Chapter Twenty-Three: Forgive Me.

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Appena Jungkook vide Jimin si allontanó dal letto in cui c'era Taehyung e gli corse subito incontro.

"Jiminie...sono felice di vederti, ma che ci fai qui?"

"I-io...ho appena incontrato la signora Kim. Mi ha detto di Taehyung...cos'ha?" Chiese il biondo con un filo di voce.

Aveva paura di conoscere la risposta.

"Lui...allora, so che non è facile, non lo è neanche per me, ma...mi dispiace Jiminie. È in coma."

Il maggiore spalancó gli occhi. Si sarebbe aspettato di tutto, ma non questo.

"C-cosa?! Com'è successo?! Quando?!"

Jimin stava perdendo la calma. Era visibilmente in crisi e agitato.

Le labbra tremavano mentre parlava, gli occhi gli stavano diventando lucidi.

Ad un certo punto, Jungkook prese in mano la situazione e abbracciò il maggiore. Il biondo respirava velocemente e stava visibilmente trattenendo le lacrime.

"Calmati Jiminie...ti spiegherò tutto, promesso..."

A quelle parole, il biondo ricambiò l'abbraccio del minore, mettendo la testa tra il collo e la spalla destra di quest'ultimo.

Il corvino sentí che Jimin lo teneva stretto, quasi trovasse la sua figura confortante. Cosa che probabilmente in quel momento era vera.

Dopo pochi minuti, Jimin si calmò definitivamente, anche se la paura era ancora visibile nei suoi piccoli occhi affilati.

Jungkook allora gli raccontò tutto quello che era successo quel giorno, compreso il bacio inaspettato.

"Oh Kook...non avevo idea che tu stessi cosí male...mi dispiace tanto..."

Il corvino si lasciò abbracciare.

"Ma sappi che non è colpa tua quello che è successo a Tae. Sapeva che non sarebbe mai riuscito a uscire in tempo prima di perdere i sensi, e ha usato gli ultimi istanti per baciarti. Sei molto speciale per lui, Jungkook. Chi altro farebbe una cosa simile?"

Il corvino ci pensó. In effetti, quella era esattamente una cosa da Kim Taehyung.

Solo che i sensi di colpa erano ancora vivi nel minore, così come il nodo in gola e lo shock.

"Jungkookie...perchè stai piangendo?"

Jungkook si toccó le guance: erano umide. Non si era reso conto che le lacrime avevano preso possesso del suo viso.

"Non lo so Hyung...per tante cose. Perchè mi sento in colpa, perchè non riesco a non considerare l'idea..."

"...che lui non si risvegli più." Disse Jimin, finendo la frase al posto del minore, e abbassando lo sguardo, come se quella frase fosse una coltellata.

E in effetti forse lo era davvero.

"Secondo te cosa succederá?"

"Non ne ho idea...sono molto preoccupato per Tae, ma dobbiamo sperare. Dobbiamo sperare che si risvegli."

"Non posso vivere solo di speranza."

"Beh per il momento, la speranza deve essere l'ultima a morire. So che è difficile, lo è per entrambi ma...non possiamo farci niente."

"Hai ragione hyung. Sei molto saggio." Disse poi Jungkook sorridendo.

Jimin ridacchió: "In realtà, ho detto solo quello che penso. Non sono saggio, sono...realista."

Ad un certo punto, il telefono di Jimin squilló.
Il biondo lo prese dalla tasca.

[ Chiamata in arrivo: Puffo Oscuro🍬]

❝ѕтαу❞➴кσσктαєTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon