Chapter Thirteen: That Night

6.7K 418 175
                                    


Tae correva, seguendo l'ombra della ragazza che si muoveva veloce.

La brezza primaverile regnava nell'atmosfera, mentre le stelle cercavano il loro posto in mezzo a tutta quella luce artificiale.

L'ombra era fulminea, nascosta nel buio anche in mezzo a mille luci.

Taehyung la seguí fino alla fine del marciapiede davanti all'hotel, dove c'era un vicolo cieco.

La ragazza ci entrò, e cosí fece anche il grigio.

"Ora che ci siamo fermati spiegami perchè mi stai seguendo da quando sono uscita."

"E tu perchè mi fissavi? Chi sei? Cosa vuoi da me?"

"Beh vedo che non ti risparmi le domande. Comunque mi chiamo Park Akiko." Disse.

"Ok...ora, perchè mi fissavi?"

"Tutti parlano di te in questa scuola. A vederti non sembri quello che dicono."

"C-cosa dicono di me?" Chiese il minore abbassando la testa.

"Lo sai benissimo senza che te lo ripeta." Mormorò Akiko.

Taehyung sospirò. Quella sí che era una ragazza strana.

La guardò: di notte, l'argento dei suoi occhi brillava di una luce intensa.

"No, non sono lenti a contatto." Disse Akiko,quasi avesse letto i suoi pensieri.

Il ragazzo rimase incerto:

Mi sono davvero messo a fissarla così tanto?
Non capisco alcune cose. Che fastidio non capire le cose.

Taehyung rialzó lo sguardo sulla parete sudicia, ma di Akiko non c'era traccia.

Ma che ca...?
Com'è possibile? Se mi fosse passata accanto me ne sarei accorto.

Il grigio la cercó con lo sguardo.

Poi, rassegnato, decise di tornare all'hotel, sperando che nessuno, al di fuori dei suoi compagni di stanza, si fosse accorto della sua assenza.

•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

Jungkook era seduto sul davanzale della finestra. Jimin e Yoongi si erano conosciuti meglio quella sera, e adesso stavano giocando a un videogioco sul telefono del biondo.

Jungkook invece aveva addosso gli auricolari e guardava fuori:

Nonostante fossero le dieci di sera ormai, Kyoto era ancora molto movimentata. Le auto scorrevano veloci, gli schermi appesi mostravano marche di ogni tipo e le persone camminavano sul marciapiede.

Il corvino inizió ad osservarle tutte, una per una: una signora coi capelli di un rosso acceso che parlava a un bimbo coi capelli corvini, un anziano che camminava squadrando chiunque gli passasse davanti e...

Eccolo. Taehyung.

Che ci fa lui lì? Dove sarà andato?

Jungkook non perse tempo: mise le scarpe e, dopo aver inventato una stupida scusa, uscì dalla stanza.

Scese lungo le scale e sbucó nel giardinetto sul retro attraverso la finestra.

Il ragazzo si ritrovó davanti Taehyung,che lo guardava stranito.

"Che ci fai qui, Jungkook?"

"Stavo per chiederti la stessa cosa." Ribattè il minore.

"Togliti, dobbiamo entrare prima che si accorgano che siamo qui."

❝ѕтαу❞➴кσσктαєDove le storie prendono vita. Scoprilo ora