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Alex
Mi guardo ancora allo specchio cercando di aggiustare il ciuffo argenteo ribelle. Quando ho visto per la prima volta il mio riflesso ho quasi temuto l'idea che non mi sarei riconosciuto, ma mi sono sorpreso quando mi sono reso conto che ai miei occhi è come se i miei capelli fossero sempre stati di questo colore.

-Lascia stare quel povero ciuffo, stanno bene- dice Elena abbracciandomi da dietro, costretta a stare sulle punte dei piedi per poter poggiare la testa sulle mie spalle.
-Dici così solo perché tra qualche minuto li scompiglierai- le dico tranquillo mentre continuo a passare le dita tra di loro e lei annuisce stringendomi di più.

-Ti va di accompagnarmi da Mary?- mi chiede quando mi allontano dallo specchio e io annuisco distratto prendendo il suo viso tra le mani per poterlo baciare.

-Dai, le devo parlare- sussurra staccandosi dal bacio e io sbuffo.
-Va bene, andiamo, prima che ti faccia mia su questa stessa parete- le dico indicando il muro alle sue spalle e lei mi sorride.

Non è detto che tu non lo possa fare dopo.

E questo pensiero, fatto mentre mi dava le spalle camminando verso la porta, manda il mio lupo in bestia.

-C'è un motivo specifico per il quale vuoi parlare con Mary?- le chiedo mentre percorriamo le strade del villaggio e lei fa segno di sì con la testa.
-Ha deciso cosa fare con Paulo- mi dice soltanto e io annuisco. So chi è Mary e so la sua storia, queste sole parole sono sufficienti.

Camminiamo in silenzio per tutto il tragitto che ci separa dalla piccola casetta, anche mentre attraversiamo il piccolo tratto di bosco che ci separa dal villaggio est. Elena bussa delicatamente alla porta e Mary ci viene subito ad aprire e non è sorpresa quando trova me al fianco della lupa che per lei è come una madre, nonostante il loro aspetto indicherebbe più una sorellanza.

-Entrate- dice soltanto spostandosi di lato e aprendo di più la porta per farci passare.
-Lui è fuori- dice e capiamo subito a chi si riferisce e ci fa accomodare nel piccolo salotto, dove nella culla accanto al muro dorme il suo cucciolo.

-Oh, Mateo- dice la mia compagna catapultandosi da lui e prendendolo tra le braccia.
-Come sei cresciuto- dice toccandogli il naso e il piccolino ride muovendo le piccole manine tra le braccia della mia lupa, felice e subito nella mia mente si crea un'immagine simile dove la mia lupa stringe tra le braccia il nostro cucciolo.

Arriverà.

Non ne ho dubbi piccola. Elena sorride e anche io lo faccio di conseguenza.
-Gli sei mancata- dice Mary affiancandola mentre tutti e tre ci sediamo sul divano, Elena ancora con il piccolo tra le braccia, mentre lo culla per farlo dormire.

-Paulo deve andarsene- dice subito Mary e io cerco di farmi il più piccolo possibile, limitandomi ad annuire, senza intromettermi nel loro discorso. Certo, entrambe sono d'accordo sulla mia presenza qui, ma è una cosa tra una lupa e quella che l'ha morsa, per non dire tra madre e figlia.

-La sua presenza ormai per me è ostile. Tutto quello che provavo prima ormai è scomparso- dice portandosi le mani sul viso e sospirando.
-Mary anche lui sa che presto se ne dovrà andare. La tua lupa non lo vuole al suo fianco ed era solo questione di tempo prima che questo valesse anche per te e per quanto sia un ottuso lupo di città, anche lui se n'è accorto- le dice la mia compagna e la cucciola annuisce, tornando a guardare la mia piccola con le lacrime agli occhi.

-Hai ragione. Andrà via, deve. Non può restare qui. Mateo crescerà come lupo del branco e voi basterete per rimpiazzare il suo posto- continua e la mia lupa annuisce.

-Qual è l'altro problema, Mary?- chiede la mia piccola dopo qualche secondo di silenzio.
-È che io..- comincia a dire Mary ma i suoi occhi si riempiono improvvisamente di lacrime e questo la costringe a fermarsi e a portare le mani sul viso per nasconderlo; la mia compagna si alza e con una delicatezza immane adagia lentamente il piccolo Mateo nella sua culla, per poi avvicinarsi alla povera lupa in lacrime.

-Hai trovato il tuo compagno, vero?- le chiede e lei annuisce e io rimango a dir poco stupito. Questo è a dir poco improbabile, perché per l'età che ha, nonostante si sia trasformata, il suo compagno dovrebbe...

-È solo un bambino- dice scoppiando a piangere sulla spalla di Elena che la stringe a se lasciandola sfogare e dopo qualche minuto di pianto ininterrotto, la lupa sembra calmarsi.

-L'altro giorno stavo passeggiando per il villaggio con Mateo, quando l'ho visto. Dei bambini stavano giocando a rincorrersi e lui era lì con loro. Ho capito subito che era lui, il suo profumo di ghiaia mi ha riempito le narici e mi sono sentita un mostro. È solo un bambino! Non potrà avere più di quattro anni!- Continua lei affranta è quasi ricomincia a piangere mentre la mia compagna le prende le mani.

-Quel lupo ha la tua stessa età- le dice Elena spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Avresti anche tu il suo stesso aspetto se non ti avessero cresciuta da umana. Non sei un mostro, sono cose che capitano, ma se la Dea Luna ti ha voluto unire a lui, non potrà mai essere una cosa orribile. Non è raro che capitino cose così e quel lupetto sentirà il legame tra qualche anno, quando anche lui avrà fatto la sua prima trasformazione- le dice cercando di consolarla.

-Ma è orribile invece! Come potrei mai stare con un bambino?- chiede lei ancora tra le lacrime e la mia amica le riserva il sorriso più tenero che le abbia mai visto fare.
-Ora parli così, ma vedrai che quando anche lui sentirà il legame, ti sembrerà la cosa più naturale al mondo, come lo è stato per me quando ho trovato il mio compagno nel lupo che avrei dovuto odiare come se fosse mio nemico- le dice con gentilezza guardandomi per qualche secondo e io le sorrido.

-Se posso, cucciola, anche un'altra coppia qui nel mio branco ha una situazione simile alla tua, alla vostra. Non te ne devi vergognare, anzi, devi andarne fiera perché hai trovato così presto l'altra metà di te- dico io portando l'attenzione di entrambe le lupe su di me.

-Dovresti parlare con loro, lasciarti aiutare- continuo io e lei annuisce.
-Ho davvero bisogno di essere aiutata. La mia vita non fa altro che travolgermi- continua lei tirandosi un po' le radici dei capelli con le mani in un gesto quasi automatico.

————————

-Povera la mia Mary- sussurra la mia compagna mentre torniamo nel nostro villaggio e io alzo le spalle.
-Era ovvio che sarebbe stata più grande fisicamente del suo compagno- le dico soltanto e lei annuisce.
-Povero anche lui, vedrà la sua compagna morire prima del tempo, con un figlio quasi della sua età- continua lei e io annuisco.

I non morsi, se vengono trasformati il lupi, vivono meno di un qualsiasi altro lupo e questo è dovuto agli anni che hanno passato da "umani", per così dire. È chiaro che un lupo prima viene morso più tempo vive, anche se detto così è più che riassuntivo.

Stringo la mia compagna a me mentre camminiamo allontanando questi pensieri sentendola fare lo stesso. Io e la mia prescelta staremo insieme fino all'ultimo dei nostri respiri, non ho dubbi su questo.

È mentre faccio questo pensiero che qualcosa, davanti a me, è fuori posto e anche Elena sembra notarlo e non ci metto molto a capire di cosa si tratta. Ci stanno attaccando, di nuovo e mentre questa verità si fa sempre più grande, io e la mia compagna cominciamo a correre per dare l'allarme, chiamando i lupi da tutti i villaggi. È ora della resa dei conti, lo dobbiamo alla nostra Dea.


Spazio Autrice
Ci avviciniamo alla fine lupetti... cosa pensate del storia di Mary? Fatemi sapere ;)
Baci

Nexus, il legame del lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora