-Capitolo 26-

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Sto tornando a casa con Akane al mio fianco.
Stavo camminando più velocemente del solito.

<Che succede, Ryu? Sembri arrabbiato...>

<Lascia stare.>

Akane corre per rimettersi accanto a me.

<Ti conosco. So quando sei arrabbiato: è per quello che hai detto a Nakajima stamani?>

Scuoto la testa.
Mi ero già dimenticato di quel discorso.
Dopotutto, dopo che ho visto quei segni non ci ho più visto dalla rabbia, anche se ho provato a trattenermi.
Alla fin fine, non si voleva spogliare perchè aveva paura di farmi vedere quelle ferite, non era per colpa mia come credevo io.
Questa è l'unica cosa positiva che ho capito.
Magari non ce l'ha con me.

<Akane, conosci i genitori di Nakajima?>

Akane mi fissa un attimo, poi guarda il cielo.

<In tutti e tre gli anni non ho mai parlato con nessuno dei suoi genitori.>

<Quindi non sai nulla?>

Annuisce.
Sbuffo e aumento ancora il passo.

<Ryu, rallenta per favore.>

Arrivo a casa molto prima di Akane.
Appena entro, Tanaka mi viene incontro.

<Signorino, ha ricevuto una chiamata da suo padre.>

<Bene, ci voleva anche questo.>

Vado al telefono e compongo il numero di casa dei miei.
Dall'altro capo risponde una delle cameriere.

<Pronto?>

<Sono Ryunosuke, fatemi parlare con mio padre, grazie.>

Non riesco a contenere il mio tono autoritario.
Iin sottofondo sento un rumore di passi, qualcuno che urla, poi di nuovo dei passi.
Una voce roca risponde dall'altro capo.

<Sei tu, Ryunosuke? Finalmente ti sei degnato di chiamarmi. Si può sapere perchè non mi hai risposto prima?>

<Ero ancora a lavoro.>

Se parte con la predica proprio come faceva quando ero piccolo, potrei veramente perdere le staffe ed urlargli in faccia.
Non che sia la prima volta...
Ho litigato spesso coi miei e ci litigo tutt'ora, soprattutto con mio padre: un po' perchè siamo tutti e due testardi, un po' perchè mi proibisce di fare quello che voglio.
Anzi, quasi soprattutto per l'ultima...
Ricordo che quando ero al liceo, i miei mi avevano proibito di uscire con Eiji perchè contro la nostra relazione.
Allora, in uno scatto di ira gli ho detto le peggio cose e sono scappato...

<Ryu, torna qui! Come osi parlare così ai tuoi genitori?>

Mia madre mi prende per un orecchio e mi riporta dentro.
Mio padre era fermo, a sedere.
Aveva le braccia incrociate e gli occhi chiusi.

<Io vi parlo come mi pare e piace! Voi non mi comandate!>

<Non so da chi tu abbia preso a comportarti così, ma da ora in poi ti proibisco di uscire con quel ragazzo di nome Eiji.>

Stringo i pugni e guardo mia madre dritta negli occhi.
Sono alle superiori, ma già sono più alto di quanto lei.
Dirigno i denti.

<Ascolta tua madre. Se fai il bravo non ricorrerò alle maniere forti.>

Mio padre sembrava calmo.
Mi giro subito e con tutto il fiato che ho nei polmoni urlo...

&quot;C'è un errore nei miei calcoli&quot; - Boyxboy- [Completata] Where stories live. Discover now