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Elena
Per quanto tutto il corpo mi faccia male, quello che mi fa più male è vedere Alex darmi le spalle e allontanarsi di nuovo. Ci ho messo pochi minuti a raggiungerlo correndo in forma umana, gli stavo a pochi metri di distanza, ma quando ho provato ad entrare nella sfera d'energia che gli si era creata intorno, un'enorme scarica elettrica mi ha attraversata facendomi perdere i sensi per qualche momento.

Sento una voragine farsi sempre più grande nel petto, ad ogni passo di Alex e la paura di averlo perso si fa sempre più grande dentro di me. So di aver sbagliato e di aver fatto una cosa orribile. C'è una sorte di regola non detta tra i lupi, ma che tutti sanno e tutti rispettano. La forma più bella d'amore è senz'altro concedersi al proprio compagno per poi marchiarlo e farsi marchiare e entrambi regalano, per quanto possa sembrare strano come concetto, la propria verginità al proprio nexus.

Lo ricordo quel pomeriggio, uno dei giorni che più rimpiango in tutta la mia vita. Era autunno e pioveva a dirotto ed ero rimasta bloccata sotto una piccola tettoia, non sapendo dove andare. Avevo poco più di duecentocinquant'anni allora, ero andata in un paese umano abbastanza lontano dal mio villaggio, era la prima volta che mi allontanavo così tanto da sola da casa. Chiudo gli occhi e mi sembra di rivivere ogni secondo...

Mi poggio alla colonna che solleva la tettoia e sbuffo. Non accenna a smettere di piovere e con questo tempo è fin troppo stupido tornare a casa. Un enorme tuono divide a metà il cielo illuminando per qualche secondo il cielo e i miei occhi che brillano per poco nel buio, mentre mi concentro sul suono della pioggia.
-Mia- sento dire alla mia destra e mi giro, vedendo un giovane lupo fermo immobile e l'ombrello che fino a poco prima portava sopra la testa per coprirsi era atterra. Una volta realizzato quello che ha detto, il mio cervello perde un battito. Ha detto davvero..?
-Come?- chiedo avvicinandomi a lui mentre vedo i suoi occhi brillare.
-Sei la mia compagna- continua e io rimango di sasso. Ho davvero trovato il mio compagno?
-Sono troppo giovane ancora per capirlo- gli dissi onesta mentre i suoi occhi non smettevano un attimo di brillare.

Il lupo che ho scoperto poi chiamarsi Lucas mi ha portata stringendomi a lui sotto l'ombrello, a casa sua. Non è raro che succeda una cosa del genere, che due compagni si trovino prima del tempo e che solo uno dei due sente il legame perché l'altro ancora troppo giovane per sentirlo e io decisi di fidarmi.

Ero al settimo celo per aver trovato il mio compagno.
Appena entrati in casa sua cominciai subito a chiedergli cose di lui, il quale felice rispondeva e lo stesso lui fece con me. Era un sogno. Poi lui cominciò a baciarmi ed io ero troppo felice per rendermi conto della verità. D'altronde, come avrei mai potuto accorgermene? E così lo abbiamo fatto. Avevo donato la mia verginità al mio compagno e lui a me, questa consapevolezza bastava per riempirmi il cuore di gioia. Ma il mattino dopo, mi resi conto di una triste verità. Lui era andato via, lasciandomi un semplice bigliettino, una frase: "la mia compagna è morta cinque anni fa. Addio".

E questo bastò a farmi capire tutto, facendomi versare tonnellate di lacrime. E ore che vedo Alex, una piccola figura vicino al lago, il nostro lago, penso che ha ragione ad essere disgustato dall'avere una compagna non vergine. Anche io lo sarei.

É un concetto strano che io stessa faticavo a capire quando ero bambina, ma con il tempo ho capito. La prima volta che ho fatto sesso non ho solo donato la mia verginità in senso retorico, al contrario.

Per noi lupi nel momento in cui facciamo sesso per la prima volta avviene uno scambio particolare, indescrivibile. È come se i nostri animali interiori scambiassero una parte dei loro poteri.

Mi alzo in piedi di scatto, pronta per riprendermi il mio compagno, o per lo meno a farmi perdonare da lui. Lentamente comincio a camminare nella direzione in cui lui è sparito, entrando in acqua. Passo accanto alla sua maglietta e la mia lupa quasi abbaia immaginandolo a torso nudo ed entro anche io in acqua. Nuoto un po' per raggiungerlo e mi fermo quando sono a pochi metri da lui.

-Lasciami in pace- mi dice dandomi ancora le spalle ma io rimango immobile e notando che aspetta ancora una risposta, esitante penso a cosa dire.
-Non ti potrei lasciare nemmeno volendo- gli dico cercando di non far trasparire nella voce le lacrime che ho cominciato a versare nel momento stesso in cui è uscito arrabbiato dalla sua stanza.

-Come?- chiede girandosi verso di me e incrociando il mio sguardo e lo vedo, diamine se lo vedo quanto sta soffrendo. Glielo leggo negli occhi e so per certo che preferirebbe se gli raccontassi che sono stata stuprata, ma non voglio mentirgli.
Abbasso un attimo lo sguardo per organizzare i pensieri e lo riporto subito su di lui, che qui tocca perfettamente mentre io devo tenermi a galla.

-Sto aspettando che cominci- mi dice ancora e io sospiro triste.
-Avevo poco più di duecentocinquant'anni. Un lupo finse di aver avuto il legame con me. Io ero troppo piccola per capirlo, ma quando l'ho fatto era troppo tardi- dico semplicemente e lo vedo immobile, mentre fissa un punto dietro di me.

-Mi detesto per quello che ho fatto, per essermi fidata ciecamente e lo so che ho sbagliato a non dirtelo subito ma- provo a dire ma mi interrompo, non sapendo cosa dire. Che avrei potuto dire? Che ti amo quindi mi è tutto concesso? Che avevo paura della tua reazione? Che temevo che mi abbandonassi?
E di nuovo calde lacrime cominciano a solcarmi le guance, praticamente impossibili da distinguere con l'acqua del lago. Sono stanchissima, mi sto mantenendo a galla da un quarto d'ora e Alex non mi guarda nemmeno negli occhi e riesco a vedere le rotelle nel suo cervello girare, mentre la stanchezza mi fa bere un po' d'acqua del lago. Alex sembra accorgersene perché improvvisamente mi afferra per un braccio e mi attira a se mantenendomi. Mi guarda un attimo negli occhi e al contrario delle mie aspettative, mi abbraccia. Mi stringe forte a lui e posso sentire con il suo torace scosso dai singhiozzi mentre mi stringe.

-Perdonami, davvero- gli dico stringendolo con tutta la forza che ho in corpo e lui mi allontana leggermente per guardarmi negli occhi.
-Non ti scusare, alla fine ti hanno solo presa in giro, non è colpa tua, no?- mi dice con un tono che non saprei descrivere e per quanto lui si stia sforzando di convincere se stesso per primo di quelle parole, lo vedo come non ci riesce e non posso nemmeno immaginare il suo dolore perché io l'ho sentita subito, appena ci siamo trovati, la sua verginità.

-Non hai il mio marchio- dice riempiendo all'improvviso il silenzio che si era creato intorno a noi guardando il mio collo e sono bastate solo quelle parole, che in tutto il mio corpo il dolore si è trasformato in passione e mi sono avventata sulle sue labbra facendo incrociare subito le nostre lingue mentre con le mani percorro ogni centimetro del suo corpo mentre lui mi spoglia completamente e le mie mani vanno subito sui suoi pantaloni, glieli sbottono quel tanto che basta per farglieli scivolare in basso con non poca fatica a causa dell'acqua.

Non c'è dolcezza nei nostri gesti, niente delicatezza, solo una pungente necessità di diventare l'uno dell'altra e di marchiarci a vicenda, i suoi gesti sono burberi, decisi mentre mi costringe a girarmi per prendermi da dietro e ferocemente penetra dentro di me spingendo ancora e ancora e così facciamo l'amore nella maniera più bella possibile, seguendo il nostro spirito animale invece che quello umano, a metà tra i nostri due esseri, in quella che mi sembra la cosa più romantica che avessi mai fatto in vita mia, qui nel lago Bantik, il nostro lago, mentre intorno a noi piccole scintille si spargono ovunque in centinaia. Mentre siamo ancora una cosa sola, Alex mi sposta la testa di lato e mi lascia un bacio leggero sul collo prima di morderlo ferocemente e lancio un piccolo urlo per il dolore improvviso mentre sento qualcosa riempirmi completamente, come se finalmente fossi nel posto giusto e presa da un'eccitazione quasi estranea al mio corpo mi allontano da lui il tanto che basta per girarmi e mi attacco alle sue labbra cominciando a baciarlo. Lui mi porge il collo e lo mordo, mordo come non ho mai fatto prima d'ora, con crudeltà e amore allo stesso tempo, leccando via delle piccole gocce di sangue fuoriuscite dal morso. Lo guardo e mi sembra perfetto, subito sotto l'orecchio, una parte sulla sua mandibola e una parte sul suo collo, devo avergli fatto molto male, ma è bellissimo e lentamente ne traccio tutto il perimetro con piccoli baci umidi.

-Ti amo- dice Alex appena mi stacco dal suo collo per guardarlo negli occhi.
-Non sarò mai il primo, ma sarò per sempre l'unico- mi dice ancora con sguardo severo, accarezzandomi una guancia e io mi lascio cullare dal suo tocco.
-Per sempre- ripeto come per dargliene conferma mentre ricominciamo a fare l'amore. Adesso non siamo più due lupi, siamo una cosa sola. Siamo legati per sempre. Siamo un solo nexus.








Spazio Autrice
Mio dioooooooo lupetti ditemi che ne pensate di questo capitolo? Vi prego ho BISOGNO di sapere il vostro parere. Queste scene "spinte" vi piacciono? Se avete domande sul comportamento di qualcuno di loro chiedetemi pure nei commenti..
Baci baci

Nexus, il legame del lupoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora