Una serata in collisione con la svolta.🔥

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L'ultimo dell'anno è arrivato. Ho trascorso la settimana precedente con Pleione - mi piacerebbe che mi erigessero una statua, per questo - e con i miei compagni di squadra. Sono uscita un paio di volte con la mia carissima amica Natasha e ho detto a quest'ultima che stasera sarei andata a casa di Ray a festeggiare.

Mi sveglio un po' tardi, alle 11 in punto, ma comunque vado avanti con i compiti. Sebbene non sia indietro, ho ancora da fare un mucchio di lavoro e devo assolutamente ritagliarmi due ore oggi pomeriggio per allenarmi, ho mangiato troppo negli ultimi 8 giorni.

[…]

La maggior parte della giornata passa rapidamente, però sono contenta di aver compiuto con il dovere. Adesso mi tocca aprire l'armadio, mettermi le scarpe e, molto probabilmente, il vestito che ho comprato insieme alla russa l'ultima volta che siamo uscite, truccarmi e farmi trovare sotto la villa del comandante. Il tutto in un'ora, per essere là alle 21:30 precise.
Le feste comandate non fanno per me; paradossalmente, mi rattristano. Ho degli sbalzi d'umore allucinanti, picchi e buche come il potenziale... A volte credo di essere bipolare, nonostante la psicologa della scuola mi abbia rassicurato di non essere affetta né di depressione né di altri disturbi legati all'umore.
Essere perennemente allegra, festeggiare e bere fino ad arrivare quasi al coma etilico non fanno per me. Non so nemmeno perché ho tutti questi bei vestiti nell'armadio, se poi non li metto quasi mai.
La mia scelta vira dal vestito dell'altra sera (Ray a cena da me e mia madre) a uno oro luccicante, lungo fino al ginocchio e con una scollatura più profonda. Lo abbino con una collana e degli orecchini ad anello dello stesso colore e con degli stivali neri e alti. Mi avvicino a uno specchio e mando la foto a Natasha.

«Manca un trucco adeguato e potrai avere la garanzia di restare tutta la notte nella villa del tuo comandante!» rido e resto imbambolata davanti al telefono per qualche minuto. Non devo perdere tempo, ma pensare che potrei davvero stare tutta la notte da Ray mi dà un visibilio di emozioni.

«Sono contenta che ti piaccia!» mi invia il suo outfit di rimando. Abito nero, scollato e attillato specie in prossimità delle curve. Il trucco è massiccio, ma si tratta di Natasha, che non può proprio farne a meno.

«Oh, attenzione! Qui qualcuno ambisce a una notte di fuoco!» è il mio turno di commentare in modo impuro e faccio anche peggio della slava.

«Ma guarda un po' chi sta scrivendo questo messaggio!» ridacchio mentre corro in bagno a tirare fuori fondotinta, rossetto, mascara, ombretto e matita.

«Io non cerco emozioni forti, io cerco una svolta nella mia vita!» dall'altro capo del telefono si sarà fatta una bella risata.

«Dal tuo punto di vista, possono coincidere...» le emozioni forti e la svolta? Può essere. Nella mia vita, solo tre cose mi hanno realmente paventato: la paura di perdere me stessa, il calcio e i soldi. E adesso si aggiungono anche quel tipo di emozione e un cambiamento radicale che devono concretizzarsi nella mia angosciata esistenza, un giorno o l'altro...

«Già. Per questo temo, ma ambisco al contempo, a questo dannato "turning point", Nat.» riuscirò mai a ridurre a monismo questa diade?

«Arriverà, vedrai. Prima di quanto tu creda.» sospiro. Spero proprio che lei abbia ragione... «Ti lascio al tuo maquillage, Et. Buon anno nuovo in anticipo, se io dovessi essere troppo impegnata con Percival da non accendere il telefono!» sorrido, ricambio l'augurio e metto via il telefono. Mi impegno molto a coprire le imperfezioni sul viso. Vorrei che Ray tamponasse le insicurezze disseminate nelle parti più recondite del mio carattere... Quando mi sistemo gli occhi con il trucco, rifletto su quanto potrei apparire eccitante agli occhi dell'uomo che mi allena. Finisco con i sogni ad occhi aperti mettendomi il rossetto. Se fossi Ray, mi bacerei fino a togliermi tutto il colore.

I ċaռ't ɛsċaքɛ ʄʀօʍ ʏօʊ. ᯾ Ŕѧʏ ÐѧяҡDove le storie prendono vita. Scoprilo ora