In ascensore con la mia acerrima nemica. 🔥

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Ray mi ha preso il telefono nel momento esatto in cui ho realizzato che mi stava chiamando mia madre. Pleione, a due ore dalla fine della partita. Non è voluta venire a sostenere la sua Grecia e ora si sfogherà al telefono, me lo sento.
Ma perché il comandante ha risposto al posto mio?

«Pronto, Pleione. La sconfitta è dura da digerire, vero?» Ray e le sue provocazioni sono una persecuzione per chiunque.

«Non mi va giù. Avete meritato, però potevate fare molto di più.»

«Etra ha giocato benissimo. Era da parecchio tempo che non la vedevo così in forma.» ... Addirittura?

«Uhm... Sì.» come sempre, Pleione non è molto amica dei complimenti se si tratta della sua figlioletta.

«Anche contro i francesi farà bella figura.»

«L'importante è che la faccia con l'Inghilterra, se dovesse vincere.» sospiro. Mio padre sarebbe stato così felice di vedermi giocare in quella nazionale... Talmente felice da venire allo stadio a fare il tifo per me persino all'orario in cui di solito vado a dormire.

Dopodiché, il discorso degenera in questioni che non mi interessano né riguardano, tra cui vecchie loro conoscenze con cui mia madre è andata a letto e voci di corridoio, a cui tendo a prestare nemmeno il 5% della mia attenzione.
Finalmente, l'attenzione di Ray ritorna su di me. Ci è voluto più di un quarto d'ora, ma meglio tardi che mai.

«Tua madre non è una cattiva persona. È solo frustrata.» ha detto che ha appena iniziato a racimolare tantissimi soldi in un nightclub, nonostante l'impiego part-time. (Meglio per Etra, così si farà una bella vacanza questa estate! Magari con me...)

«No, è sia cattiva che frustrata.»

«Lo dici perché incontra più uomini di te?» fa un sorriso sornione. Prima stuzzicava lei e ora me, ma in due modi diversi. Con Pleione cercava di suscitare invidia, con me... Gelosia?

«Queste cose non mi tangono minimamente, non sono una che cerca un uomo solo per divertirmi.»

«Ti conosco benissimo e so per certo che ti apri solo se ti affezioni molto.»

«Esatto.» ci scambiamo un sorriso dolce per qualche istante, poi la malinconia mi assale. «Ad ogni modo... Non ha mai amato veramente mio padre. Raramente è andata al cimitero a trovarlo.» mi abbraccia teneramente.

«Anche a me manca mio padre... L'alcol l'ha divorato poco a poco.» guardo in basso, dispiaciuta. Immagino quanto possa essere terribile finire nel tunnel delle sostanze psicoattive.

Ray's pov
Il battito di Etra si sincronizza col mio ogni secondo che passiamo abbracciati. Sua madre è innamorata di me, ma io amo Etra. Quest'ultima risponde bene alle mie manifestazioni d'affetto... Solo se la metto a suo agio. Voglio baciarla, ma ci sono troppi occhi che ci stanno fissando.

«Andiamo in camera?», le sussurro girandomi di spalle, cosicché nessuno possa decodificare la mia domanda provocatoria dal labiale.

«C-Cosa?» è diventata tutta rossa.

«Le camere sono ai piani superiori, no?»

«S-Sì...»

Etra's pov
Sto tremando come una foglia. Spero di essermelo sognato...

«Sono soltanto curioso di vedere com'è la tua, non farti strane idee.» abbassa lo sguardo sulle mie labbra e tremo. «Se non tenessi a questo torneo, ti avrei chiesto la stessa cosa, ma chiudendo la porta alle spalle una volta dentro.» mi sento pervasa da un'ondata di calore misto a freddo.

«D-Devo riposare bene se voglio vincere...» annuisce e saliamo, lui dietro di me, senza aggiungere altro. Lo porto nella mia camera per fargli fare un breve tour, poi fa lo stesso con me. La sua camera è più grande della mia, ha anche un balcone. Per contro, il suo bagno è più piccolo. Purtroppo alcune volte ci si deve accontentare... «Mi sta venendo sonno. Ci vediamo domani!»

I ċaռ't ɛsċaքɛ ʄʀօʍ ʏօʊ. ᯾ Ŕѧʏ ÐѧяҡWhere stories live. Discover now