Capitolo 21

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Dopo la festa di Max e aver fatto quello che dovevamo fare nella sua stanza d'hotel, abbiamo preso l'aereo e ora siamo nel mioj appartamento a Londra.

Lo guardo dormire beatamente, il viso rilassato e la bocca socchiusa, i riccioli sulla fronte che si alzano di pochino ogni volta che respira.

Mi alzo dal letto facendo attenzione a non svegliarlo, dato che ha il sonno leggero.

Cammino in punta di piedi, prendo una sua maglia dalla sua valigia e la indosso.

Vado in bagno, mi lavo e esco per andare in cucina e preparargli la colazione.

Faccio un semplice caffè, metto della frutta sul bancone, delle fette biscottate e della marmellata.

"Buongiorno" esclama con la voce impastata dal sonno e stiracchiandosi.

"Buongiorno" dico con voce flebile, lo vedo con solo ed esclusivamente i boxer addosso e deglutisco.

"Tutto bene?" domanda con uno sguardo malizioso.

"Si" deglutisco un'altra volta, "Pensavo non ti svegliassi prima di oggi pomeriggio, stavi dormendo così bene"

"Mi stavi spiando, per caso?" domanda avvicinandosi.

"No, ti stavo solo guardando mentre dormivi. Tutto qui" mi fermo qualche secondo a guardare il tatuaggio sulla coscia.

"Mhhhh" mi guarda attentamente, "Ma questa è la mia maglia?" si avvicina a me.

"Può darsi" dico alzando le spalle, "Dai, facciamo colazione" sbatto piano la mano sullo sgabello alla mia destra e si siede.

"Dov'è la vegemite?" chiede lui e io lo guardo confusa.

"Io quella roba non la mangio, quindi in casa mia non c'è"

"Quella roba" mi fa il verso, "Sembra che stai parlando di marijuana" dice sorseggiando il suo caffè.

"Almeno la marijuana è buona" esclamo addentando un pezzo di fetta biscottata ricevendo un'occhiata stranita.

Sposto lo sguardo sulle rose che mi aveva regalato per il mio compleanno, sospiro.

"Dan, mi sono appena accorta di non averti fatto niente per il compleanno" lo guardo dispiaciuta.

"Hai già fatto fin troppo" dice lui scoccandomi un'occhiolino.

"Non sto scherzando, io" dico con voce ferma.

"Ma neanche io, fidati" posa la sua mano calda sulla mia coscia nuda e un brivido percorre la mia schiena.

"S-Sta suonando il cellulare....Devo andare a rispondere" mi alzo, abbassando la maglia fin che posso e interrompendo il mio momento di imbarazzo.

È Sebastian.
Gli sono debitrice a vita.

«Auguri Seb» esclamo appena apro la chiamata.

«Come siamo allegre stamattina» ridacchia.

«Auguri vecchio, trentuno anni son troppi eh» urla Daniel in modo tale da farsi sentire e io accendo il vivavoce.

«Ahh, ora ho capito perchè sei così allegra» dice e io divento tutta rossa, «Sebastian!» strabuzzo gli occhi, pur sapendo che non mi può vedere.

«Dai amore, dì quello che devi dire e poi lasciali stare» interviene Hanna, «Ciao Hanna» diciamo io e Daniel all'unisono.

«Ciao ragazzi! A dopo, Dai Seb...Parla» qualche strano rumore di sottofondo e poi sentiamo la voce di Sebastian, «Allora ragazzuoli, è il mio compleanno quindi stasera si mangia al ristorante. Io, Hanna, Kimi, Minttu e voi due»

On The Highest StepWhere stories live. Discover now