Colpa delle lacrime

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Michael's POV:

Non appena tornammo dalla spiaggia mi ritrovai a sprofondare nel divano. Subito l'asciugamano blu, ancora umido, mi raggiunse in testa. Gemetti, buttandolo per terra, mentre lo strillo di Lauren mi trapassava il cervello. - Levati, sei tutto salato! Si rovina!

- Dio, sei peggio di Luke - sbuffai. Lauren inarcò il sopracciglio -o almeno supposi che lo facesse, dato che non perdeva occasione per farlo- e sbuffò. Mi alzai in piedi e mi girai verso di lei, sgranando gli occhi e arrossendo invontolariamente non appena la vidi. Distolsi lo sguardo e mi girai prima che potesse vedermi. Il leggero pareo lilla con cui si era coperta per tornare a casa era adagiato sul pavimento, e lei era lì, in piedi, in costume. Cazzo, l'avevo vista così solo una ventina di minuti prima... ma, a casa, asciutta, era diverso. Sembrava diverso. La sua pelle era più scura della mia, ma sembrava morbida e bellissima da toccare.

Porca puttana, Michael, piantala immediatamente.

Gettai di sottecchi un'occhiatina alle mie spalle e vidi che stava raccogliendo il telo colorato da terra, lasciando intravedere una scollatura piuttosto generosa. Ma cazzo. Cominciai a sudare freddo, deglutendo e tornando a guardare concentrarissimo la parete. Mi diedi un pizzicotto bello forte per rimproverarmi e mi morsi il labbro. Sentivo già un ben conosciuto calore iniziare a scorrere nelle mie vene assieme al sangue. Lo stesso calore di quando...

- Vai prima tu a fare la doccia? - mi chiese. Annuii, passandomi nervosamente una mano tra i capelli, e mi diressi a grandi passi verso il bagno, ansioso di gettarmi sotto all'acqua gelida. La mia mente perversa cominciava a darmi fastidio da sola.

- Mikey? - mi voltai sulla soglia del bagno e la vidi ancora là, in mezzo all'entrata, il pareo in mano e un sorriso gentile sulle sue belle labbra carnose. Aveva raccolto i capelli su una spalla, e avevano iniziato ad arricciarsi. Li adoravo. Amavo l'effetto dell'acqua salata sui suoi capelli. - Tutto a posto?

Stiracchiai un sorriso e annuii, strizzandole l'occhio tanto per rassicurarla. Mi sorrise e chiusi la porta alle mie spalle, sospirando pesantemente e cominciando a sfilarmi i vestiti.

Cazzo.

Mentre Lauren si faceva la doccia entrai nella mia camera e recuperai una maglia nera a maniche corte. La infilai e sospirai, sedendomi sul letto e fissandomi le mani, posate in grembo. Non riuscii a perdermi nei miei pensieri perché il mio cellulare, appoggiato sul comodino, cominciò a vibrare. Lo presi e guardai il mittente: Jason.

Aggrottai la fronte, sorpreso, e accettai la chiamata. Mentre mi portavo il cellulare all'orecchio sentii un movimento dietro di me e vidi Lauren, avvolta in un asciugamano cortissimo e bianco che le arrivava appena alla coscia, sulla soglia. Avvampai e lei mi sorrise, dirigendosi verso l'armadio. Non feci in tempo a chiederle cosa stesse facendo perché Jas rispose, distraendomi prontamente dai miei pensieri fuori controllo.

- J, com...

- IO TI AMMAZZO, CLIFFORD! - sussultai all'urlo rabbioso di Jason. - TI AVEVO DETTO DI NON TOCCARE MIA SORELLA NEANCHE CON UN DITO E TU CHE FAI, EH? TE LA FOTTI IN SPIAGGIA? E SE NON L'HAI FATTO C'È MANCATO POCO! TI CONVIENE CORRERE, CAZZO, PERCHÉ SE TI PRENDO... - non finì la frase ma intuii benissimo il significato. Scattai in piedi e mi passai una mano tra i capelli, mio malgrado spaventato. Jason sembrava fare sul serio, e l'avevo già visto incazzato. Non era mai finita bene.

Lauren, inginocchiata davanti al cassetto aperto dei miei vestiti, si voltò confusa.

- Cosa cazzo stai dicendo, Jason? Non l'ho nemmeno toccata! - protestai vivacemente.

Ma mi piacerebbe farlo.

Questo però non lo dissi. E mi presi mentalmente a sberle.

- Ah no? NO? NO?! E QUELLE CAZZO DI FOTO COSA SONO SECONDO TE? - sentii in sottofondo lo stridio di un'inchiodata. Cominciai a camminare avanti e indietro per la stanza, il cuore che mi martellava in petto.

Heartbreak Girl || Michael Clifford||Where stories live. Discover now