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Alex
-Colpiscilo più forte- dico al cucciolo che sferra un altro calcio al piccolo sacco di sabbia davanti a lui, mentre ascolto la conversazione di mio padre con il suo beta. Sanno che li ascolto, ma è importante che addestri i cuccioli.

-Il branco non è ancora pronto per attaccare- dice Hant, il beta di mio padre.
-Ma non possiamo nemmeno dare il tempo ai Goose di riprendersi- gli risponde mio padre guardando nella mia direzione mentre io mi concentro sul cucciolo che sto allenando.

-Se attaccassimo ora, potrebbero sconfiggerci- dice allora Hant guardando mio padre che annuisce.
-Non più di tre giorni, poi cominceremo a prepararci. Da domani studieremo un piano d'attacco. Dobbiamo sterminarli- conclude lui.
-Tu che ne pensi, Alex?- mi chiede Hant.

-Che l'attacco dovrà essere il più studiato possibile. La scorsa volta li abbiamo sottovalutati, non possiamo permetterci di ripetere questo errore. Volevamo che ci attaccassero per primi e lo hanno fatto, ma ci hanno preso in contro piede- rispondo senza nemmeno alzare lo sguardo dal cucciolo che continua a sferrare calci.

-Non pensavamo che Arduk avesse un esercito così potente- aggiunge mio padre dandomi ragione, come se volesse trovare una giustificazione alla nostra atroce sconfitta.
-Ma se ci hanno lasciati in vita, devono avere un piano- dice Hant e sia io che mio padre ci giriamo a guardarlo.

-Solo la loro stupidità- dice mio padre serio e io annuisco.
Siamo qui da un'ora ed è da un'ora che cerco un modo per andare via, devo raggiungere Elena; è successo qualcosa, lei ha bisogno di parlarmi. Non so come spiegarlo, ma lo sento dentro di me, ogni mia singola cellula mi grida di andare da lei, ma non come le altre volte, non è della sua vicinanza che ho bisogno. È lei che ha bisogno della mia.

-Ho urgenza di sbrigare delle commissioni- dico guardando mio padre mentre faccio sento al cucciolo di andare via.
-Che tipo di commissioni?- chiede mio padre squadrandomi. Sto giocando ad un gioco pericoloso, non posso continuare a sparire, per quanto ami stare con la mia Elena.

-Devo andare in città, conosco qualcuno che mi deve dei favori- dico in modo disinvolto, in modo da dire tutto e niente, mentre mio padre annuisce e senza aggiungere altro si allontana seguito da Hant. Comincia a sospettare qualcosa, ormai è chiaro.

Mi giro a guardare la foresta alle mie spalle e mi concentro, lei si trova a poche miglia dal suo clan. È pericoloso, fin troppo vicino, ma non importa. Mi trasformo in lupo e comincio a correre nella sua direzione, attraverso alberi, gli animali si spostano al mio passaggio e in pochi minuti l'ho raggiunta. È seduta sul prato e si tiene la testa con le mani, mentre due lupi sono in piedi davanti a lei a braccia incrociate, che mi danno le spalle. Lei alza di colpo la testa e mi guarda, gli occhi pieni di lacrime e appena incrocia il mio sguardo trattiene il respiro. Subito gli altri due si girano a guardarmi, ma non ci presto attenzione e mi precipito dalla mia lupa, piegandomi sulle ginocchia per stringerla a me.

Lei si lascia stringere e si poggia al mio petto mentre le sussurro parole dolci per rassicurarla.
-Che cosa è successo?- le chiedo dolcemente poco dopo, quando si è finalmente calmata.
-Lui era... e poi... è successo di nuovo- mi dice fissandomi con gli occhi lucidi e mi si stringe il cuore.
-Cosa è successo di nuovo?- le chiedo spostandole una ciocca di capelli.

-La nebbia e il silenzio- mi dice e non riesco a evitare di spalancare gli occhi per la sorpresa.
-Di nuovo il bambino?- le chiedo leggermente allarmata e lei scuote la testa.
-No, non era lui. Sono sicura fosse mio nonno da giovane, assomigliava terribilmente a mio fratello- mi dice e questa informazione mi lascia dubbioso. Suo nonno dopo aver lasciato il ruolo di Alpha a suo padre è andato via, rifugiandosi con la sua compagna su una montagna nel Nord America.

Nexus, il legame del lupoWhere stories live. Discover now