadente, era diretto chissà dove.

Grazie a lei ho sempre amato l'idea del viaggio e, nonostante non ci fossero le risorse economiche giuste per farlo, mi aiutava la fantasia ad andare altrove in posti bellissimi.
Neanche lei aveva fatto tanti viaggi e l'idea che il tempo fosse breve mi rendeva triste non solo per me, ma anche per lei.
Voglio sia felice, vederla sorridere in tutta la monotonia che è costretta a vivere. Magari una volta fuori da questo inferno sarei partita con lei.

D'altra parte, Niccolò.
Amavo la sua sincerità, il suo modo di essere senza mai negare le sue radici, amavo la spontaneità che nessuno ha o semplicemente il viaggio che vivo ogni giorno con lui, quando mi porta in un mondo fatto di idee, bellezza, sogni, divertimento ed amore. Era Peter Pan, il tassello mancante alla mia vita.

All'idea di poter perdere le due persone più importanti della mia vita tremavo nonostante non sentissi freddo, poi smisi quando iniziai ancora una volta a singhiozzare.

Siamo delle merde a capire quanto fortunati siamo solo quando siamo soli.
Mi addormentai.

Ricevetti un risveglio brusco, l'autista suonava il clacson ed io fui obbligata ad aprire gli occhi.
Era giorno, vidi un altro scenario.

Era una zona isolata, dal finestrino potevo notare una specie di motel poco curato.
Con gli occhi gonfi per la notte di pianto affrontata, mi feci coraggio e decisi di uscire da lì mentre due uomini portavano le mie valigie.
In lontananza, vidi altri uomini arrivare.

Non capivo.

SPAZIO AUTRICE
La storia è quasi giunta ad una fine e, avendo un'idea per un'altra storia, vorrei voi foste parte integrante di questa. Vi chiedo di dirmi quali personaggi (cantanti, attori, tutto) vi piacerebbe vedere in una nuova opera.
Ancora una volta vi ringrazio, scusatemi se vi faccio aspettare tanto.

Giusy. // UltimoWhere stories live. Discover now