-Capitolo 16-

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<Mi piace il tuo sorriso, quindi smetti di piangere.>

Continuo a guardare il muro col mio solito sguardo perso nel vuoto.
Poi realizzo: avevo appena detto ad alta voce quello che pensavo.
Volto lo sguardo verso il mio alunno che stava lì con gli occhi spalancati.
Aveva le guance tendenti al rosso pomodoro e si guardava i piedi.
Immagino cosa stesse pensando: non poteva credere a ciò che aveva sentito.
È vero che mi piace il suo sorriso, ma perché l'ho detto senza pensarci?

<Cambiando discorso... calmati e torniamo in classe.>

Mi alzo, dando appoggio sulle mie cosce.
In piedi, mi avvio verso la porta, preparo le chiavi ma poi mi blocco.
Delle braccia mi avevano circondato e mi stringevano.
Nakajima appoggia la sua testa sulla mia schiena e rimane lì, immobile.

<Restiamo così ancora un po'.>

Rimetto le chiavi in tasca.
Sto fermo, proprio come mi è stato chiesto.
Sento le mie guance accaldarsi, come succedeva con Eiji.
Solo che ora sono con un altro...
Ripenso alle labbra di Nakajima e alla sua faccia piena di lacrime.
Spero ora stia sorridendo, perché non voglio vederlo triste.
Gli stacco la presa, mi giro in modo da poter vedergli il volto e immergo i miei occhi in quel color nocciola che amo alla follia.

Che amo?

Sì, che amo... Amo quel colore, quella pelle bianca che ha e che cambia colore appena lo guardo...
Amo le sue labbra, così dolci ed amo il suo sorriso, soprattutto il suo sorriso.
Mi riscalda quando lo vedo.
Passo una mano sulla sua guancia e vedo che lui chiude gli occhi, appoggiandosi sopra.
Le sue guance sono calde, come dimostra il colore della sua pelle.
Col pollice mi avvicino alle sue labbra e gioco un po' col labbro inferiore.
Le fisso, cercando di trattenere l'istinto di baciarlo.
Non so come, ma Nakajima mi ha letto nel pensiero.
Afferra la mia camicia e mi abbassa, avvicinandomi al suo volto.
Mi guarda un attimo negli occhi, poi mi bacia.
Rimango un attimo sorpreso, poi porto le mie mani sui suoi fianchi e lo avvicino a me.
Lui mi avvolge il collo e continua a baciarmi.
Mi stacco per riprendere fiato.
Con un solo braccio gli circondo la vita e l'altro lo porto dietro al suo collo, tirandolo di nuovo verso di me.
Gli do un bacio sulla fronte, poi passo al naso, alla guancia.
Gli do un piccolo bacio all'angolo della bocca per poi tornare sulle sue labbra ed assaporarle.
Chiedo l'accesso con la lingua che arriva pian piano.
Lo sento muoversi con la parte sotto del corpo, si divincolava nella mia presa.
Eravano attaccati l'uno con l'altro.
Quando mi ristacco, ritrovo quell'espressione, quella che aveva in macchina.
Aveva la bocca semi aperta e respirava velocemente.
Le guance erano accaldate e gli occhi aperti luccicavano.
Gli si forma un piccolo sorriso timido all'angolo delle labbra.
E questa visione mi strugge: sento qualcuno lì sotto agitarsi.
Mi porto una mano alla faccia e mi allontano, tenendo le distanze.
Mi copro gli occhi, cercando di non guardarlo, ma ormai la sua faccia eccitata era stampata per bene nella mia testa.

<Merda... cosa ho fatto?>

Mi giro, dandogli le spalle.
Perché l'ho ribaciato?

Cazzo...

È successa la stessa cosa di quando eravamo in macchina.
Devo controllarmi, sono il suo professore e...

<Professore...>

La sua voce era come un sussurro.
Come se me lo avesse detto vicino alle orecchie...
E per loro aveva un che di sensuale.
Mi giro: si teneva il collo della maglietta e lo stringeva, le gambe erano unite fra loro, il respiro affannato.
Spalanco gli occhi.
Il mio corpo si muove da solo: gli afferro le spalle e lo sbatto contro il muro.
Chiude gli occhi per il colpo.
Mi avvicino al suo orecchio...

<Cosa mi stai facendo?>

Gli mordo il lobo dell'orecchio e lo sento mugugnare.
Scendo al collo: gli sposto la camicia, mostrando un po' del suo petto.
Do dei bacini sul collo e continuo scendendo in giù.

<Professore...>

Lo sento balbettare, poi le sue mani mi afferrano le spalle e mi allontanano.
Lo guardo negli occhi: le lacrime avevano ricominciato a scendere e stavolta la colpa era mia.
Spalanco lo sguardo e appoggio la fronte sul suo petto.

<Scusa... ti ho fatto ripiangere.>

Ad un certo punto, le sue mani mi avvolgono la testa.
Passano sotto i capelli e mi avvicina a lui.

<... nessun problema...>

La sua voce è bassa e poco convinta.
Rimango così, con i capelli che mi coprivano tutta la faccia e la fronte contro il suo petto.
Sento qualcosa pungermi sotto gli occhi.
D'istinto mi passo la manica e cerco di togliere delle lacrime che in realtà non c'erano.
Sento delle piccole mani massaggiarmi la schiena, nessun rumore, solo...

Tu-tum...

Sento solo un suono di qualcosa che batte, che batte forte.
Mi porto una mano al petto e stringo la camica sulla parte del cuore.

Perchè sta battendo?
Perchè il mio cuore sta battendo così?

Tengo gli occhi spalancati e guardo il pavimento.
Fisso i miei piedi e quelli di Nakajima.
Continuava a massaggiarti la schiena cercando di calmarmi.

Perchè batte solo ora?
Solo a questo contatto?

Sento le guance andare a fuoco, lo stomaco mi fa male, come se ci fosse qualcosa che si muove dentro...
E questa sensazione...
E' la stessa: è quella che sentivo quando ero con Eiji.
Ma ora non c'è lui...
Ora sono con Nakajima Atsushi.

Angolo autrice
...
Bah, non voglio dire nulla.
Il capitolo parla già da sé...
Ma Ryu... Dimmi... Come mai ti ecciti? 😏

Vado ad uccidere qualche zanzara, sciaoh

&quot;C'è un errore nei miei calcoli&quot; - Boyxboy- [Completata] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora