Amnesia

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Michael's POV:

Non appena aprii gli occhi trovai lo sguardo dolce e sorridente di Lauren già puntato su di me. Battei le palpebre, accecato dalla luce intensa che attraversa la finestra di fianco a noi, e sospirai. - Buongiorno - mi sussurrò lei. Aprii più cautamente le palpebre, e sollevai gli angoli delle labbra in un sorriso assonnato. - Ciao, cupcake - mormorai sbadigliando. Lei rise, anche se ero sicuro che la vista dei miei denti non fosse così bella, gettando indietro la testa sul cuscino come quando eravamo piccoli e dormivamo nello stesso letto. - Cupcake? Mikey, mi chiamavi così a cinque anni!

Sbuffai e rotolai su di lei. Sussultò, ma ero troppo preso ad appoggiare la testa sulla pelle morbida del suo petto per notarlo. Con un sospiro feci scivolare le mani fino ai fianchi, poi mi immobilizzai. Sentivo il suo petto alzarsi e abbassarsi assieme alla mia testa, e sotto l'orecchio avvertivo chiaramente il battito ritmico e forte del suo cuore. Le sue mani calde scivolarono sulla mia schiena, le dita si immersero nei miei capelli, giocandoci. - Non so perché ho smesso, allora - replicai assonnato - era un soprannome così carino.

Lauren sbuffò divertita e richiusi gli occhi. Piano piano le sue mani scivolarono sulla mia nuca e percorsero le curve delle mie spalle, premendo e allentando la presa. Sospirai rilassato, mentre i muscoli contratti delle mie spalle si scioglievano sotto al suo massaggio. - Eri brava a farlo anche da piccola - mormorai. Lei sorrise e le sue dita si inerpicarono lungo l'incavo della colonna vertebrale. Ma le sue braccia erano corte e non riuscì ad arrivare fino alla base della mia schiena. Sbuffò e risi, divertito. - Povera piccola Vanessa - sussurrai maliziosamente, alzandomi sui gomiti e spostandomi un po' più in su, in modo da avere il suo mento all'altezza della bocca. Lei arrossì e si sollevò sui gomiti per darmi un bacio sulla punta del naso.

- Mi hai portata qui tu?

Annuii e lei mi passò una mano tra i capelli. - Grazie. Che ne dici di andare a mangiare?

Sbuffai.

- Va bene - mi lamentai. Scivolai giù dal letto mentre Lauren mi seguiva.

- Faccio una doccia veloce - la informai prima di chiudermi in bagno.

Lauren's POV:

Stavo versando il latte in due tazze di caffè quando sentii le note della suoneria del mio cellulare diffondersi nella stanza.

Mi guardai attorno finché non lo vidi appoggiato sotto alla ciotola della frutta. Lo presi e accettai la chiamata senza guardare il mittente.

- Pronto? - sbadigliai.

- Buongiorno, amore.

Sentendo quella voce mi si gelò il sangue nelle vene. Mi ritrassi nell'angolo, scoccando un'occhiata verso la porta. L'acqua in bagno aveva smesso di scorrere da un paio di minuti.

- Benjamin? Cosa diavolo vuoi? - sibilai nervosa, stringendo le dita attorno alla bottiglia di plastica del latte.

- Semplice, amore. Te.

- Come diavolo te lo devo dire? Sparisci dalla mia vita! - sbottai.

Ma in quel momento Michael spuntò sulla porta con un sorriso gigantesco e una maglietta bianca addosso.

- Cucciola? Cosa... - si interruppe vedendomi al telefono e aggrottò le sopracciglia quando sussultai. Gli feci un breve sorriso nervoso.

- Cucciola? Con chi sei?! TU SEI MIA, LAUREN! - urlò Benjamin.

Chiusi la telefonata e feci scivolare il cellulare nella tasca dei pantaloncini. Michael si avvicinò al tavolo e prese in mano la tazza verde con i cuori rosa. Sembrava tranquillo...

Heartbreak Girl || Michael Clifford||Donde viven las historias. Descúbrelo ahora