-Capitolo 24-

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<Mamma, per quanto ancora pensi di rimanere?>

Guardo mia madre mentre bevo un sorso del caffè.
Sono ormai due settimane che è qui.

<Pensavo di rimanere fino alla fine delle prove, almeno finchè non vedo lo spettacolo.>

Per poco non sputo quello che stavo bevendo.

<Ma ci vorrà ancora un mese e passa.>

<Vorrà dire che starò qui...>

E torna a leggere il giornale.
Prendo un enorme respiro: non penso di poterla sopportare oltre...
Mi sembra di essere all'inferno: non posso parlare in tranquillità con Akane che lei sbuca fuori all'improvviso facendo domande.
Devo fingere di essere sposato con Nanami e mi dispiace costringerla a dormire con me, a baciarmi e fare tutto quello che fanno le coppie...
Soprattutto ora che, forse, ha trovato qualcuno che ama.
Mi alzo e mi sistemo la giacca.
All'ingresso mi metto le scarpe ed esco per andare a scuola.
Oggi è venerdì, quindi prove.
Da quello che mi ha detto la professoressa, oggi i ragazzi del club di arte e quelli che non hanno un ruolo nello spettacolo si occupano della scenografia.
Arrivo in aula insegnanti e subito vengo preso in disparte dalla signorina Kobayashi.

<Professore, oggi potrebbe aiutare con la creazione della scenografia? Hanno bisogno di uomini forti per portare le cose più pesanti.>

Annuisco, poi la saluto andando a sistemarmi al mio posto.

[...]

Mi trovo in palestra con alcuni ragazzi della 3^A e con Akane ed i suoi alunni del club.

<Come sapete, noi oggi iniziamo a montare la scena. Ci divideremo in gruppi.>

Anche se è mia amica e le voglio bene, mi sta fatica ascoltare quello che dice.
Ho accettato di venire qui ed aiutare solo perchè non avevo motivo di rifiutarmi ma avrei preferito stare ad ascoltare i ragazzi recitare.

<... ed io mi occupo dei vestiti. Uno alla volta, la professoressa Kobayashi mi manderà i ragazzi e dovremo prendere le loro misure.>

Akane si gira subito verso di me.
Siccome erano tutte ragazze che si occupavano dei vestiti, la mia amica mi si avvicina.

<Senti, per i ragazzi te ne puoi occupare tu?>

La vedo alzare un sopracciglio in continuazione.
Io sbatto le ciglia: devo... prendere... le misure?
Come se un filo si accende nel mio cervello realizzo: devo prenderle sui ragazzi quindi...
Anche su Nakajima.

<Va bene. Ditemi quando devo venire, intanto mi occupo di spostare gli scatoloni.>

Sento le ragazze chiedere perchè ha scelto me per questo ruolo ed Akane spiega che si fida più di me che dei ragazzi del club di teatro.
Sento le risatine che vengono dal loro gruppo...
Sospiro.

<Prof., può prendere quelle scatole?>

Mi indica degli scatoloni vicino all'entrata.
Mi tiro su le maniche e vado a prenderle.
Mi chino e le alzo, poi vedo un ragazzo che mi indica di portarle sopra il palco e così faccio.
Appena le appoggio i capelli mi cadono davanti agli occhi.

<Akane.>

La mia amica si gira e mi guarda.

<Hai qualcosa per i capelli?>

Lei ridacchia e mi raggiunge.
Tira fuori dalla tasca un elastico e me lo sventola davanti agli occhi.
Mi abbasso alla sua altezza, dandole le spalle.
Lei cerca di fare una coda con i capelli che riesce a prendere, proibendo così di muoversi e coprirmi gli occhi.

<Grazie.>

Mi arrotolo per bene le maniche e continuo a spostare cose.
Mentre spostavo un tetto già fatto che andava attaccato alla torre della casa di Giulietta, la professoressa Kobayashi apre la porta.
Entra, seguita dai ragazzi della classe.
Io intanto appoggio il tetto in un angolo dove c'erano dei ragazzi che si occupavano di creare la torre ed il balcone.

<Grazie prof.>

<Nulla.>

Prendo un enorme respiro e mi passo un braccio sulla fronte.
Era da tanto che  non facevo movimento in questo modo...

<Ryu! Vieni, iniziamo a prendere le misure sui ragazzi.>

Annuisco.

<Se c'è ancora qualcosa che dovete spostare ditemelo.>

Un "sì" unico mi risponde.
I ragazzi della classe, intanto, si erano messi a provare in fondo alla palestra, mentre un ragazzo ed una ragazza erano vicino alle quinte.
Mentre mi avvicino, noto che si trattava di Mori e Nakajima, i protagonisti.
Akane gli stava parlando: sicuramente spiegava loro cosa avrebbero dovuto fare.
Capisco di aver ragione, quando Nakajima arrossisce.

<Ci sono.>

Akane mi passa un metro, minacciandomi con il dito.

<Vedi di prendere bene le misure.>

<Ma per chi mi hai preso? Sì, farò attenzione.>

Sorride, appoggia la mano sul mio petto e mette un foglietto nella tasca della camicia.

<Voi ragazzi andrete nel camerino a destra, mente noi ragazze nell'altro.>

Annuisco e mi avvio.
Apro la porta e faccio entrare prima Nakajima, poi la chiudo.
Vado verso un comodino e ci appoggio sopra il metro, poi mi tolgo l'elastico, lasciando i capelli liberi.
Sospiro e mi guardo un attimo allo specchio.
Metto una mano nei capelli e li sistemo, dandogli una scossata.

<Niente. Sembrano vivi...>

Poi mi giro verso l'alunno.
Si è seduto sulla sedia e continua a guardare in basso.
Prendo il bigliettino e leggo cosa c'è scritto.

<Togli la parte superiore per prendere le misure più accuratamente.
Misure: vita, spalle, altezza...>

Poi, vedo un p.s. in fondo al foglio.
Lo leggo.

"Mi raccomando: cerca di non divorare il nostro alunno prediletto."

Accartoccio con una mano il foglietto e lo stringo, come se volessi romperlo.

<Io vorrei tanto sapere cosa ha al posto del cervello, quella donna...>

Appoggio il foglietto sul comodino e prendo il metro da sarta.
Nakajima si stringe la divisa scolastica, come se non la volesse togliere.

<Dovresti toglierti il sopra della divisa.>

Si stringe ancora di più in sè stesso e non si muove di una virgola.
Io mi siedo e accavallo una gamba sopra l'altra.

<Ascolta: non so cosa tu abbia pensato quando mi hai visto con la professoressa Kobayashi, e non so nemmeno cosa ti ha detto il tuo amico Yoshida. Che poi, amico si fa per dire...>

Sospiro, cercando di dire la parte finale del mio discorso il più piano possibile.
Sembra che le mie parole gli entrano da un orecchio ed escono dall'altro.
Sospiro, appoggio il gomito sul comodino e mi tengo la testa.

<Ti chiedo scusa... ho sbagliato a baciarti più di una volta, facendoti sperare in qualcosa. Sono stupido e soprattutto molto stronzo. Non merito quello che tu provi per me...>

Nakajima alza lo sguardo e lo punta nel  mio.
Apre la bocca ma non dice nulla.
Io stesso rimango sorpreso di quello che ho detto.
In queste settimane, non ci siamo mai parlati, e a dirla tutta, mi è mancato.
Mi è mancato tanto quelle volte in cui arrossiva quando mi parlava, la sua voce delicata quando mi chiamava.
Tutto di lui mi è mancato.
Ma come mai?
Sento il cuore iniziare a battere senza alcun motivo.
I suoi occhi incontrano i miei e così facendo mi immergo nel suo sguardo.
Sento il battito del mio cuore aumentare, proprio come quando parlavo ad Eiji...
Sento le guance colorarsi di rosso, anche se poco.

Mi sono innamorato di questo ragazzino?

Angolo autrice
Okay, scusate se vi ho fatto aspettare (no, scherzo, mentre sto scrivendo questo angolo autrice non ricordo l'ultima volta che ho pubblicato)
Spero piaccia, anche se a me gneh, non piace più di tanto ma va beh.

&quot;C'è un errore nei miei calcoli&quot; - Boyxboy- [Completata] Where stories live. Discover now