Un tragico passato mai tramontato.🔥

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I miei pensieri mi hanno sommersa in continuazione, volente o nolente. Si scatenano negli archi di tempo meno opportuni, non finiscono mai di farmi scherzi tutt'altro che piacevoli.

Sono una ragazza piuttosto indecifrabile (non trovo un aggettivo che mi descriva meglio), di nome Etra Bailey. Ne ho passate tante in diciassette anni di vita. Io, piena di creatività e di immaginazione, ho conosciuto il vuoto, quello interiore. Io, che è dal basso della mia infanzia che coltivo sogni, non ne ho ancora realizzato uno. Io, che ho sempre diffidato da chiunque, anche da chi mi voleva seriamente bene, sono caduta in trappole architettate da criminali seriali... Su tutte lui. L'uomo contro il quale sono costretta a combattere per andare finalmente avanti, senza timori.

I miei genitori ed io eravamo andati a Parigi quando io avevo appena quattro anni. Era il regalo del mio compleanno, avvenuto il giorno della partenza. Non potevo essere più entusiasta, era davvero una bella notizia. Eppure, non era stata una vacanza interamente felice, nonostante il bel clima di giugno e le incantevoli foto ricordo che ho appeso in camera. Il nostro soggiorno era durato tre giorni. Mio padre era stato ucciso in seguito ad un attacco terroristico poche ore prima del ritorno a Tokyo, vicino alla cattedrale di Notre Dame. Mia madre e la sottoscritta ci eravamo salvate, incredibilmente.

Solo a ripensarci mi vengono i brividi, non avrei mai voluto vivere o assistere a una situazione del genere. Era stato da allora che ho capito da me che il mondo è pieno di persone cattive, l'uomo di per sé potrà anche essere una tabula rasa, ma conserverà la tendenza della cattiva strada... Come mia madre. Lei, che avrebbe sicuramente preferito far morire me che mio padre, in fondo, ammirava tutto questo disordine. La sofferenza, la viltà, la vigliaccheria, la pusillanimità... Tutte caratteristiche di quella sciocca che mi ha partorito (senza volermi veramente, solo per divertirsi con suo marito... Chissà quante volte l'ha tradito!), affidandomi il nome 'Etra'. Un nome di nobilissime origini, incontestabile, nulla a che vedere con la sua anima tormentata. Siamo una in antitesi con l'altra. Un angelo e un diavolo, una divinità e un demone.

Dopo quei microsecondi di apparente calma e soddisfazione personale per aver schivato un colpo, vedevo che mia madre non sapeva cosa fare, se non spostarsi da un nascondiglio all'altro, per tentare di scovare un riparo. Lei da una parte, io non troppo distante da lei, mio padre accasciato a terra, ormai dissanguato. Mi chiedevo se realmente mi meritavo questo dramma, se dopo questa crudele esperienza mi sarebbe capitato qualcosa che svoltasse rispetto alla mia vita fino a quel momento, monotona e triste a partire da quel finale di gita inaspettato. Mi ero trattenuta dal piangere, mia madre mi avrebbe picchiata e saremmo finite in mezzo a un mare di guai ancora più tortuoso.

Il respiro mi si era fermato quando un uomo abbastanza giovane stava correndo nella nostra direzione. Mia madre, non appena aveva incrociato lo sguardo dello spilungone, gli aveva preso la mano e stretto con le sue. Non è da sorprendersi se la incastro a parlare con gli sconosciuti, per quanto io ne sia abituata, ma da lì a chiacchierare per minuti e minuti con un uomo che non mi ispirava benevolenza - per poi arrivare quasi a domandargli se poteva fare un tragitto in aereo con me - era fin troppo. Ricordo proprio bene sia ciò che si erano detti per rompere il ghiaccio, sia quel che era successo in seguito al dialogo:

«Comandante! Che piacere incontrarla!» mia madre non sembrava triste di aver perso mio padre. Per niente. Le sue lacrime erano finte. «Sono una sua grandissima fan!»

«Mi spiace, signora. Sto scappando anch'io da una sparatoria, se vuole dirmi qualcosa lo faccia lontano da tutte queste macerie.» speravo che quell'uomo, che ancora non avevo identificato, se ne andasse. Non sapevo spiegarmi il perché, ma mi metteva soggezione. Come se dodici anni dopo quegli eventi mi sia totalmente lasciata alle spalle quell'incontro perpetuo e fortuito... La sua voce era dura e pungente.

I ċaռ't ɛsċaքɛ ʄʀօʍ ʏօʊ. ᯾ Ŕѧʏ ÐѧяҡWhere stories live. Discover now