Tappe obbligate per scontri da capogiro.🔥

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Mi avvento verso il portone che separa il pontile dai campi interni. Per fortuna, non è ancora chiuso a chiave, altrimenti avrei dovuto procurarmela. Mi avrebbe fatto perdere troppo tempo. Sarei stata colta di sorpresa, con le mani nel sacco.
Accelero il passo, facendo uno scatto verso la via di casa mia, non troppo distante dall'accademia, nonostante Dark abbia già raggiunto gli spogliatoi per perlustrarli. Che pericolo ho corso...
Torno a casa senza fiato e con i muscoli doloranti ma non freddi. Mia madre sta dormendo sul divano, ottimo. Non mi disturberà durante il mio ripasso.

Ray's pov
Ho in mente un'altra partita interessante per testare meglio Etra. A inverno inoltrato, se non in primavera. Accidenti, non è da me essere indeciso. Quella ragazza mi distrae eccessivamente.
Stavolta, però, intendo essere l'allenatore della squadra avversaria. Chiamerò Pilar e Anne per scontrarsi con lei (ed eventualmente con la sua cara amica Natasha). Non mi sembrano delle cime, anzi, credo che siano le classiche ragazzette smidollate che cambiano auto e partner venti volte al mese; per questo le drogherò, per potenziarle. Voglio vedere come se la caverà la mia pupilla...

[…]

Squilla il mio telefono, all'improvviso. È un numero sconosciuto, ma con il prefisso del Giappone. Speravo fosse Etra, ma si vergognerà. In effetti, non parliamo molto tramite cellulare, ma voglio scriverle. Sento la necessità di sentirla, per sapere come sta, cosa sta facendo. È un bisogno che devo soddisfare, che però si continuerà a ripercuotere.
Finita la digressione mentale, rispondo, mal che vada riattacco seccamente.

«Pronto?»

«È lei, signore?!» è Pleione. Magnifico.

«Sì, sono io. Buonasera!» guardo l'orologio ed è ora di cena. Avrà già mangiato?

«Volevo sentirla, come sta?» chissà come mai ha scelto un tono così formale. Lei, che è fin troppo diretta. Forse non vuole far sapere ad Etra che sta parlando con me...

«Non c'è male. Io, invece, volevo farle una proposta interessante.»

«Mi dica tutto!» soffoco una risatina. La sua voce è diventata impastata tutt'un tratto.

«Ho intenzione di organizzare una partitella e voglio che ci sia anche lei.»

«Ci sarò assolutamente! Dove si terrà?»

«In centro, vicino a quell'ammasso di baracche abbandonate e diroccate.» è un luogo malfamato, per ubriaconi, tagliato per lei. Non per Etra, ma vedrò di far incastrare tutto alla perfezione. La polizia vigila sempre i luoghi più frequentati e in quel postaccio non correrò rischi di essere scoperto.

«Lo sa che a me piace il pericolo?»

«Non può mancare, in questo caso. Le anticipo che parte della mia squadra non sarà in mano a me.» sono curioso di sapere che strategia escogiterà la mia piccolina per soppiantare la mia corazzata...

«Etra perderà di sicuro, ha un'aria talmente persa!» non sono d'accordo su questo punto. Per quanto la diciassettenne mi ecciti, specie quando è sola soletta, da buon sadico quale sono, non penso si sentirà così smarrita. È una ragazza molto intelligente e indipendente.

«Staremo a vedere.» dopo i saluti, riattacco subito e mi dirigo verso la doccia. Preparerò un fritto misto di pesce e poi scriverò alla mia bimba...

Etra's pov
La quinta superiore è un anno difficile, molto difficile. Il più difficile di tutto il percorso del liceo. È come essere posseduti da un diavolo con la faccia da angelo. Che insoddisfazione, non vedo l'ora che finisca tutto.
Mai come quest'anno ho capito bene ciò che provo. Dark mi sta entrando sempre più dentro, mi sta divorando viva... Quell'uomo occupa i miei pensieri e li manipola prepotentemente, facendo leva sul fatto che sono cotta a puntino. Vigente sui miei frequenti cambiamenti d'umore, nota ogni cosa che faccio o dico. Mi fa tremare, ma mi fa anche eccitare. Senza fare niente, per giunta!
Chissà se lui mi pensa, ogni tanto... Ho il suo numero di cellulare. Dovrei scrivergli? No, pessima idea: ho paura... Di tante cose che riguardano sia lui che me.

Non so come mi sia venuto di spiarlo in quella parentesi davvero cruda. Quel test di oggi mi ha inviato una scossa. L'ansia per la prossima partita - ma soprattutto per la volta successiva che lo rivedrò ad allenamento - mi sta fagocitando. Troppi pensieri, troppi problemi. Lui non se ne farà nemmeno mezzo. O, al massimo, me lo immagino: "Ahhh, queste ragazze! Quanto si arrovellano il cervello per nulla!".
Mi sento la fronte calda, forse mi sto ammalando... Meglio che mi rimetta o a letto, o a studiare... O scendere a mangiare qualcosa. Pensare a lui non fa che peggiorare la situazione.

[…]

Ray's pov
"Ogni uomo ha dei ricordi che racconterebbe solo agli amici. Ha anche cose nella mente che non rivelerebbe neanche agli amici, ma solo a se stesso, e in segreto. Ma ci sono altre cose che un uomo ha paura di rivelare persino a se stesso e ogni uomo perbene ha un certo numero di cose del genere accantonate nella mente."
È innegabile... Ma io non sono quel tipo di uomo. Non ho timore di niente. Eppure, un rifiuto da parte di Etra sarebbe capace di intristirmi.
Chiudo il libro e afferro il telefono per scriverle.

«Micetta, sei sui libri o sulle nuvole?» azzardo un approccio diverso dai soliti "Ciao, Etra! Come stai?", o messaggi simili. Un approccio che si avvicina moltissimo a quello che vorrei.
Ciò che voglio, in un modo o nell'altro, lo ottengo sempre. Se sono in vena di eccitarmi, e/o di volerla eccitare, lo faccio. Intendo fare così, stasera. Il test di oggi non mi basta, mi interessano le sue reazioni ai messaggi piccanti, o lievemente allusivi.

Etra's pov
Salgo in camera dopo aver cenato. Mia madre è ingestibile, non riesco a stare seduta accanto a quel tavolo per più di mezz'ora. Non ho ancora ripassato niente e non mi sono neanche sdraiata sul letto, farò entrambe le cose contemporaneamente: prendo il libro e mi siedo sul materasso, usando il cuscino come schienale.
Non passano neanche due minuti di focalizzazione sul capitolo in esame che sento il telefono vibrare. Credevo fosse in silenzioso!

Sblocco la schermata, e... Perdo un battito. Faccio qualche giro per camera mia, lasciando che la mia mente vaghi verso immaginari tutt'altro che verosimili. Non mi sembra di aver letto bene, rileggo prima di rispondere. "Micetta"?! Non è il migliore dei nomiglioni, secondo i miei gusti, ma mi ha provocato un terremoto interiore di magnitudo 10. 10, come la mia maglia...

«Dovrei essere sui libri, ma di fatto sono sulle nuvole.» rispondo dopo 5 minuti, la sua risposta la ottengo in meno di 70 secondi.

«Distraiti con me, poi ti lascio al ripasso.»

«Mi servirebbe proprio, grazie.»

«Sei pronta per la partita con la Zeus? Sarà determinante la nostra vittoria, perché così, fino a metà gennaio, non ci attenderanno partite troppo impegnative, anche se vi toccherà allenarvi lo stesso.»

«Sì, mi sento pronta.»

«Brava!» sorrido, spostando il libro e coricandomi. «Lo dico a te, ma lo vedranno anche gli altri durante la partita. Porterò una cintura, se sarete disobbedienti o se vi vedo camminare troppo.» non oso immaginare cosa accadrebbe se perdessimo la partita...

«Prima ti limitavi a sbraitare come un matto. E ora, ci rimproveri pure con una cintura?!» ciò che fa ridere è che, con lui, ho un registro linguistico abbastanza discontinuo (basti vedere come non sempre gli do del lei). È più formale che informale, ma l'abbassamento lo noto come un greve rimbombo.

«Ormai siete grandi, non dovreste farvi problemi per uno schiaffo sul fondoschiena.» io sì, perché lo amo. «Inoltre, molti dei tuoi compagni di squadra sono fidanzati.» quest'uomo è impazzito?! Ha delle fantasie erotiche piuttosto spinte... Se consegnassi questo tipo di materiale alla polizia postale, lo sbatterebbe in prigione senza problemi. Ma a me piace... Tutto questo mi emoziona non poco. «Tranquilla, con te ci andrò leggero...» per me ci andrà giù pesante... «Se farai la brava!»

«Grazie! Cercherò comunque di non farti arrabbiare.»

«Solo perché sei tu, la mia cocca.» l'ha detto?! No, l'ha scritto! Un altro battito perso... «Se avessi intrapreso la carriera di professore, avrei preteso di averti come alunna.» un'altra frase che il mio cervello non dimenticherà facilmente... «In quel caso, avrei potuto toglierti qualche filtro, farti sbloccare un po' di più...» il mio cuore corre. Ripenso alla fuga di oggi. Sospiro profondamente, rimembrando l'ansia della circostanza.

Andiamo avanti a parlare per quasi un'ora, riguardo al mio percorso scolastico. Si congeda - dandomi la buonanotte! - per lasciarmi ripassare, ma ormai si è fatto tardi: 23:15. Ripasserò ancora venti minuti, e stop.
Royal - Zeus è un pensiero fisso se rileggo tutti quei messaggi e, soprattutto, se mi immagino Ray con la sua cintura in mano...

I ċaռ't ɛsċaքɛ ʄʀօʍ ʏօʊ. ᯾ Ŕѧʏ ÐѧяҡWhere stories live. Discover now