Chapter Thirty-One: Afraid

4.6K 288 103
                                    


Entrarono nella discoteca. Il forte odore di alcol fu la prima cosa che inondó le narici di Jungkook, insieme al calore presente in quel posto e alla forte musica iniettata nelle orecchie di tutti.

"Andiamo a prendere da bere?" Chiese Yoongi nell'orecchio di Jungkook per farsi sentire.

"Come vuoi, ma sappi che non voglio bere tanto. Non ne ho bisogno."

"E perchè io sì? Dai Kook sciogliti, sarà divertente."

Il minore lo guardó strano. Non sapeva cosa, ma qualcosa stava succedendo al suo hyung, e non capiva cosa e perchè.

Insomma, se con Jimin era felice, perchè all'improvviso si comportava in quel modo?
C'era qualcosa sotto, Jungkook lo sapeva.

Gliene parleró a fine serata. A meno che non si ubriachi. Uff, dovró controllarlo io stesso.
Se doveva portarmi per fargli da babysitter avrebbe potuto anche dirmelo che sarei rimasto a casa.

Jungkook sbuffó sui suoi stessi pensieri e poi seguì il maggiore, che intanto era già al bancone a prendere da bere per entrambi.

•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

Parcheggió la moto e si tolse il casco. A volte quei capelli le davano fastidio, ma le toccava per forza ignorarli, perchè di sicuro non poteva tagliarli.

Lo vide uscire dal cancello del suo condominio: era bellissimo come sempre. Indossava una maglietta bianca con sopra una giacca di jeans e dei jeans neri attillati che gli donavano molto.

Aveva arricciato i capelli rossi e adesso gli accarezzavano la fronte, mossi dal vento.

Quando la vide restó un secondo a fissarla:
"Quando mi hai detto 'non serve l'auto' non avevo idea che fosse perchè sei venuta in moto!" Disse, ma non c'era disprezzo nella sua voce.

Era sorpreso ed entusiasta, come sempre.

"Bella vero? Me la sono un po' sudata, ma ne è valsa la pena."

Hoseok la stava ascoltando, o almeno così credeva lei. Era rimasto a fissarla:

I capelli neri che le incorniciavano il viso, la maglia nera coperta da una giacca di pelle, i jeans color verde militare attillati e per ultimo gli anfibi, anch'essi neri.

"Smettila di guardarmi..."

"Se tu ti trovassi davanti a un angelo, non lo guarderesti?"

"Sì, ma visto che non vedo angeli, smettila." Ribattè lei stupidamente, per poi passargli un casco nero:

"Dai sali, ho fame."

Hoseok alzó gli occhi al cielo, divertito, e poi si mise il casco e salì sul secondo posto della moto, dietro la ragazza che guidava.

Era così insolita e particolare...Akiko gli piaceva parecchio, anche se il rosso faticava ad ammetterlo. Era abbastanza insicuroin queste cose, e per questo sperava che lei, se davvero ricambiava i sentimenti, facesse il primo passo.

Hoseok era sempre stato estroverso, ma per quanto riguarda le relazioni, la timidezza prevaleva.

Akiko,dal canto suo, non sapeva se sarebbe riuscita a dire al maggiore quello che provava.

Ci avrebbe provato, questo sì. Ma lei non era proprio quello che puoi chiamare 'estroverso'.

La sua timidezza era come il ghiaccio: doveva sciogliersi, e poi sparire.

❝ѕтαу❞➴кσσктαєWhere stories live. Discover now