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Alex
-Non ci credo che mi hai davvero marchiato sul viso- dico guardandomi allo specchio della mia stanza.

Invece è bellissimo

-No che non è bellissimo, stupida- dico ridendo accarezzando delicatamente i contorni del morso, fa ancora male.
Sento Elena sbuffare alle mie spalle e sorrido. È bella anche quando si arrabbia, su questo non c'è dubbio.
-Solo tu puoi dire una cosa del genere- dice lei ridendo e io mi giro a guardarla.
-Non ho detto nulla- le dico serio e lei mi fissa improvvisamente seria.
-Come?- chiede sotto voce guardandomi con un pizzico di curiosità. Semplicemente bellissima.
Lei mi guarda spaventata e lancia un piccolo urlo cadendo dal letto e subito le corro incontro.

Che dolore...

-Ma cosa..- dico sollevandola. Ho sentito quello che ha detto, ma non ha mosso le labbra.
-Perché è un mio pensiero- dice lei come se mi avesse letto nella mente.
-Ti ho letto nella mente- continua e io la guardo ad occhi spalancati.

Marchiandoci abbiamo completato il nostro legame, ora siamo solo una cosa e anche le nostre menti sono collegate.
-Che figata- dice saltandomi addosso felice.
-Che cosa strana invece, ti sento nella mia testa- le dico stringendola.

Strana ma stupenda.

Che sia stupenda è un dato di fatto ma è terribilmente strano sentire la tua voce nella mia testa.
-Per me è bellissimo- dice sorridendomi e io alzo gli occhi al cielo.
-Scendiamo?- le chiedo e lei annuisce, prendendomi per mano mentre la guido al centro del villaggio. Oggi è un giorno speciale, tutto il branco si riunirà nella casa branco per ascoltare il discorso dei due prescelti, quindi c'è un via vai di gente da tutti e cinque i villaggi. Anche se teoricamente siamo ancora in periodo di guerra, il branco ha bisogno di distrarsi.

-Macgiun- sento chiamare dalla mia lupa mentre si dimena per attirare l'attenzione dell'asiatica.
-Cik?- chiede ancora appena la lupa si avvicina.
-In camera, ti... vi cercavo, ha preso la sfera- dice e il tuo tono si fa serio, come il mio sguardo e quello della mia compagna e le facciamo segno di guidarci.
-Aspettate, chiamo Ok- dico soltanto mentre la mia lupa annuisce.

Macgiun si incammina verso la casa branco seguita da noi tre. Non essendo membri di nessuno dei due branchi sono stati ospitati nelle stanze libere della casa branco, come tutti i gill.
Entriamo nella loro piccola stanza, un letto ad una piazza e mezza poggiato al muro, una finestra che da sul bosco e una piccola cassettiera, niente di più.

Il suo compagno è seduto sul letto intento a leggere un libro ma appena ci vede si alza e ci viene in contro salutandoci calorosamente mente io mi preoccupo di presentargli il mio migliore amico.

-Cosa vogliamo fare con questa pietra, allora?- dice Macgiun dopo più di dieci minuti durante i quali mi sono preoccupato di raccontare nei minimi particolari quello che abbiamo scoperto prima dell'ultimo scontro.
-Per ora non lo so. Viene descritta come portale, ma portale di cosa?- chiede tra se e se Elena.
-Non ne ho idea- risponde Cik alzando le spalle.

Mi avvicino alla pietra poggiata sul letto e la prendo in mano e ancora una volta cerco di calcolarne il peso, anche se sembra un'impresa più impossibile che difficile e mi ritrovo a stupirmi di nuovo di come sia calda al contatto. La poggio sulla scrivania accanto a me, ancora pensieroso.

-Magari "portale" è solo un modo diverso per dire chiave- propone Cik e Elena lo guarda.
-È plausibile come cosa, potrebbe essere una chiavis occulta- dice e mi si illuminano gli occhi.
-Si! Ha senso- le do ragione mentre Macgiun fa segno di no con la testa.

-Ne dubito- dice Ok trovandosi d'accordo con Macgiun.
-Quando una chiavis occulta viene trovata viene accompagnata da disgrazie, come l'inizio di una guerra, ma qui ce n'era già una in corso- spiega e sia io che Elena ci ritroviamo ad annuire.

-Scusate la mia ignoranza ma cosa è una chiavis occulta?- chiede Cik e io alzo gli occhi al cielo. Questo lupo proprio non lo sopporto.

Smettila, è il mio più caro amico, non ti ha fatto nulla di male.

La voce di Elena riecheggia nella mia testa e mi ritrovo ad alzare ancora una volta gli occhi al cielo.

Sei solo geloso.

Lo sono eccome, piccola.
-È un talismano magico. In genere si mostra come la soluzione ad ogni tuo problema, ma la verità è che è lui stesso a generarli- gli spiego in poche parole. Trovare un chiavis occulta non è di certo in cima alla lista dei sogno di tutti i lupi.

Ma poi accade. Siamo tutti troppi presi dai nostri discorsi per renderci conto che Elena ha leggermente urtato la scrivania e che quel delicato movimento ha fatto muovere la pietra che lentamente comincia a rotolare fino a cadere.

-La pietra!- sento gridare da Cik seduto sul letto indicando le mie spalle e io mi giro abbastanza veloce solo per essere in tempo per vedere la palla cadere. La scena sembra quasi andare a rallentatore, tutti ci avviciniamo correndo in quella direzione allungando la mano, ma ciò non basta, nessuno la riesce a prendere e quella cade producendo un rumore sordo.

Tutti rimaniamo immobili con il fiato sospeso, estasiati alla vista di quello che ci ritroviamo difronte. La sfera si è rotta perfettamente a metà, rivelando un cuore di piccolissimi minerali verdi e bianchi, cristallinei mentre brillano riflettendo la luce del sole.

-Cosa diavolo...- dice Ok ad alta voce esprimendo probabilmente quello che è stato il primo pensiero di tutti. Mi avvicino lentamente alla pietra chinandomi sulle ginocchia, quasi timoroso di prenderla in mano. Con quanta più delicatezza ho, allungo di poco una mano per poterla afferrare, ma appena la sfioro improvvisamente non mi trovò più nella stanza della casa branco.

Intorno a me tutto è bianco, come se mi trovassi in mezzo alla neve, illuminato dalla luce di un sole che però non vedo nel cielo, o per lo meno in quello che credo sia il cielo, totalmente bianco.

-Alex, ascoltami- sento sussurrare da una voce familiare, la sento risuonare da ogni punto e preso da un'improvvisa paura ritiro di scatto la mano della pietra, ritrovandomi di colpo nella piccola stanza e gattono un po' all'indietro, terrorizzato, mentre il cuore mi batte a mille e sento le voci dei miei amici e della mia compagna chiamarmi intorno e accanto a me.


Spazio Autrice
Cosa sarà mai successo?

Nexus, il legame del lupoWhere stories live. Discover now