4- 21 Guns

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I Green Day verranno a Sydney.
Il loro tour comprende un paio di tappe qui in Australia ed Abby ha finto di essere entusiasta della mia proposta di andare a quel concerto. Anche se dice di sì, credo che a lei non piaccia la musica che ascolto. Neanche io impazzisco per la sua, in realtà. Quindi, insomma, ci siamo trovati un po' come Erode e Ponzio Pilato: alleati per una reciproca utilità. Io la accompagno al concerto di una qualche cantante sconosciuta dal mondo e lei verrà con me ad ascoltare un po' di sana musica punk rock.

Oggi mi sono fermato a riflettere un po' sulla musica. Ai giorni d'oggi le case discografiche propongono falsi accordi che nascondono informazioni finanziarie non da prendere sottogamba. Il marketing è fottuto tanto quanto questo mondo, dove persino le case farmaceutiche si spacciano per nostre alleate quando puntano solo ad un unico ideale: farci fuori con le stesse merdate che inducono alla decomposizione fisica e morale di tutte quelle sette miliardi di persone che popolano il pianeta.

Bello schifo, così la pensa Michael Clifford. Ieri sera ero uscito di casa con la speranza di incontrarlo e trovare un colmo per una persona come me, quando me lo sono visto comparire davanti con una canna tra le dita e gli occhi arrossati. Ha detto di aver perso qualcosa, non ha detto cosa, ma l'ho aiutato a cercare questo qualcosa dietro le aiuole, per strada, mi ha persino trascinato nella sua camera quasi ammazzandosi mentre si arrampicava su un albero per entrare dalla finestra. Per un momento ho avuto paura che lui non abitasse davvero lì e ci stessimo introducendo nell'abitazione di qualcun altro, ma poi l'ho visto muoversi con discrezione nella stanza fin quando ha tirato fuori una cassetta mista, di quelle vecchia scuola, ed è partita 21 Guns dei Green Day.
Davvero ironica, la vita.

Ha detto di essere ubriaco fradicio e pure un po' fatto, e che non si sarebbe ricordato nulla stamattina. Quindi, se mai dovessimo incontrarci sta sera, mi ha chiesto di ricordargli di continuare a cercare ció che aveva perso. Nonostante io non abbia la minima idea di cosa si tratti, e probabilmente neanche lui.

Comunque, sto divagando. Mendes dice che lo faccio spesso, ogni volta che mi trovo in una situazione di disagio emotivo. Ma non è vero, si sbaglia, lo so per certo. L'attestato appeso alle sue spalle non sta a significare che abbia sempre ragione. Anche le grandi menti sbagliano, Darwin ha sbagliato riguardo la teoria dell'evoluzione biologica (uno stupido errore di matematica elementare, ma l'ha fatto) e quindi sto a dire che non tutto ció che dicono i grandi è oro colato.
Anzi, un buon numero di volte sono i giovani ad avere ragione.
Ad esempio: mi sono appena accorto che Mendes ha ragione. Eccezione, peró, la mia teoria è valida ugualmente.
Ho ragione. E la ha pure lui. Tutti contenti. Possiamo smettere di combatterci in due schieramenti diversi.

Quindi, riprendendo dall'inizio, credo che ognuno di noi abbia una canzone incisa nel DNA. Una canzone che lo descriva senza bisogno di ulteriori parole, una melodia, un insieme di suoni e di parole che se uniti riescono a disegnare una persona in ogni suo minimo particolare.

Io non so quale sia la mia.
Ma la sto cercando.

 𝐌𝐈𝐃𝐃𝐋𝐄 𝐅𝐈𝐍𝐆𝐄𝐑Where stories live. Discover now