-Capitolo 13-

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<Signora Satou!>

La donna mi sorride e poi fissa Nakajima.

<Un tuo amico?>

<No, è un mio alunno.>

Sorride di nuovo e mi chiede di avvicinarmi.
Allunga la mano e mi tocca la guancia.

<Vedo che stai meglio, Ryu... ne sono felice. Anche lui lo sarebbe...>

Chiudo gli occhi a quel tocco gentile.

<Stavo giusto andando a trovarlo.>

<Oh... te ne sei ricordato.>

Annuisco, facendole un piccolo sorriso.
La signora Satou...
La madre di Eiji è la prima che ha approvato la nostra relazione.
Ed è stata la prima a dire che non era colpa mia quello che gli era successo.

<Vuoi un passaggio?>

<Non voglio recarle disturbo.>

Sorride e guarda un attimo dietro.
Poi si riaffaccia.

<Nessun disturbo. Ci sono dei fiori dietro, forse state un po' stretti, ma salite.>

Salite?
Intende anche Nakajima?
Lo fisso: non si era mosso di una virgola, era rimasto lì solo ad osservarci.
Gli prendo una spalla e lo avvicino alla macchina.
Apro la portiera e, con la mano sulla sua schiena, lo faccio salire in auto.
Quando si è sistemato, salgo anch'io e chiudo la portiera.
La macchina riparte ed io inizio a guardare fuori dal finestrino.

<Quindi, Ryu, lavori come insegnante ora?>

<SÌ, signora.>

La vedo sorridere dallo specchietto.
Poi torna a fissare la strada ed il silenzio torna fra noi.
Ad un certo punto, sento qualcuno tirarmi la manica.
Mi giro verso Nakajima che cercava di non guardarmi negli occhi.

<Che c'è?>

<Dove stiamo andando?>

Vedo gli occhi della signora Satou fissarci dallo specchietto.
Un piccolo sorrisetto le si forma sulle labbra.

<Andiamo da Eiji.>

Dico al mio alunno.
E torno a guardare fuori.
Non so che espressione abbia...
Ho paura che voglia farmi altre domande, ed ora proprio non ne ho voglia.

<Come ti chiami, piccolo?>

<Eh? Ah... Nakajima Atsushi, signora.>

<Atsushi eh... che bel nome che hai.>

Nakajima diventa rosso in volto e mormora un piccolo "grazie".

<Sentiamo, Atsushi, com'è il mio piccolo Ryu come insegnate?>

<La prego di non darmi del "piccolo".>

Ridacchia.
Il suo sorriso è molto sincero, ma i suoi occhi mostrano stanchezza ed infelicità.
Ricordo che sorrideva sempre quando tornavo a casa con Eiji...
Mi abbracciava e accoglieva come se fossi suo figlio.
Ed il suo sorriso era la cosa più bella del mondo. Anche ora... ma si vede che qualcosa l'ha rovinato.

<Il professor Inoue è molto bravo. Sa spiegare ed anche se sembra severo, ci tiene alla nostra istruzione.>

Fisso subito Nakajima che aveva gli occhioni luccicanti, come se stesse parlando del suo idolo.

<Vero. Ryu sembra sempre distaccato, ma è tutto il contrario... sono sorpresa che un suo alunno se ne sia accorto...>

La sua voce lascia intuire che abbia capito qualcosa.
Mi lancia una piccola occhiata.
Nei suoi occhi leggo qualcosa, qualcosa che non voglio accettare...
Alla fine arriviamo al cimitero.
Scendiamo dalla macchina ed entriamo dentro, saliamo delle scale ed alla fine arriviamo ad una lapide.
Sopra c'era una foto di un ragazzo dai capelli marroni e due occhioni grandi anch'essi marroni.
Sorrideva e sembrava molto contento di vivere.
Sotto la foto c'era scritta la data di nascita e quella della morte.

"8 Giugno 1990- 10 Settembre 2011"

E sotto una frase.
Uno che la legge non percepisce niente, mentre per me è come un colpo al cuore.

"Vai sempre avanti. Non voltarti indietro. Vivi, anche senza di me!"

Ogni volta che la leggo mi sembra che lui appaia davanti a me e sento che è lui a dirmela.
La signora Satou si china sulla tomba del figlio e gli sorride.

<Hai visto chi ho portato Eiji? Oggi c'è anche Ryu. A quanto pare si è ricordato del tuo compleanno.>

Prende il vaso che aveva messo dietro sul seggiolino e lo appoggia accanto alla tomba.
Dopo averlo piantato lo annaffia con una tanica presa precedentemente.

<Auguri, figliolo, oggi avresti fatto 29 anni. Come passa il tempo...>

La donna si rialza e si porta un fazzoletto alla faccia.
Con un cenno della mano, si allontana.
La fisso andare via con gli occhi...
Povera donna...
Rimaniamo in silenzio, sia io che Nakajima.

<Eiji Satou... era proprio un bel ragazzo...>

<Sì... lo era veramente. E non solo esteticamente, ma anche caratterialmente. Metteva gli altri prima di tutti...>

<Posso... posso dire due cose?>

Mi volto verso il mio alunno.
Lo guardo un attimo e poi annuisco.
Ritorno a fissare la foto sulla tomba, mentre Nakajima prende un bel respiro.
Si inchina verso la tomba e mette le mani a preghiera, sta così qualche secondo, poi le porta lungo il corpo.

<Ciao, Eiji... posso chiamarti così? Io sono Nakajima Atsushi... non so se dovrei dirlo ma... mi piace il professore. Sì, l'uomo accanto a me... è un uomo fantastico, non trovi? Ovvio, se lo conoscevi bene lo sai anche tu. Volevo solo chiederti il permesso di amarlo. So che non potrò mai prendere il tuo posto, non sarò mai alla tua altezza e non so nemmeno se mi merito di stargli al fianco... so solo che mi sono innamorato di lui e vorrei conoscerlo meglio.>

Fissavo il vuoto.
Una dichiarazione di amore... sincera.
Davanti alla tomba del mio ex...
Non ha avuto scrupoli. Non è stato sfacciato, gli ha persino chiesto il permesso...

<Ehy Eiji... secondo te posso innamorami di nuovo?>

Angolo autrice
Ah boh.
Secondo me, Detective Conan è troppo lungo..
Coscienza: ma di che parli?
Io: io? Devo finire l'episodio di Conan e finire Conan, ma è lunghissimooooo.
Coscienza: ma chissene frega.
Io: *sparisce e torna al computer* ciao mondo.


&quot;C'è un errore nei miei calcoli&quot; - Boyxboy- [Completata] Where stories live. Discover now