Fuggire?

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Mi svegliai. Una sensazione di vuoto avvolgeva la mia mente, quella stessa sensazione quando succede qualcosa e non sai come reagire.

Neanche in quel caso sapevo cosa fare, tutto quel che ricordavo era il rumore di uno sparo, uno sparo violento. Sembrava quasi avessero sparato a me.

Ero solo svenuta e riuscivo benissimo ad alzarmi da quel letto d'ospedale per cercare qualcuno che mi desse spiegazioni.
Camminavo tra le varie stanze, alcune dalla porta aperta, altre chiuse.

In fondo al corridoio ce n'era una socchiusa con diverse persone che provavano ad entrare, mi chiedevo il motivo e dunque mi avvicinai: dall'apertura intravidi lui, Niccolò, con gli occhi chiusi ed il busto fasciato.
Non capivo, così chiesi ad un ragazzo cosa fosse avvenuto "l'hanno colpito in pieno, l'ha scampata bella".

Lo sparo.. aveva colpito lui?
Vidi Filippo avvicinarsi, mi strinse fra le sue braccia.
"Devo parlarti, andiamo fuori" annuii e, ancora stordita dalla notizia, decisi di seguirlo senza né ma e né se.

"Ascolta Giusy.. hai capito che Niccolò ha ricevuto un proiettile no? È stato fortunato perché per poco non gli colpiva il cuore.. Ma non è questo il punto.."
"Smettila di temporeggiare e arrivaci direttamente" dissi seria
"Dei tre solo uno è stato preso ma non vuole parlare, in compenso ha scritto un biglietto da passarti ed io ce l'ho qui" me lo passò.

"Chiama questo numero, Roma non è più sicura per due amanti come voi" dev'essere uno scherzo.
Abbandonare tutto? La mia famiglia, la mia casa ed i miei ricordi?
Guardai Filippo a bocca aperta, accartocciai il biglietto e glielo tirai in faccia.

"Pensaci Giusy, forse avete solo bisogno di tempo!" Ma io già mi ero incamminata verso l'entrata, attendevo solo che Niccolò si svegliasse.

Passarono ore ed io rimasi su quella panchina presente fuori la sua stanza, l'anestesia doveva essere bella potente.

A cosa pensavo? Semplice, a quel numero. A quel biglietto. A quell'idea.
Ormai il mio corpo si muoveva senza esser comandato dalla mente, mi alzai ed andai fuori sperando di trovare ancora quel biglietto dove l'avevo lanciato. Era lì. Presi dunque il telefono per salvare il numero, nonostante ciò non chiamai: non sapevo se fosse una trappola o meno, meglio farlo con un telefonino da dieci euro che poi avrei buttato.

Tornai dentro ed accanto alla stanza vidi alcuni infermieri che osservavano Niccolò, era forse sveglio?

SPAZIO AUTORE
NE APPROFITTO PER AUGURARVI BUONE FESTE, in questi giorni ulteriori aggiornamenti! Grazie a tutti, se vi va lasciate un cuore.

Giusy. // UltimoWhere stories live. Discover now