-Capitolo 27-

949 66 27
                                    

<Provare le scene di già con gli oggetti di scena?>

<Sì, visto che il balcone è già pronto, perchè non provare la scena? Almeno i ragazzi si abituano più velocemente a stare in scena con la scenografia.>

Guardo la mia collega che, con gli occhi luminosi, stringe il copione.
Annuisco.

<Va bene, venerdì faremo la prova...>

<Se la facessimo domani?>

Domani è martedì.
Non c'è nessuna attività extra scolastica quindi non dovrebbero esserci altri problemi.
Alzo le spalle.

<Li minaccia lei?>

Fisso la professoressa Kobayashi che inizia a ridacchiare, mettendosi una mano davanti alla bocca.
Poi annuisce ed esce dalla sala insegnanti...

<Quella lì è cotta di te.>

Mi giro a vedere chi è che ha parlato e mi accorgo che era il prof. di scienze.

<Professor Ishikawa.>

Il professore mi si avvicina sorridendo.
Aveva le mani intrecciate dietro la schiena e camminava un po' ricurvo.
Era il più vecchio fra noi ed era il più bravo a dare consigli su come migliorare (data l'esperienza).

<Sembra che la professoressa Kobayashi sia attratta da lei...>

<Sono sposato.>

Dico senza tanti giri di parole.
Lui ride di nuovo, poi esce dall'aula insegnati.
Lo stesso faccio io.

[...]

Siamo in palestra, oggi, di martedì.
Mi massaggio le tempie.
Sono le 16:00 ed io, di solito, ora sono sdraiato sul letto a non fare nulla.
Perchè ho accettato?
Akane affianca me e la nostra collega.

<Abbiamo già iniziato a cucire i vestiti. Il primo di cui ci siamo occupati è quello di Giulietta.>

<Perfetto.>

Guardo le due donne che parlano di come sistemare la scena.
Siccome non c'entro niente, mi siedo e fisso i vari lavori.
Alla fine, il balcone è stato piazzato all'angolo di destra, attaccato con i cavi al soffitto, mentre le piante sono sparse un po' qua e là.
Sono riusciti a creare una torre, dove sali con una scala che viene retta dai compagni.
C'era una ringhiera fatta in legno dove colui che saliva si poteva arreggere e non cadere.
Nakajima sarebbe salito lassù, e si sarebbe sporto solo con il busto.

<Eccovi.>

I ragazzi della classe iniziano ad arrivare e si sistemano vicino alla professoressa di giapponese.

<Nakajima, Mori, oggi faremo la scena del balcone.>

I due protagonisti salgono sul palco e si fanno spiegare tutto dai tecnici di scena, mentre i compagni si siedono dove possono.
Chi sulle sedie, chi per terra.
C'è anche chi si sdraia.
Nakajima inizia a salire le scale e una strana sensazione inizia a mangiarmi lo stomaco.
Mi alzo e mi avvicino il più possibile al palco.
Il mio cervello pensa al peggio.
Scuoto la testa ed inizio a guardare il copione, leggendo le battute mentre gli attori le dicono.

<O Romeo, Romeo, perchè sei tu Romeo? Rinnega tuo padre e rifiuta il tuo stesso nome. Oppure, se proprio non lo vuoi fare, giurami solamente che mi ami, ed io smetterò di essere una Capuleti.>

<Devo continuare ad ascoltarla oppure rispondere a ciò che dice?>

<E' solamente il tuo nome ad essermi ostile: tu saresti sempre lo stesso anche se non fossi un Montecchi. Che cosa vuol dire la parola Montecchi? Non è una mano,o un braccio o un viso,nè un'altra parte che appartiene ad un essere umano. Oh,sii qualche altro nome! Quello che noi chiamiamo col nome di rosa, anche chiamato con un nome diverso ,conserverebbe ugualmente il suo dolce profumo. Allo stesso modo Romeo, se portasse un'altro nome, avrebbe sempre quella rara perfezione che possiede anche senza quel nome. Rinuncia quindi al tuo nome, Romeo, ed in cambio di quello, che tuttavia non è una parte di te, accogli tutta me stessa.>

La voce di Nakajima rimbomba dentro le mie orecchie.
Leggo la battute di Romeo, dove dice che non è più Romeo.
Poi passo con gli occhi alla battuta di Giulietta.
La voce di Nakajima mi invade la testa...

<Chi sei tu, così nascosto dalla notte, che inciamp->

La sua voce si ferma.
Io mi fermo.
Le mie orecchie sentono un cricchiolio.
Alzo di scatto al testa: tutto succede alla velocità della luce.
Vedo i ganci staccarsi, la torre oscillare e cadere in avanti, mentre Nakajima rimane sulla scala.
Sta cadendo anche quest'ultima.
Nakajima, però, perde la presa sulla scala e inizia a precipitare.
Tutto inizia ad andare a rilento: la torre che cade, i movimenti delle persone.
Le grida mi arrivano ovattate.
Riesco a sentire solo le urla dell'unica persona che suscita in me interesse in tutto quel caos.
L'immagine del corpo di Eiji che cade mi torna in mente, ma al suo posto appare Nakajima...
Come se fosse l'ultima cosa che posso fare, salgo sul palco con un salto.
La torre ormai è a terra e occupa tutta la scena.
La scala va verso le quinte e Nakajima cade dritto verso il centro del palco.
Vedo i suoi occhi chiusi ed un'espressione di paura che gli storce la sua bella faccia.
Corro veloce.
Raggiungo il punto in cui Nakajima sta cadendo.
Lo vedo che apre gli occhi pochi secondi prima di atterrare.
Incrocio il suo sguardo e vedo le lacrime uscirgli dagli occhi.
Mi lancio e lo afferro alla vita.
Cado di schiena ed atterro con un tonfo, mentre stringo fra le braccia quel corpo esile.
Tengo gli occhi chiusi, la testa di Nakajima contro il mio petto, sposto le mie braccia intorno alle sue spalle.
Lo stringo più che posso, per essere sicuro che sia lì, che lui non cada di nuovo e mi scappi come l'altro.
I passi dei ragazzi che si avvicinano a vedere mi fanno aprire gli occhi.

<Ryu!>

Akane è la prima ad arrivare.
Poi la professoressa Kobayashi, i ragazzi dietro le quinte ed infine i compagni di Nakajima.
Mori sembra stare bene.
Nakajima ha gli occhi chiusi ed il respiro sta iniziando a tornare regolare.
Mi alzo, mettendomi a sedere.
Sposto il corpo di Nakajima e lo prendo a mo di sposa.

<Ryu, fermo. Non ti devi muovere. Ora chiamiamo un'ambulanza.>

Ascolto la mia amica d'infanzia e rimango fermo lì, con quel ragazzo fra le braccia.
Avvicino la sua testa e la faccio appoggiare sulla mia spalla.

<Menomale non te ne sei andato...>

Gli sussurro all'orecchio.
Non so se mi ha sentito o no.
Lo stringo ancora mentre tutti cercano di calmarsi, spaventati dall'accaduto.
Ed è proprio per questo che posso abbracciarlo senza problemi: nessuno calcola i nostri movimenti.
Gli resto attaccato finchè non arriva l'ambulanza.
Mi alzo, sentendo un dolore lancinante alla schiena.
Ricado subito sulle gambe.

<Ryu!>

Akane viene subito da me.
Un dottore prende il ragazzo dalle mie braccia, mentre un altro mi aiuta ad alzarmi insieme ad Akane.
Mi fanno appoggiare su una barella a pancia in giù e portano anche me dentro l'ambulanza.
Ci muoviamo a tutta velocità.
I miei occhi continuano a vedere il volto di Nakajima.
Avvicino la mano alla sua e la stringo, iniziando a pregare per lui.
Lentamente, anche i miei occhi si chiudono, ma prima di dormire, sento la mia presa sulla sua mano iniziare a cedere.
Poi il buio.

Angolo autrice
Ma shalve belle persone
È iniziata la scuola... E boh. Sto male, già. Un inizio di cacca, per non dire di peggio.
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, perché io adoro questa scena.
Vi saluto gneh

&quot;C'è un errore nei miei calcoli&quot; - Boyxboy- [Completata] Where stories live. Discover now