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Alex
È semplicemente corsa via.
Se n'è andata e sono rimasto di nuovo solo. Non mi ero mai reso conto di quanto fossi davvero solo. Ma si sa com'è, quando si scopre che esiste qualcosa di meglio di quello che si ha, beh, lo sapete.

So che non è davvero andata via, so che non mi ha lasciato, ma dentro di me mi sento completamente abbandonato.
Appena è andata via, ho raccolto le mie cose e sono tornato a casa. Ho corso per molte ore, ogni tanto mi fermavo a bere un po' d'acqua. Non avevo fretta di tornare a casa.

Quando sono arrivato al villaggio, tutti nel mio branco si sono inchinati al ritorno del loro futuro Alpha, finalmente raggiunga l'età adulta e io sono andato dritto da mio padre. Non ero ancora entrato che subito la porta di casa mia si è spalancata, mostrando mia madre, con i suoi bellissimi capelli biondi ramato, tendenti al rosso, gli occhi verdi e il naso pieno di lentiggini. Appena mi ha visto, mia madre Grenyet mi è saltata subito addosso, abbracciandomi e baciandomi da vera mamma lupa.
-Dopo mi racconti tutto della tua lupacchiotta- mi sussurra, per poi spostarsi e mostrarmi in tutta la sua grandezza mio padre.

Mi fissa per qualche secondo e io faccio lo stesso. Marduk è sempre stato un uomo affascinante, non per altro è tale e quale a me, in tutto e per tutto, con la sola differenza che lui si lascia crescere la barba sembrando un'antica divinità latina, ed è più altro di non pochi centimetri e i suoi occhi al contrario dei miei sono completamente neri, come d'altronde lo diventeranno i miei quando compieremo il rito di passaggio.

-Sei cresciuto, figlio- mi dice e io sorrido annuendo. È il suo modo per dire che gli sono mancato.
-Vieni dentro- dice soltanto e io lo seguo entrando nella casa in cui sono cresciuto. È molto essenziale, tutta in legno di quercia, l'ingresso è piccolo e subito di fronte c'è una scala che porta alle camere da letto. Al piano di sotto ci sono la cucina, la sala da pranzo, un bagno di servizio e il salotto.
Al piano di sotto c'è invece la sala riunioni, completamente insonorizzata.

Ci dirigiamo subito li e appena entriamo noto che i beta di mio padre ci stanno aspettando. Hant, l'ex lupo solitario, che si ostina a rasarsi i capelli da quando ho memoria, con i suoi enormi occhi gialli, bravissimo nelle tecniche di combattimento, e Keyl, padre di Maya, un lupo alto e robusto, con i capelli ricci e neri e gli occhi chiari, con il naso pieno di lentiggini. Appena i due posano lo sguardo su di me si alzano e mi salutano.
Mio padre mi fa accomodare ad una delle sedie del lungo tavolo, per poi sedersi a capotavola al posto dell'Alpha. So già cosa sta per dirmi.

-Devi sapere che l'ultima istigazione che avevamo in programma di fare era uccidere la secondogenita dell'Alpha dei Goose- dice e si ferma aspettando una mia reazione. Io rimango impassibile e gli faccio segno di continuare.

-Prima un attacco mentre si trovava in Austria. Avevo assunto dei lupi solitari, mi avevano detto che erano i migliori in circolazione, ma hanno fallito clamorosamente- continua dicendomi cose che conosco già, e io annuisco concentrato nelle sue parole.

-Poi, abbiamo aspettato che facesse ritorno ad Oslo, e ho mandato alcuni dei nostri migliori-dice e si ferma un attimo, mentre Keyl stringe la mano a pugno e il suo sguardo si tinge di giallo -ma sopra ad ogni nostra aspettativa li ha sconfitti e uccisi tutti- per un secondo spalancò gli occhi per poi tornare subito indifferente. Non posso far trafelare nulla.

-Chi?- chiedo soltanto, e mio padre mi fa i nomi di tutti i miei amici, descrivendomi come sono morti e di come i morsi di quella lupa fossero mortali. I miei morsi, mi verrebbe da dire, ma ovviamente mi trattengo.

-Perché non ho incontrato nessuno di loro?- chiedo a mio padre, al quale avevo comunicato che sarei arrivato qualche ora prima rispetto a quello che era il mio volo.
-Lei arrivava dopo di te, e ho preferito non sprecare le tue forze per in insulsa lupacchiotta, non avrei mai immaginato che fosse tanto forte- confessa. So che non è quello il vero motivo, ma lascio correre.

Nexus, il legame del lupoWhere stories live. Discover now