-Capitolo 9-

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Salgo in macchina e mi aggancio la cintura.
Nakajima entra dentro molto titubante.
Akane si era proposta di accompagnarlo, ma ho preferito farlo io, voglio parlargli.
Apro il cancello per far uscire la macchina e partiamo.

<Dov'è che abiti?>

Nessuna risposta.
Lo fisso un secondo e torno a guardare la strada.
Aveva lo sguardo basso e le mani che giocavano con la punta della camicia proprio come quando eravamo in camera.

<Alla prossima... deve girare a destra.>

La sua voce è dolce e timida proprio come quando parla alle interrogazioni.
Un piccolo sorrisetto mi appare sulle labbra.
Giro a destra e continuiamo così.

"Prima destra, poi dritto, alla rotonda gira a sinistra.
10 minuti in macchina."

Alla fine mi fermo davanti ad un appartamento di almeno 4 piano.
C'erano almeno 4 finestre su ogni piano.
Il posto visto da fuori, sembrava piccolo, ma mi hanno insegnato a non giudicare dalla copertina.
Nakajima scende.
Apre la portiera e porta fuori un piede.

<Nakajima...>

Lui blocca tutti i suoi movimenti.
Avevo una mano sul volante mentre l'altra era appoggiata sotto il mio mento col gomito sulla portiera.
Battevo l'indice sul volante e guardavo avanti.

<Senti... è vero quello che mi hai detto in camera?>

Silenzio.
Nakajima non risponde.
Gli lancio un'occhiata e vedo solo la sua schiena.

<Anche se fosse?>

Si gira e vedo che aveva le lacrime agli occhi.
Tira su col naso e si passa la manica sugli occhi.
Invece che cacciarle, però, peggiora le cose.
Mentre mi guarda dritto negli occhi, inizia a piangere: non singhiozzava, né altro, c'erano solo delle goccioline d'acqua che cadevano lungo le sue guance.
D'istinto, stacco la mano sul volante e la appoggio sulla sua guancia, pulendogli le lacrime.
Al mio tocco, tutta la sua faccia si colora di rosso.
Aveva la pelle morbida, porto anche l'altra mano sulla sua guancia e tolgo tutte le lacrime.
Lui le allontana con un gesto brusco della mano.

<La prego... posso andare?>

Aveva gli occhi coperti dalla frangia, il mio sguardo cade sulle sue labbra. Ne stava mordendo una, perché cercava di non singhiozzare
Quel gesto...
Quelle labbra...
Sembrano così dolci ed invitanti.
Gli afferro il viso e lo alzo.
Mi avvicino con la bocca aperta come a morderlo e gli prendo il labbro inferiore.
Lo mordo e lo lascio, poi mi fiondo sulle sue labbra.
Le bacio più e più volte, assaporandole.
Sapevano di zucchero: sarà per il dolce che abbiamo mangiato a cena.
Mi afferra i polsi delle mani con le quali lo stavo tenendo.
Strizza gli occhi chiusi e, con tutta la forza che ha, mi allontana.
Il suo respiro era irregolare ed anche il mio.
Cercava con lo sguardo di guardare da tutt'altra parte, non voleva guardarmi in faccia.
Era tutto rosso e questa cosa mi fa sorridere.
Apre e richiude la bocca molte volte, cercava di dire qualcosa.

<Professore...>

Metto una mano dietro il suo collo e lo tiro verso di me ribaciandolo di nuovo.
Appoggia una sua mano sulla mia gamba così non mi cade addosso.
Appena mi stacco, tiro col pollice il suo mento e gli apro la bocca.
Lo bacio, stavolta usando la lingua.
Gioco un po' con la sua lingua, esplorando il suo palato.
Quando mi stacco per riprendere il respiro, punto lo sguardo sulla faccia di Nakajima.
Spalanco gli occhi:
Aveva le labbra arrossate e la bocca era semi aperta, le guance che andavano a fuoco, gli occhi socchiusi.
Il suo petto si muoveva velocemente, segno che stava riprendendo fiato.
Qualcosa in fondo inizia ad agitarsi a quella vista.

<Nakajima...>

Avvicino una mano alla sua faccia ma subito la scaccia.
Si siede e si passa una mano sulla bocca, nascondendosi da me.
Lo fisso, non sapendo bene che espressione stessi facendo.

<Io... Nakajima...>

Volevo accarezzargli la testa, scompigliargli i capelli, ma non riuscivo a muovere la mano.
Mi appoggio allo schienale e prendo un enorme respiro.

<Mi dispiace...>

Chiudo gli occhi ed ascolto il silenzio nella macchina.
Un singhiozzo mozzato mi fa destare.
Nakajima aveva le mani davanti alla bocca e piangeva.
Ma a differenza di prima, un pianto silenzioso, ora sembrava volesse urlare.
Mi si stringe il cuore a quella vista...

Io... cosa ho fatto?

Sono abituato a giocare con le persone, coi ragazzi soprattutto.
Come con Tanaka, stavo con lui per divertimento, per vederlo piangere spezzandogli il cuore...
Eppure con questo ragazzo... io mi sento in colpa.

Perchè?

Perchè assomiglia ad Eiji?
Perchè è un ragazzo più piccolo di me?
Perchè ha avuto il coraggio di dichiararsi?
Perchè è un ragazzo dall'animo puro?

Cerco una risposta ma non la trovo.
Nakajima tira su col naso e si strofina gli occhi.

<A lunedì, professore.>

E corre fuori dall'auto.
Io rimango lì, immobile come un idiota.
Appoggio la fronte sul volante e ce la sbatto più volte.

<Stupido... stupido... stupido...>

Non so per quanto sono stato fermo in macchina, so solo che quando sono ripartito, avevo un enorme peso sul cuore, una domanda senza risposta...

"Perchè?"

Angolo autrice
OKAY.
Devo andare a dare ripetizione ad una ragazza, quindi ho poco tempo.
Che ne dite?
Devo dire che questa parte io LA ADORO.
Non so perché:
Forse perché ho la mente malata? -3-
Coscienza: sì, sicuramente è per questo.
Io: gneh.
Comunque, spero vi sia piaciuto
Sciaouuu.

&quot;C'è un errore nei miei calcoli&quot; - Boyxboy- [Completata] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora