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[amo la foto]

qui si torna dal buon vecchio Tylerino.

-sto già immaginando quanto Napisan dovrò usare per ripulire il bagno domani mattina.
borbottai, mentre Gerard stritolava le mie spalle e la musica delle casse mi fracassava i timpani. sinceramente quella non era neanche tanto male, visto il buon gusto di Awsten, ma comunque ci tenevo all'udito.
eravamo in quella casa da due ore oramai, avevo bevuto qualsiasi cosa mi fosse capitata in mano e comunque non ero ancora del tutto ubriaco, forse avevo anche visto la mia ex, poteva andare peggio ma preferivo evitare.
la gente attorno a me parlava ma non ascoltavo una singola parola, perché troppo perso tra i miei pensieri.
Josh era scomparso, io iniziavo a sudare più del dovuto, Brendon era già finito in una rissa per tre volte, dovevo ricordarmi di comprare il latte...
troppe cose in una sola serata, avevo bisogno di aria. ovviamente non avevo intenzione di andare fuori e calpestare i rigetti di qualche rifiuto umano, non so se mi spiego, così salii avendo in mente di trovare un posto tranquillo, possibilmente con un balcone.
salii con calma su per le scale, salutai Ashley che stava gridando addosso a Brendon di ripigliarsi e alla fine giunsi alla mia destinazione.
la porta alla fine del lungo e deserto corridoio era aperta, ma non c'era nessuno sul letto dei genitori del festaiolo perché probabilmente la scritta "entrate e siete morti" sulla porta aveva davvero fatto effetto.
uscii immediatamente sul balcone situato nel lato a sud della casa, quello che dava sul giardino nel retro. fuori persisteva quell'aria fresca e pungente che caratterizzava quel periodo dell'anno, accompagnata da un grigio crepuscolo che annunciava l'arrivo della notte, una notte che sarebbe stata molto lunga per me.
non feci neanche in tempo a finire la frase mentalmente che uno strano rumore ruppe il silenzio, un rumore proveniente dalla camera accanto.
le due camere avevano balconi vicini, praticamente attaccati, così riuscii anche a sporgermi poco più del normale per vedere che stava succedendo.
la porta-finestra si aprì, rivelando una figura ingobbita e instabile che-
-TYYYYyyyler, ciAAAAO
sgranai gli occhi quando si avvicinò e riuscii a distinguere il suo volto.
-Josh? che ci fai qui? e questo odore? sei ubriaco da fare schifo
parlai con tono sorpreso e autoritario, ma lui sembrò ignorarmi.
mi venne un colpo quando provò a scavalcare la ringhiera che ci separava. mi sporsi verso il bordo e per fortuna lo presi appena in tempo.
lui era quindi spiaccicato contro il mio petto mentre le sue gambe erano praticamente a penzoloni nel vuoto.
-Josh ma sei rincoglionito? SARESTI POTUTO CADERE PORCO DUN
-ma tu mi prenderai seeeeeeempre no?
per un momento il suo respiro caldo contro il mio orecchio mi fece rabbrividire, poi però mi ripresi e lo tirai completamente su.
lo trascinai dentro, e lo feci adagiare sulla sedia accanto alla porta.
-ma come ti sei conciato...
sussurrai tra me e me, guardando i suoi capelli scompigliati, che sembravano una fiamma accesa e i suoi occhi, al contrario spenti e stanchi. iniziò a mugolare cose senza significato.
per un attimo mi attraversò un senso di malessere, perchè la vista di Josh distrutto mi apriva un varco nello stomaco, mi faceva sentire male a mia volta.
dopo un ennesimo lamento da parte del mio migliore amico, mi chinai e gli presi il viso tra le mani
-Josh, perché l'hai fatto?
lui sembrò incupirsi un momento ma non feci neanche in tempo a vedere la sua reazione poiché il rumore di passi che si stavano avvicinando mi mise sull'attenti. trascinai il corpo, reso più pesante dall'alcol, del mio coinquilino fino ad una cabina armadio e ci chiusi dentro.
se Awsten ci avesse visti lì, avrebbe sclerato e non poco. visto che pensava anche che prima o poi io e Josh saremmo finiti a letto insieme ((erano molte le scommesse da parte della nostra compagnia)) farci trovare in una camera insieme non era il caso.
sbirciai da dietro una tenda e vidi Knight entrare e guardarsi intorno con circospezione.
iniziò poi a parlare con sé stesso ad alta voce e io sperai che Josh non muovesse un muscolo
-ok, nessun segno di persone in crisi ormonale sul letto, nessuna cosa fuori posto... non ricordavo di aver lasciato aperta la finestra ma va bene, è a posto.
si guardò attorno ancora una volta e richiuse la porta dietro di sé, facendomi tirare un sospiro di sollievo.

poi però sentii un fruscio e sentii le mani di qualcuno armeggiare con i miei jeans. trattenni il fiato nuovamente e vidi Josh in ginocchio, che goffamente cercava di slacciare il bottone dei miei skinny.
-J-Josh che cazzo ti prende, che fai. f-fermati hey-y
non so con quale coraggio pronunciai quelle parole, ma comunque la reazione del mio coinquilino mise a dura prova la mia decenza personale, se vogliamo chiamarla così.
-voglio farti un pompi... come si chiama? comunque, quello.
ma tu non mi vuoi, vuoi Gerard no? perché ti tiene stretto, vero. vi amate tanto voi due, siete una coppia perfetta
disse con tono strascicato prima di iniziare a piangere, cercando comunque di togliermi i pantaloni.
mi abbassai fino a incrociare il suo sguardo, che mi uccise. gli occhi marroni erano velati da uno spesso strato di lacrime, che cadevano copiose sulle sue guance e non accennavano a fermarsi.
riprese a parlare poco dopo, anche se interrotto da singhiozzi che gli scuotevano il corpo continuamente
- è-è s-solo che Gerard dice-dice che ci amiamo ma-ma tu non potresti mai a-amare uno c-come me insomma, guardami sono im-imbarazzante e sono o-orrendo in confronto a t-te, sono schifoso e-e merito solo di stare male, ecco
finì di parlare e avvicinò le gambe al suo stesso petto abbracciandole e iniziando a dondolare piano. la scena mi spezzò il cuore al punto che iniziai a piangere pure io.
mi avvicinai lentamente e lo abbracciai più stretto che potevo. chiusi anche gli occhi perché l'insicurezza che mi aveva appena mostrato era troppo dolorosa per poterci anche solo pensare. lui meritava di essere felice come nessun altro al mondo.
-Josh... tu non sei né orrendo né imbarazzante, neanche schifoso, sei bellissimo. sei bellissimo e non so come farei se tu non ci fossi a casa, se tu non ci fossi stato per me durante questa vita. non-non dire che ti meriti di stare male perché ti meriti tutt'altro, ti meriti tutte le cose belle di questo mondo e io non permetterò che ti senta così male, mai p-

fui interrotto da un suo gesto veloce, che in qualche modo
fece finire le sue labbra
a contatto
con le mie.

e il mio cuore cominciò a volare.

//
ok, in ritardo di nuovo
maaaa capitolo lungo e
AIUTO SI SONO BACIATIBDJWBDWJDJ
SCLERO PER LA MIA STESSA STORIA

sono così belli, piango.
fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto

+pensavo di introdurre una data per gli aggiornamenti, voi che dite? (tipo ogni martedì o cose del genere)

bad poetry;; joshlerWhere stories live. Discover now