Chapter Four: Roommate

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Taehyung e Jimin uscirono dall'aula con gli occhi ancora rossi, ma a nessuno dei due importava più di tanto.

Jimin si sentiva libero: aveva trovato qualcuno che non solo lo accettava per la sua bisessualità, ma lo accettava anche se gli piaceva il peggior nemico di entrambi, quella persona che aveva fatto star male il suo unico amico per cosí tanto tempo.

Taehyung, invece, era piuttosto amareggiato. Finalmente aveva trovato qualcuno che gli voleva bene, nonostante il suo carattere di merda e i suoi errori, nonostante la reputazione che si era creato a scuola, e adesso rischiava di perderlo.

Sempre per colpa di quel Jeon Jungkook. Era colpa sua se i suoi problemi erano iniziati, e ora non erano destinati a finire.

"Tae, è tutto ok fra noi?" Mormoró Jimin mentre i due ragazzi camminavano nel corridoio, intenti ad entrare nella mensa per la pausa pranzo.

"Certo Jimin. Non sarebbe giusto se io fossi arrabbiato con te."

No, Jimin, non è con te che sono arrabbiato, ma con quel tappetto di merda dai capelli neri.

Quando entrarono nella mensa notarono subito Hyun, Mok, Jungkook e altri tre che li guardavano male tutti raggruppati in un tavolo.

Notarono anche gli sguardi e i mormorii degli altri studenti, ma come al solito li ignorarono.
Oramai, anche Jimin non era ben visto da nessuno in quella scuola, e Taehyung se ne faceva una colpa ogni giorno.

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Il giorno dopo...

Taehyung, dopo aver preso alcune cose dall'armadietto e salutato Jimin, entrò in classe, come ogni giorno.
Fortunatamente, dei bulli non c'era traccia.

Appena entrò in classe, vide un gruppo di ragazze squadrarlo dalla testa ai piedi, per poi tornare a parlare tra di loro, mentre notò un ragazzo dai capelli rossi che lo fissava.

Lo ignorò, così come ignorò il resto della classe, e si sedette al suo solito banco.
Prese il blocco da disegno, e iniziò a disegnare:

Amava vedere come una cosa così sottile e fragile come una matita o un pennello potesse lasciare quei segni magnifici sulla carta bianca.

L'arte era da sempre la sua ancora, tutto ciò che l'aveva aiutato quando altri non c'erano, tutto ciò che l'aveva salvato quando il suo segreto passato era stato scoperto.

A scuola avevano iniziato a tormentarlo per quel segreto che, nonostante spiacevole e rivoltante, l'aveva salvato da delle disgrazie maggiori.

Sfortunatamente però, quel segreto era pieno di prezzi: gli insulti continui, i lividi di ogni giorno.
Gli amici lo avevano abbandonato dopo che il suo segreto era stato reso pubblico.
Lo avevano abbandonato, come tutti del resto.

L'arrivo della professoressa distolse Taehyung dai ricordi e dai pensieri.

"Seduti ragazzi. Bene, come vi ha detto ieri il professor Jung, oggi vi verranno distribuiti i fogli con su scritti il programma e le disposizioni delle stanze. Miyon, distribuiscili,grazie."

La ragazza dai capelli castani si alzò e distribuì i fogli alla classe.
Taehyung non guardò minimamente il programma, tanto non avrebbe prestato attenzione alle visite nei musei, a meno che non fossero stati musei d'arte.

Guardò subito la disposizione delle camere dell'hotel:
Scorse tutti i nomi, finché non vide il suo.

Kim Taehyung, Park Jimin...

❝ѕтαу❞➴кσσктαєWhere stories live. Discover now