Royal VS Zeus, una rivalità mai deceduta.🔥

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Non sono sicura di volerlo fare. Sono nel laboratorio all'interno della cantina di Ray; io e la mia migliore amica siamo entrate dalla finestra aperta nella stanza a fianco, piena di bottiglie di vetro e di plastica. C'è molto freddo, ho il naso che cola e le labbra secche.

«Etra, davvero... Sei hai così paura di Dark-...»

«Natasha, è importante.» è fondamentale che io porti via tutta quella droga e quelle dannate siringhe dalla cantina. «Non mi interessa cosa potrà succedere all'interno del laboratorio...» intendo tra me e Ray. Una mezza idea ce l'ho, ma non la voglio sviluppare, la ammutinerei astiosamente...

«Per quanto lui sia immorale, non penso proprio ti voglia violentare... Ma ti consiglio vivamente di stare attenta lo stesso!» quella parola mi fa perdere qualche battito. Violenza, violare... È ciò che ha fatto con i miei pensieri... Mi ha posseduto mentalmente...

«Nel caso mi faccia del male, urlerò il tuo nome. Scapperemo con la tua moto.»

«Quando vuoi, sei intrepida!» le sorrido e mi avvicino lentamente al laboratorio. Quando lo vedo infilare le dita nei guanti di lattice, che ha preso in fondo alla stanza, mi precipito verso i farmaci e li prendo tutti, lo stesso con il paio di siringhe acuminate. Dark mi nota e si avventa su me nel momento esatto in cui io sto scappando via dalla casa, esattamente come sono entrata in cantina. Stavolta non riuscirà ad appropinquarmi.

«Vuoi giocare al gatto e al topo, Etra? Ti acchiapperò per la coda, allora.» sento a malapena la domanda.

Imbosco tutto nel borsone di Natasha e scappo con lei, in sella alla sua moto.

«Sei un vero portento, amica mia!», esclama la russa.

Dopo cinque minuti, sento il rombo dell'auto di Ray: un pezzo da novanta, a gasolio, nera e costosissima. Vorrei tanto essere in quell'auto con lui...

«Stringimi i fianchi quando senti che Dark si sta avvicinando!» mi siedo dietro di lei, con i capelli che ondeggiano per il vento e l'atmosfera notturna, che rafforza le emozioni positive e negative. Facciamo un paio di curve, nella speranza di seminarlo, la casa di Natasha non è lontana. In poco tempo, però, Ray riesce a ridurre il divario spaziale.
Passato un semaforo, mi giro verso di lui e apre il finestrino, il cuore inizia a battermi velocemente e stringo Natasha più forte che mai.

«Accelera, Natasha...! Ci sta raggiungendo!» la mia voce trema, dissolvendosi in un gemito; la mia, infatti, pare più una supplica che una richiesta. «È sempre più vicino, ci sta alle calcagna...» non credevo di essere così disperata...

«C'è qualcosa che mi nascondi? Ti picchia? Ti obbliga a fare qualcosa che non vuoi? Dimmelo...» accelera, presa dalla rabbia nei confronti dell'uomo con il quale non è mai andata d'accordo. «Quel tuo tono di voce mi fa preoccupare parecchio, amica mia...»

«No, niente di quello. Lo temo soltanto...» in quel momento preciso, sento una mano prendermi il braccio.

«Ehi, stellina, non dire così! Non temermi.» darò di matto finché non si leva quel suo fare da saccheggiatore. 'Stellina' è totalmente fuori luogo, in una situazione del genere avrebbe dovuto urlarmi dietro... «Sei sempre stata mia e continuerai ad esserlo. Sei la mia bimba.»

«Etra, quanto manca?» Natasha stava guardando fuori dal finestrino della metrò, in ritardo di mezz'ora, quando mi sveglia con quella domanda. Chissà quanto tempo ho dormito... Era impaziente di arrivare nella fortezza volante, alias lo stadio della Zeus. Io sinceramente non avevo alcuna fretta, la partita contro la sua squadra era tra poco meno di due ore.

Ho le gambe incrociate e le braccia conserte, sinonimo di rigidità e disinteresse. Stiamo tornando dall'università alla quale sarò prossima a frequentare, mi interessava sapere quali corsi c'erano. Chiudo leggermente gli occhi sia per il sonno, che per la tristezza. L'immagine della siringa di Ray non sbiadisce mai... Non lo sopporto quando, usufruendo di trucchetti - anche illegali - o, persuadendo gli altri, si crede stallone.
Piangere davanti alla gente non mi sembra un'alternativa da scegliere. Non mi va che Natasha lo sappia, andrebbe su tutte le furie e mi chiederebbe le prove per denunciarlo...

I ċaռ't ɛsċaքɛ ʄʀօʍ ʏօʊ. ᯾ Ŕѧʏ ÐѧяҡWhere stories live. Discover now