Capitolo 2

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"Sei sparito l'altro giorno" 

"Lo so, potevi venire benissimo a cercarmi!" 

"Potevi farlo anche tu o ce le ho solo io le gambe? E a proposito di gambe, fai bene quei piegamenti!" 

In tutta risposta sbuffa e si siede sulla panca. 

"Giá stanco, Ricciardo?" 

"Dai Alexia, ma cos'hai?" 

"Io non ho niente, tu devi riprendere l'allenamento" 

Sbuffa per la seconda volta e si sdraia. 

"Mi tieni fermi i piedi che devo fare gli addominali?" 

"35"

"Sto morendo, facciamo 15"

"35"

Sbuffa, ancora una volta "E va bene"  

Finisce l'allenamento "Domani devi andare a correre, ricordi?" 

"Non mi va di correre da solo, lo sa perfino il cane di Lewis, Roscoe" 

"Chiedi a Max o a gli altri piloti di fare una corsa di gruppo" 

"Io voglio correre con te" 

"E chi te l'ha detto che io voglio correre con te?" 

"Oh... tutte vorrebbero correre con me" 

"Ma smettila vah!" gli dico prendendo dei fogli per fare il punto della situazione sull'allenamento settimanale. 

"Ma smettila tu con questi fogli e tutto questo lavoro" questa volta tocca a me sbuffare. 

"Andiamo a pranzare da qualche parte?"

"Va bene, però a una condizione....che stasera tu ti fermi nella mia stanza o io nella tua, per me è uguale, e iniziamo a programmare l'agenda per la settimana"

"Okay, ci sto!" dice sorridendo e "Ora andiamo in hotel, io mi faccio la doccia, mi cambio e alle - si ferma un'attimo per guardare l'orario sull'orologio che ha sul polso - 1.30 PM ci troviamo nella hall"

"Okay"

Prendiamo il taxi che ci porta in hotel, scendiamo e andiamo ognuno verso la propria stanza.

Entro nella stanza, mi faccio la doccia e vado nella camera da letto.

Faccio fatica a respirare, le mani mi tremano, le lacrime iniziano a scendere. Mi siedo per terra e respiro il piú profondamente possibile.

Maledetti attacchi di panico.

Mi alzo da terra lentamente. Tolgo l'accapatoio di dosso e mi vesto, mi trucco e vado in cucina a bere un bicchiere d'acqua.Prima di uscire dalla stanza faccio un respiro profondo e scendo nella hall.

Lo trovo già giù e andiamo. Mi porta in un ristorante carino e un pò isolato. Ordiniamo e parliamo un pò. 

Il cameriere lascia sul tavolo le nostre insalate e dopo qualche secondo ritorna con una bottiglia di acqua naturale

"Come ti trovi qui?" mi chiede Daniel dopo qualche minuto di silenzio.

"Qui in Bahrein o qui inteso come Formula1?"

"Non sei molto perspicace - ridacchia un pò - qui nella Formula 1 intendevo"

"Bene, molto bene, si"

"Più convinta?"

"Mi trovo veramente molto bene, con i piloti, i meccanici. È bello stare qui, un mondo tutto diverso e nuovo. Invece tu?" lui è qua dentro da molto più di me, ovviamente sarà felice di aver realizzato il suo sogno.

On The Highest StepWhere stories live. Discover now