13;;

359 43 15
                                    

si torna da taylor giuseppo

+spero vi piacciano questi capitoli un po' più lunghi e non solo incentrati sul diario di Tyler, bless your soul se mi sopportate+

-
oh merda.
più Josh si avvicinava col suo corpo al mio, più la mia fronte sudava e la mia mente sbavava. era letteralmente ad un palmo da me e pretendeva delle risposte.
risposte che non volevo dargli, perché troppo vergognose anche solo per pensarle di nuovo, come avevo fatto la notte appena passata.
sì, ero rimasto sveglio e con quelle immagini e sensazioni ancora sotto pelle come in mente, non se ne volevano andare.
solo due baci ma un milione di battiti, non riuscivo a fare a meno di pensare al contatto delle sue labbra con le mie.
arrossii parecchio e Josh a quanto pare se ne accorse, ma solo dopo qualche minuto. continuava ad esaminarmi da molto vicino, i suoi occhi vagavano fulminei da un lato all'altro del mio viso e a volte si spostavano sulle mie labbra, tutt'ora leggermente separate.
arrossì anche lui prima di allontanarsi, ma in modo molto meno evidente e appena riuscì a riprendersi mi fissò diritto negli occhi con aria quasi supplicante.
non volevo confessargli cosa aveva detto e fatto la sera precedente, ma davanti al suo sguardo mi sentivo come un libro aperto, non riuscivo proprio a mentire.
dovevo trovare una via di fuga ma non mi veniva in mente nulla di sensato, a parte dirgli la verità e prepararmi ad emigrare in Messico.
ma nonappena aprii bocca per parlare, un suono angelico portatore di luce e salvezza giunse al mio orecchio. il campanello.
-vado io
dissi senza neanche dare tempo a Josh di capirci qualcosa, correndo verso l'entrata e aprendo la porta con un sorriso radioso che però si spense quando notai chi aveva suonato.
-oh dio, ti prego
quella frase mi uscì dalla bocca, spontanea come non mai alla vista di una piccola donna, labbra dipinte di cremisi senza una minima sbavatura, capelli bordeaux palesemente tinti e due occhi attenti, del mio medesimo colore.
-mamma, cosa ci fai qui?
nell'udire la mia voce, il sorriso della donna aumentò a dismisura, facendomi sbuffare internamente.
Kristen [n.a. amo Kelly quindi via con nomi inventati] è stata la donna più assente nella storia delle donne assenti.
non c'era per accompagnarmi a scuola da bambino, non c'era quando prendevo bei voti, mi dava la mancia una volta alla settimana e pensava che una banconota da venti dollari bastasse a coprire la sua mancanza di attenzioni.
non esiste il ricordo di un suo abbraccio o una sua carezza, se non avessi avuto qualcun altro di importante nella mia vita probabilmente sarei morto di solitudine, visto che aveva ottenuto la mia custodia pagando l'avvocato.
quando uscivo con Josh, lei si permetteva anche di criticarlo, ogni singola volta.
mio padre l'ha lasciata anche per questo, continuava a puntare il dito contro chiunque.
-Tyler tesoro! da quanto tempo non ti vedo, ti trovo dimagrito! ma mangi, no? qui non c'è un ristorante? se vuoi ti cucino la pasta. sai, ho letto una ricetta su un sito italiano...
logorroica scassapalle.
-ciao mamma. che ci fai qui?
chiesi con il tono più distaccato possibile, lei sembrò pensarci un attimo
-passavo di qui perché stavo andando da tuo zio, quindi ho pensato di fermarmi e vedere come stavi. con chi hai detto che condividi la casa? Jonas?
roteai gli occhi al cielo dalla disperazione
-Josh, mamma. Josh Dun. il mio migliore amico fin dalle medie. viviamo insieme da oramai sei anni, forse sette. anni in cui tu hai telefonato solo una volta, perché avevi sbagliato numero.
quella che si spacciava per mia madre sorrise innocentemente e spostò lo sguardo oltre le mie spalle.
Josh era in piedi dietro di me, con uno sguardo tra il confuso e l'irritato, che non prometteva nulla di buono.
-oh ciao, tu devi essere Josh. forse ti ho già visto qualche altra volta. ehm, tu ti tingi molto i capelli? e questo è un tatuaggio? i tuoi genitori saranno contenti. ascolti anche musica rock? non sembri molto credente qui-
-ci siamo già incontrati.
il mio coinquilino rispose freddamente, troncando il discorso di mia madre sul nascere.
lei si girò verso di me, con un sorriso falsissimo stampato in volto.
-allora, Tyler. mi offri un caffè?

----
hell.o
sempre in ritardo apocalittico but still, non sto bene in questo periodo.
giuro che tra le 2000 verifiche e interrogazioni mi impegnerò di più con questa storia *anche se trash*

e boh.
DITEMI SE LA STORIA VI PIACE O INVECE STA DIVENTANDO TROPPO TRASH E NOIOSA

bad poetry;; joshlerWhere stories live. Discover now