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Elena
Quando ero piccola, la mia principale preoccupazione era portare a termine il mio allenamento per rendere mio padre e la mia famiglia orgogliosi di me. Non facevo altro, ogni mattina mi svegliavo e subito cominciavo ad allenarmi. Nel mio tempo libero, però, amavo andare con mio fratello a caccia, aveva il potere di tranquillizzarmi sempre e farmi schiarire le idee. Ovviamente a cacciare era principalmente mio fratello e io ancora troppo piccola mi limitavo a mangiare, ma non è quello il punto.

È per questo che anche ora sono a caccia immersa nella mia terra, che mai come oggi mi è sembrata mia. Il terreno avanza sotto i miei piedi, spingo sulle zampe anteriori e gli do più forza per riuscire a correre più in fretta avanzando come una scheggia; ho troppe informazioni da assimilare. Ma in realtà è solo una, una certezza dalla quale non posso scappare, anche volendo, si fa sempre più grande nel mio petto.
-Elena!- sento gridare in lontananza e per quanto quasi il suono fosse inesistente le mie zampe si fermano di colpo e cominciano a correre verso quella direzione. Il mio corpo non ha nemmeno aspettato la conferma della mia mente per capire che lì c'è il suo compagno, l'unico che in questo momento può calmarmi.

Dopo pochi secondi vedo la macchia nera e mi fermo aspettando che mi raggiunga e subito appena anche lui si ferma mi lancio contro di lui cominciando a leccargli il viso e strofinandolo sul suo pelo mentre lui rimane immobile lasciandosi coccolare, eccitata all'idea di raccontargli tutto. È solo dopo qualche minuto che mi rendo conto che tra i denti stringe un libro avvolto in una bustina di plastica delle stesse che usava in viaggio e mi allontano guardandolo negli occhi e trasformandomi, guardandolo fare lo stesso.

-Lo sai vero?- gli chiedo e lui annuisce aprendo il libro che poco prima stringeva tra le fauci.
-Devi vedere cosa ho scoperto- mi dice sedendosi e facendomi segno di accomodarmi accanto a lui e lo faccio, mentre cerca velocemente una pagina.

-Ecco, guarda qui- mi dice porgendomi il libro e una pagina piena di disegni scritta in latino cattura completamente la mia attenzione.
-Latino antico- dico ad alta voce tra me e me leggendo attentamente riga per riga e vedo con la coda dell'occhio Alex annuire. Parla della nostra pietra.
La descrive in ogni suo minimo particolare, cose che anche io che l'ho tenuta in mano cento e cento volte non sarei stata in grado di dire. Le pagine sono piccole ma le righe sono tantissime scritte quasi una sovrastante l'altra e devo avvicinarlo agli occhi per riuscire a leggerlo e quello che c'è scritto mi lascia a bocca aperta.
A quanto dice questo libro, la pietra è una sorte di portale, calda all'interno perché piena di energia ma la scrittura è molto confusa, parla di un portatore, della dea Luna, di un rituale, di cosa succede, poi il mio sguardo si concentra su delle parole in particolare che si ferma a descrivere le anime della Luna e sento ogni mio singolo pelo rizzarsi quando leggo la descrizione del messaggero della Luna, un bambino dai capelli argentei.

Mi giro a guardare Alex dubbiosa e lui mi porge la pietra.
-Tu pensi davvero che possano essere..- dico senza riuscire a pronunciare il loro nome e lui annuisce.
-Qui sta succedendo qualcosa di grosso- mi dice lui e io annuisco.
-E non immagini nemmeno quanto- dico riportando lo sguardo sul libro.
-Ho parlato con il Vecchio, o meglio, lui è venuto a parlare con me. Siamo i prescelti, Alex- dico così di getto riportando lo sguardo su di lui, inespressiva, aspettando una sua reazione.
Lui per qualche secondo rimane immobile e mi fissa battendo le palpebre.
-Cosa?- sussurra solamente, quando sento dei movimenti dietro una quercia, ma non mi agito riconoscendo il Vecchio e mi giro in quella direzione aspettando che si lasci riconoscere. Sapevo che sarebbe venuto, voleva parlare con Alex come ha fatto con me.

-Che vuol dire che siamo i prescelti?- chiede Alex riportando lo sguardo di me dopo aver visto il Vecchio uscire allo scoperto.
-Vuol dire che siete voi due che dovrete fermare tutto quello che sta succedendo- dice il Vecchio sedendosi davanti a noi e la faccia di Alex diventa se possibile più confusa.
-La leggenda degli originali?- chiede ancora Alex e il Vecchio annuisce.
-Le cose che stanno succedendo negli ultimi anni... lupi che muoiono per stupide guerre per il territorio, la Luna non ci ha creati e preservati per questo. Non dubitavo del fatto che sarebbero intervenuti gli spiriti della Luna per indicarci i prescelti ma non pensavo sarebbe addirittura intervenuto il messaggero- dice per poi fare una piccola pausa teatrale -era da un po' che sospettavo che fossi tu una dei quattro prescelti- dice poi guardando me -ma i tuoi occhi mi hanno dato la conferma solo dopo lo scontro, mentre tu- dice girandosi verso Alex -hai una potenza immane, sei riuscito ad immobilizzare il tempo in pochi secondi- continua poi mentre Alex cerca la mia mano per stringerla e lo sguardo del vecchio si sposta sulle nostre mani intrecciate.

-Non ci avete mai fatto caso?- chiede ancora e io e il mio nexus lo guardiamo interrogativi.
-Il vostro legame non è come quello di tutti gli altri, voi non solo vi percepite, voi vi sentite, perché metà di voi vive nell'altro- continua lui e io annuisco mentre Alex rimane confuso.
-State scherzando, spero- dice portando lo sguardo su di me.
-Noi saremmo i prescelti? Secondo voi gli spiriti della Luna esistono?- chiede ancora alzandosi in piedi.
-Pensaci Alex, avrebbe tutto più senso- gli dico io imitandolo mentre il vecchio rimanere fermo seduto a guardarci, mentre Alex mi scruta il volto perché lo vedo, vuole credermi, ma non ci riesce, allora decido di mostrarglielo, creando quel piccolo gioco di luci che avevo creato con il vecchio, mentre lui rimane a guardarlo incantato.

-Come hai imparato a farlo?- mi chiede e io alzo le spalle. Non ho imparato, semplicemente il Vecchio mi ha detto di farlo e io l'ho fatto.
-Sei stato tu, Alex. Vi dovevate trovare voi prima di essere trovati da noi- gli dice e per quanto le sue parole possano non avere senso, lentamente tutto è più chiaro e lo è letteralmente perché dalle mani di Alex si alzano delle piccole luci, ma diverse dalle mie, più simili ai colori delle aurore boreali, difficili da spiegare con semplici parole.

La luce lentamente si alza e ci avvolge completamente lasciandoci in un vortice un po' bianco, un po' viola, un po' verde.
Lentamente lui avvicina una mano  al mio viso e mi accarezza una guancia.
-Sta succedendo davvero?- mi chiede e io porto la mia mano sulla sua e la stringo mentre ancora lui mi accarezza la guancia.
-Sembra di sì- gli dico soltanto e lui stringe la mia mano per poi portarmi a se e avvolgermi completamente nel suo abbraccio.
-Io non voglio tutto questo. Voglio solo una vita semplice con te- mi sussurra poggiando la testa sulla mia.
-Alex, guardati intorno. Siamo dentro una bolla di, cosa? Energia? Luce? Non saprei nemmeno come definirla. Come potrebbe essere tutto semplice?- gli chiedo e lui mi stringe più forte.
-Lo so, ma non voglio questo- continua e io annuisco.
-Pensaci, possiamo fermare questa guerra inutile. Niente più morti, niente più sangue versato sulle nostre terre- gli dico e lui mi allontana di pochi centimetri per guardarmi negli occhi.

-Jon ci avevo pensato- mi dice stringendo il mio viso tra le mani e io gli sorrido.
-Hai il sorriso più bello del mondo- mi dice e io sorrido ancora di più e lui lo fa di riflesso.
-Smettila o mi farai impazzire- continua toccandomi il naso e io chiudo gli occhi lasciandomi cadere su di lui.

-Ce la faremo, insieme- gli dico e lui annuisce. Poi mi alza il viso e mi bacia, un bacio unico ed indescrivibile. Ma in fondo ogni suo singolo bacio è così, diversi da ogni singolo altro e fantastico e mentre ci baciamo la bolla intorno a noi lentamente si affievolisce riportandoci nella nostra, per quando strana, realtà, dove troviamo il Vecchio seduto a braccia conserte ad aspettarci.

Ci stacchiamo ed entrambi ci giriamo a guardarlo.
-Ora che si fa?- chiede Alex stringendomi a lui con un braccio.




Spazio Autrice
Ciao lupettiiiiii,
Siamo finalmente tornati in careggiata! E non vi dico nemmeno che numeri abbiamo superato in queste mie poche ma lunghissime settimane di assenza. Ebbene sì, eccoci più forti di prima. Non so dirvi quando torneremo agli aggiornamenti settimanali fissi, per ora accontentatevi del "finisco e posto". Con questo, non posso che augurarvi buona notte, e spero mi facciate sapere presto cosa ne pensate! (E non siate tirchi in stelline ;))
Baci,
La vostra scrittrice

Nexus, il legame del lupoWhere stories live. Discover now