Capitolo 16

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Mi affaccio alla finestra dell'hotel prenotato dalla Red Bull a Le Castellet, mentre parlo al telefono con Hailee.

«È successo che Max, Brendon e Pierre sospettano qualcosa. Dicono che ci hanno visti a Monaco» dico io stiracchiandomi e aprendo la finestra che da sulle stradine di Le Castellet per poi uscire sul piccolo balcone.

«E tu sicuramente hai sviato il discorso, come tuo solito»

«No, non l'ho sviato, ma di certo non potevo dirgli: "Si ho fatto sesso con Daniel!"... Sei stupida o sei stupida?" domando io sbadigliando.

«No tesoro bello, qua sei tu la stupida. Sei tu che non prendi l'iniziativa e non vai a parlargli per chidergli che cosa gli sia passato per la testa!» dice lei e in questo momento penso che si mi avesse davanti mi avrebbe preso a schiaffi.

«"Hey Daniel, come mai hai fatto sesso con me? " Cioè, mi posso presentare da lui così?! Ovvio che no» per questa storia sto davvero perdendo la pazienza.

«Ma vedi che sei rincoglionita forte eh! Gli devi chiedere solo il perchè, è così tanto difficile?»

«Ovvio che è difficile! Aspetta, ho un'idea... Possiamo simulare il discorso io e te» dico io quasi congratulandomi con me stessa per la fantastica pensata.

«E questa ti sembra una buona idea? Simulare il discorso, stai scherzando spero!» dice lei quasi morendo dal ridere.

«Oh ma a te non va bene mai niente, mai» dico io sbuffando.

«E mi pare anche ovvio! Hai sempre idee di merda»

«Non so proprio cosa fare!»

«No vabbè, ma tu sei proprio stupida. Vai a parlarci» ha quasi perso le speranza, ne sono sicura.

«Ci penserò»

«Tanto ci devi parlare comunque, sei la sua assistente. Io ora devo andare, ci sentiamo. Non ti sopporto più, scema!»

«Ci sentiamo» dico e attacchiamo entrambe la chiamata.

Mi siedo sul letto sospirando.

Sospiro perchè se siamo finiti a letto è anche colpa mia, e dovrei anche capire cosa sia passato per la testa a me, non solo a lui.

Perché le cose si fanno in due.

Mi piace, è vero, in realtà mi è sempre piaciuto anche quando andavo a vedere i Gran Premi e andavo a salutare Lewis e Sebastian.

Quando ancora non ci salutavamo neanche e lo vedevo ai box, alla tv o anche da lontano.

Perché ammetiamolo, Daniel è un bel ragazzo e fa il suo effetto.

Sospiro perché in molte cose sono una bambina.

Non ho il coraggio di andare a parlargli.

Mi stendo sul letto e chiudo gli occhi, cerco di rilassarmi e di far entrare nella mia testa di minchia qualcosa che non si tratti di Daniel.

Mi alzo perchè la cosa non sta funzionando, prendo della biancheria intima e dei vestiti puliti e vado a farmi una doccia.

Finita la doccia, mi trucco, mi vesto e scendo nella hall incontrando Emilia e Valtteri.

Suppongo che ci siano tutti i piloti dato che è l'hotel più vicino al circuito.

Esco dall'hotel e si alza un piacevole venticello.

Cammino tra i vicoli di questo piccolo borgo medievale e osservo i balconi fioriti e le vetrine delle piccole boutique. Guardo dei signori anziani giocare a carte o a pétanque, sui tavolini dei bistrot.

On The Highest StepWhere stories live. Discover now