Chapter Eight: Airplane

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Jungkook si staccò da Taehyung, lasciandolo ferito e solo, poi se ne andò.

Taehyung non perse tempo: corse nel bagno, dove sperava, anzi pregava, di trovare il suo migliore amico.

Infatti entrò dalla porta correndo e andò a sbattere proprio su Jimin, che stava uscendo in quel momento.

"Ehi Tae!" Disse Jimin raggiante.

Il biondo però, vedendo il volto triste e cupo del grigio, si rattristò.

"Cosa ti ha fatto?" Chiese il maggiore abbracciando l'amico.

"Niente, questo è il problema. Non mi ha fatto proprio niente."

Disse Tae stringendo Jimin.

"Mi dispiace..."

"No, non esserlo. Non ho intenzione di pensare a quel ragazzo un minuto di più. Andiamo, probabilmente il quarto d'ora è già passato, rischiamo di perdere l'aereo."

Jimin capiva tutta quell'improvvisa freddezza. Era tipico di Taehyung: diventare freddo con gli altri, piuttosto che farsi vedere ferito.

"Beh? Non vieni?" Chiese il grigio.

"Arrivo" Disse Jimin uscendo insieme all'amico.

•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

Il rumore dei motori dell'aereo e la fresca brezza mattutina inondavano l'atmosfera.

Taehyung stava salendo per la prima volta su un aereo, e sempre per la prima volta sarebbe andato in Giappone, precisamente a Kyoto.

Ma non era emozionato. Se fosse stato per lui, non sarebbe neanche andato in realtà.

Avrebbe fatto di tutto per non stare due settimane nella stessa stanza con Jeon Jungkook.

I pensieri scorrevano veloci nella testa del grigio, e neanche le parole della professoressa e del professore li facevano smettere.

Dopo aver sistemato le valigie e fatto di nuovo l'appello, gli studenti salirono sull'aereo.

Non era un aereo di prima classe, ma era comunque molto carino:

I sedili erano in ordine di numero e tutti di colore grigio tendente al blu. Le luci del mattino oltrepassavano i finestrini, creando dei riflessi perfetti.

I ragazzi si sedettero sui sedili, aspettando la partenza dell'aereo.

Taehyung e Jimin si misero in uno dei posti in fondo, per essere meno notati possibili.

Il grigio si mise nel posto accanto al finestrino, posando poi il suo zaino tra le gambe e tirando fuori il suo blocco, per poi iniziare a disegnare.

La matita scura si muoveva veloce sulla carta bianca, creando linee e forme armoniose.
Quando Taehyung disegnava, tutto intorno a lui spariva. Le voci, le persone, il rumore del motore...tutto scomparso.

C'erano solo lui, la matita e il foglio.

Almeno finché non finì il disegno.

Non sapeva nemmeno lui cosa c'era su quel foglio: era la prima volta che disegnava spontaneamente, senza progetti in testa su quello che voleva realizzare.

Jimin tolse un auricolare e guardò il disegno dell'amico:

"Wow! Tae non mi avevi mai detto di avere un talento del genere!" Esclamò guardando il disegno:

Due ragazzi alati, abbracciati.  Le ali del primo erano bianche, angeliche, bellissime. Le ali del secondo erano invece artigliate e strappate su alcuni punti.

Taehyung non sapeva il perché di quel disegno. O almeno, non voleva saperlo.

Una voce risuonò per tutto l'aereo:

"Attenzione a tutti i passeggeri, l'aereo sta per decollare. Vi invitiamo a spegnere cellulari e apparecchiature elettroniche di qualsiasi tipo e di allacciare perfettamente le cinture di sicurezza. Buon viaggio."

Jimin sbuffò, e mise il telefono in modalità aereo.

"Che hai da sbuffare? La musica la puoi sentire anche col telefono in modalità aereo." Chiese il grigio al maggiore.

"Sì, ma non potrò più messaggiare..." Disse Jimin, misterioso.

"Ti senti con qualc-" Chiese Taehyung quasi urlando, ma non riuscì a finire la frase che il biondo gli tappò la bocca con la mano.

"Zitto idiota!" Gli intimò il maggiore.

"Dammi delle spiegazioni. ORA." Disse il grigio avvicinando il naso a quello di Jimin, forse troppo.

Infatti, facendolo, arrossì.

Aspetta...perché sono diventato rosso? Cos...?

Pensò il più piccolo, non sentendo i richiami dell'amico biondo.

"Tae? TAE!" Disse Jimin richiamando l'attenzione del confuso grigio.

"Che pensavi?" Chiese il maggiore.

"Niente niente. Ora però racconta!" Disse Taehyung, mascherando il rossore con la felpa.

Jimin iniziò a raccontare al minore tutta la storia con lo sconosciuto, anche del numero di telefono.

Quando il biondo ebbe finito, Taehyung sorrise.

"Grazie a Dio, pensavo ti scrivessi con Jungkook. Parlando di lui...come va la situazione?" Chiese.

"Mh...forse è solo attrazione. Non capisco...mi viene voglia di baciarlo mentre lo prendo a pugni. Questa è la situazione."

"Tzè, non sembra male come cosa." Commentò il grigio.

"Tae!" Esclamò il biondo, imbarazzato.

"Jiminie sei troppo tenero quando le tue guance si tingono di rosa!" Disse il minore cominciando a giocherellare con le guance di Jimin.

"Tae se non la smetti ti faccio il solletico."

"Provaci." Lo sfidò l'altro.

Il biondo cominciò a fare il solletico al minore, che cercava di fermarlo con le mani ridendo istericamente.

Ad un certo punto Jimin si fermò.

I due ragazzi si guardarono negli occhi.

Poi, la pazzia.

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Con un movimento frenetico, Taehyung fu sbattuto al muro del bagno.

L'altro ragazzo non perse tempo e in un attimo le loro labbra si unirono.

Jimin si staccò dal bacio.

Aveva la fronte contro quella di Tae, ed entrambi respiravano a fatica.

"Che cazzo stiamo facendo Tae?" Chiese il biondo.

"Non lo so. Qualsiasi cosa sia questa...mi piace." Disse il grigio, per poi prendere il maggiore per la camicia e tirarlo più vicino, rendendo la distanza tra le bocche dei due ragazzi inesistente.

Buona sera persone.
Non odiatemi dai, sapevate anche voi che doveva succedere prima o poi!
Grazie ancora per aver seguito la storia fin qui❣️

Melissa

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