Arrestato

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Non c'era stata alcuna tensione dopo quella mattina tra Lauren e Michael. Sorridevano entrambi e continuavano a tenersi per mano,  anche quando Michael si era fermato a fare autografi e scattare foto davanti all'ospedale.

- J lo capirà subito - mormorò Lauren, vagamente inquieta alla sola idea. Aveva paura di come avrebbe reagito suo fratello. Conoscendosi, sapeva che non sarebbe riuscita a guardarlo senza arrossire o sentirsi in colpa. E se c'era una cosa in cui Jason era bravo, era capire le emozioni e i pensieri solo osservando il volto o i gesti della sorella.

Michael le strinse più forte le dita, baciandole la tempia mentre l'attirava a sé.

- Allora sarà una fortuna che non possa alzarsi dal letto. Ma d'altronde lo sapeva che stiamo assieme, non so cosa potesse aspettarsi. Di certo non che non ti avrei toccata per cinque anni. Mi è già difficile non farlo adesso - sogghignò sul suo collo, consapevole che l'avrebbe messa in imbarazzo. Infatti Lauren arrossì e premette le mani sul suo petto, mentre lo spingeva via e al contempo le porte dell'ascensore si aprivano.

- Piantala, pervertito - gli intimò sottovoce, trattenendo una risata quando l'infermiera che stava entrando in ascensore mentre loro uscevano scoccava loro un'occhiata scandalizzata. Lauren scoppiò a ridere e le guance del ragazzo si tinsero adorabilmente di rosa, mentre abbassava lo sguardo mordendosi il labbro.

- Cretino - sussurrò sottovoce lui.

Lauren lo guardò indispettita, tirandogli un debole pugno al petto mentre con l'altra mano stringeva più forte la sua.

-Sono una ragazza, Michael!

- Se avessi mai pensato il contrario me ne sarei accorto stanotte - commentò lui con un ghigno.

Lei avvampò e lo guardò scandalizzata, mollando precipitosamente la sua mano e accelerando il passo per stargli distante. Michael rise e gli bastò allungare un po' il passo per recuperare il metro di distanza tra lui e la sua ragazza. Avvolse le braccia attorno alla sua vita e la fece quasi inciampare.

Lauren si aggrappò alle braccia che le circondavao la vita, avvampando mentre Michael la sorreggeva impedendole di cadere. - Scu... - farfugliò, ma la sua voce si strozzò quando Michael si premette con forza contro il suo fondoschiena e lei sentì perfettamente un punto in particolare schiacciato sul proprio corpo.

- Cretino - sibilò, volendo sprofondare sotto il pavimento per la vergogna. Michael scoppiò a ridere e quel suono allegro si espanse nell'aria attirando vari sguardi. Lauren afferrò le mani del ragazzo e cercò di scioglierle dalla sua vita, eppure lui non mollò.

- Ma daai, non fare la cattiva bambina, cupcake - mormorò con un ghigno, stringendola da dietro in un abbraccio da polipo.

- E smett...

-Ehi, voi due! - si voltarono nella direzione da cui proveniva la voce, e videro un'infermiera camminare infuriata verso di loro.

- Questo è un'ospedale, non un parco giochi erotico! Smettetela immediatamente!

Lauren afferrò la maglia del ragazzo, vedendo che stava per ribattere.

- Okay okay - rispose frettolosa. Michael fulminò l'infermiera cin un'occhiataccia, mentre passandole accanto le sibilava: - Scusi tanto se cerco di difendere la mia ragazza dal pensiero di suo fratello accoltellato.

- Michael, avanti - Lauren lo tirò in avanti e si lasciarono alle spalle la donna interdetta.

- Dio, che insopportabile - brontolò Mikey, guardando di traverso un dottore che li fissava mentre percorrevano mano nella mano il corridoio.

Heartbreak Girl || Michael Clifford||Where stories live. Discover now