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Gesù ti prego se esisti mandami un segno e fai volare fuori mia madre.
questo era ormai il mio unico pensiero da quindici minuti a questa parte.
avevo fatto un caffè veloce a mia madre e ci eravamo seduti al tavolo in cucina, io di fronte a lei e Josh a capotavola, io e lui ci scambiavamo diverse occhiate.
qualche d'una imbarazzata come per dire "dobbiamo trovare il modo di farla uscire" e altre quasi di ammonimento, puntate più su un discorso tipo "non abbiamo ancora finito noi due".
per me era una situazione di merda, in qualunque caso.
da una parte mia madre dall'altra parte una verità alquanto scomoda.
non mi restava che il jolly: inscenare la mia morte seguendo i passaggi di wikihow alla perfezione.
guardai prima mia madre e poi Josh, prima di alzarmi in piedi
-vado un secondo in bagno, uh
ma non mossi la gamba neanche di mezzo centimetro. il mio migliore amico disse un veloce "aspetta" e mi trascinò a forza di sopra, salendo le scale in fretta e furia e fermandosi di botto in corridoio.
nella mia testa mi dicevo "ah, non arriviamo fino in camera da letto?" giusto per non sentire troppo la tensione di quel momento.
-Tyler, lei deve andarsene.
piegai le labbra in una smorfia, cosa abbastanza naturale per me, da fare in situazioni come quelle
-e pensi che non lo sappia? quella donna mi ha rovinato la vita
-in più, non mi accetta già come tuo migliore amico, figurati come tuo coinquilino
speravo che l'ultima parola potesse cambiare in qualcosa di più, ma ancora una volta le mie fantasie rimanevano nella mia testa.
-quindi che hai intenzione di fare, sentiamo
dissi con tono rassegnato, mentre lui fissava pensieroso il muro davanti a sé.
-ho pensato a due modi. uno è alquanto strano, l'ho visto in un film e l'ho già provato una volta con i genitori di Dallon, che volevano tornasse a vivere con loro per mantenere la casa. il secondo invece è semplicemente dirle di andare via in modo insistente finché non lascia la casa.
alzai un sopracciglio
-il primo metodo quale sarebbe?
si morse il labbro e inclinò di poco la testa prima di parlare
-fingersi gay e fidanzati
la saliva mi andò di traverso, spalancai gli occhi e mi appiattii contro il muro. con tutte le opzioni che avrebbe potuto scegliere nel mondo, aveva scelto davvero quella meno adatta alla situazione.
mia madre non aveva mai accettato il fatto che un essere umano potesse amare un individuo del proprio sesso.
non ne abbiamo mai davvero parlato, ma vedevo le sue smorfie quando incrociavamo una coppia che per lei non era "standard" o addirittura "normale".
-Josh, non credo sia una buona idea. sai che mia madre è omofoba no? non so se...
bloccai le mie parole.
non sapevo se avrebbe voluto ancora vedermi e la cosa, in fondo, mi allettava.
anche se era duro (o forse no) da ammettere, avrei voluto tagliare i ponti con mia madre. le visite di convenienza non mi bastavano e lei non mi avrebbe dato altro oltre a quelle, se non imbarazzo e delusioni.
-Ty, se non vuoi p-
-facciamolo.
sovrastai la sua voce, troncando il discorso motivazionale che stava per farmi e andando dritto al punto.
ci furono attimi di silenzio prima che lui proferisse parola.
-uhm, va bene. sai che devi fare?
scossi la testa, così mi spiegò tutto.
dopo quello non avrei rivisto mia madre per un po'.

-ah, eccovi
con tutta la naturalezza possibile, tornammo di sotto, dove mia madre stava aspettandoci sul divano.
-siete andati in bagno insieme? ci avete messo una vita! Tyler, sai che ho i miei impegni e che devo anche tornare in tempo a casa per la manicure e il centr-
non la lasciai finire, mi girai verso Josh e presi il suo viso con un gesto fulmineo, poggiando senza pensarci le labbra sulle sue.
quando sentii le sue mani sui miei fianchi e mia madre in silenzio, sembrò tutto perfetto.

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capitolo abbastanza intenso.
...
SI SONO BACIATHSWKSBW DI NUOVQHDJWBSN

yEE

bad poetry;; joshlerWhere stories live. Discover now