Chapter Eighteen: Grounded

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La sveglia suonò come ogni giorno, interrompendo i sogni di Taehyung, che di alzarsi proprio non ne aveva voglia.

Erano passati tre giorni dalla fine della gita scolastica peggiore della sua vita, quella gita che lo aveva lacerato dentro, ribaltando tutto quello di cui un tempo era sicuro.

Il grigio spense la sveglia di malavoglia, lasciando letteralmente "cadere" il braccio su essa.

"Buongiorno tesoro" Disse sua madre, entrando di colpo nella stanza e alzando le tapparelle.

"Eomma!" Disse Taehyung con una voce lamentosa, nascondendo la faccia sotto al cuscino.

Dopo che la madre fu uscita dalla stanza il ragazzo si alzó, ancora assonnato, e si diresse verso la doccia.

L'acqua ricadeva lenta sul grigio, dandogli una sorta di pace in mezzo a quel casino che era diventata la sua vita.

Arrivò a scuola in anticipo, cosí si appoggió al cancello con gli auricolari alle orecchie.

Alcuni studenti, anch'essi in anticipo, si radunarono davanti all'entrata della scuola.
Tra questi c'erano proprio loro: Jimin e Yoongi.

Anche loro stavano ascoltando la musica, dallo stesso paio di cuffiette.

Yoongi guardava Jimin, e quest'ultimo era rosso in viso e alzava e abbassava la testa, non riuscendo a sostenere lo sguardo dell'altro.

Akiko aveva ragione, sono teneri.

Pensó fra se Taehyung.

Ad un certo punto Jimin girò la testa verso il grigio. I loro occhi si incastrarono.

Poi Taehyung vide Yoongi sussurrare qualcosa al biondo, che subito dopo si tolse l'auricolare e camminò in direzione del minore.

"Ciao Tae."

"Ciao Jiminie."

I due si guardarono.

Un secondo dopo erano abbracciati:

"Mi sei mancato" Disse Jimin.

"Anche tu idiota" Rispose Tae.

I due ragazzi non sapevano perchè si erano allontanati in quel periodo: forse a causa di Jungkook e Yoongi, forse per il loro problema...
Non lo sapevano. Ma una cosa era certa: quel periodo era finito.

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Una volta nel corridoio, Taehyung vide subito una chioma di capelli neri e verdi raccolti in una coda dirigersi verso di lui.

"Ciao!" Lo salutó entusiasta.

"Ehi KiKi, come va?"

"Mah, niente di nuovo. Te?"

"Beh sono abbastanza di buon umore adesso che ho risolto con Jimin."

"Ma dai? Sono felice per te."

Continuó Akiko aprendo l'armadietto accanto al grigio.

"Quindi ti sei spostata nell'armadietto accanto?"

"Sì, così dovrai sopportarmi anche nei corridoi."

"Che culo eh" Disse il minore ridendo.

"Zitto" Rispose Akiko tirandogli un quaderno in testa.

❝ѕтαу❞➴кσσктαєDove le storie prendono vita. Scoprilo ora