-Capitolo 25-

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Siamo lì, in silenzio, fermi tutti e due.
I minuti passano ed io ancora non avevo iniziato a prendergli le misure.
Qualcuno bussa alla porta e poi la voce di Akane mi risveglia.

<Avanti.>

Akane entra e chiude la porta dietro di sè.

<Allora?>

<Non abbiamo ancora iniziato, scusa...>

Non sembra sorpresa da questa frase, anzi, sembra se lo aspettasse.

<Nakajima, puoi uscire ed andare a chiamare il ragazzo dopo di te?>

Il ragazzo annuisce ed esce dalla stanza, lasciando me e la mia amica da soli.
Akane mi si avvicina e si siede al posto di Nakajima.

<Che è successo?>

<Gli ho parlato, ma lui non ha spiccicato parola. E mi sono dimenticato delle misure.>

Akane sorride e scuote la testa.
Si alza e mi mette una mano sulla spalla.

<Non è un problema. Prima di andare via, richiamiamo Nakajima. Ora fai gli altri.>

Akane esce dalla stanza, proprio nel momento in cui un compagno di Nakajima fa il suo ingresso.
Mi si avvicina e, dopo aver scosso la testa, lo saluto ed inizio a prendere le misure.
Ci metto poco: ogni volta, le segnavo sul retro del foglio che mi ha dato Akane, prendendo nome e ruolo del ragazzo.
La giornata scorre così.
Rimaniamo anche il pomeriggio.
Io vengo richiamato per spostare altri scatoloni solo cinque volte, per il resto se la sono cavata da soli.
Dopo che ho fatto l'ultimo, gli chiedo di richiamare Nakajima, inventando la scusa che avevo scritto male un numero e dovevo controllare.
Sembra crederci, così mi siedo ed aspetto.
Nakajima entra nel camerino tenendosi le spalle.

<Vieni. Chiudi la porta e togliti la maglia.>

Il mio tono è autoritario e non accetta un "no" come risposta.
Nakajima mi si avvicina e inizia a sbottonarsi la camicia, molto lentamente.
Le mani gli tremano.
Mi avvicino ed inizio io a sganciargli i bottoni e subito mi afferra i polsi, bloccando i miei movimenti.

<Si fermi...>

Sospiro.

<Senti, qui non si tratta di noi, bensì di fare qualcosa per lo spettacolo...>

La presa sui miei polsi si allenta e ne approfitto, liberandomi le mani e afferrandogli i suoi, di polsi.
Glieli blocco in alto.
Spingo il suo corpo contro il muro.
Con la mano libera inizio a sganciargli la camicia e quando finisco, gli libero le braccia.
La camicia scivola giù, lasciandolo a petto nudo.
Nakajima, d'istinto, si copre, incrociando le braccia ed afferrandosi le spalle.
Rimango un attimo fermo, a osservare la sua pelle bianca come il latte.
Scuoto la testa e prendo il metro.
Quando mi rigiro, riesco a vedere, anche se di sfuggita, un segno rosso dietro la sua schiena.

<Cosa hai sulla schiena?>

Alla mia frase, Nakajima alza subito gli occhi e si gira tutto verso di me.

<Girati e fammi vedere.>

Si attacca con la schiena al muro e si allontana ogni volta che mi avvicino.
Quando finisce all'angolo però, blocco il suo movimento successivo col braccio, incastrandolo lì.

<Ora tu stai fermo e buono.>

Scandisco ogni parola e, con poco garbo, gli afferro la spalla e lo giro.
La sua pelle bianca cambia completamente: qualcosa la rovinava, la sciupava e quel qualcosa erano dei segni rossi lungo tutta la schiena.
Erano lì, alcuni sembravano vecchi, altri nuovi, fatti da poco.
Verso i fianchi c'erano dei lividi.
Ci porto la mano vicino e Nakajima sobbalza.
Un brivido gli percorre tutta la schiena.
Si stringe ancora di più nelle spalle.

<Ma questi segni...>

Il ragazzo subito si rigira, nascondendo la schiena e quelle ferite.
Aveva le lacrime agli occhi e cercava di nascondersi.
Vedo le lacrime scendere lungo le sue guance.
D'istinto gli metto le mani intorno alla schiena e gli faccio appoggiare la testa contro il mio petto.
All'inizio sembra sorpreso, poi si lascia andare.
Inizia a piangere.
Cerco di non toccargli troppo le ferite, in modo da non fargli male.

<Aggrappati al mio collo...>

Gli sussurro all'orecchio e lui esegue.
Avrò la camicia macchiata d'acqua ma va be...
Gli passo le braccia sotto le gambe e lo tiro su.
Lo prendo in collo e vado verso la sedia, dove lo metto a sedere.
Mi inginocchio e gli guardo la faccia piena di lacrime.
Gli accarezzo le guance e gli tolgo le lacrime da sotto gli occhi.

<Ne vuoi parlare?>

Scuote la testa.
Appoggio le mie mani sulle sue cosce e lui me le stringe con le sue.
Poi mi alzo, prendo il metro ed inizio a misurargli le spalle.
Gli passo le braccia sotto le ascelle e lo alzo.
Era ancora scosso dai singhiozzi mentre gli misuravo la vita.

<Puoi stare fermo in piedi per favore?>

Lui fa così e gli prendo le misure dell'altezza.
Mi segno tutto sul foglio, gli metto la camicia sopra le spalle e, col foglio e il metro in mano, esco.
Trovo Akane poco dopo, gli lascio la roba e prendo il primo kit di pronto soccorso che trovo.
Ignorando le domande della mia amica torno nel camerino.
Apro la porta e subito mi trovo davanti Nakajima.
Sembra preoccupato, trema ancora per il pianto e si tiene la camicia davanti per non farla cadere.

<Dove è...>

Ma non finisce la frase.
Vede il kit e mi fa passare.
Chiudo la porta e la blocco in modo che nessuno possa entrare.
Prendo il polso di Nakajima e lo faccio sedere, ma con lo schienale dalla parte del petto.
Lui ci appoggia il mento e si gira di poco.

<Non penso si possano curare... sono vecchie.>

<Non mi interessa. Non posso vedere questi segni sulla tua pelle...>

La rovinano.
Prendo il cotone ed inizio a tamponare le ferite, quelle che sembrano ancora aperte.
Faccio il più piano che posso, ma ovviamente, quelle ancora aperte bruciano.
Poi, tiro fuori i cerotti e copro la maggior parte dei graffi.
Sui lividi passo una crema fredda e massaggio lentamente.
Finito richiudo tutto.
Aiuto Nakajima ad alzarsi e gli rimetto la camicia, agganciandogliela.
Dirigno i denti.

<Che succede?>

La sua voce timida si fa avanti.
Mi fissa la faccia e scommetto che ha notato il mio cambio di espressione.

<Se becco chi ti ha fatto una cosa del genere lo disintegro.>

Detto ciò, prendo il kit ed esco dalla stanza.
Devo sbollire la rabbia...

Angolo autrice
Chiedo scusa se non ho più pubblicato.
Dovevo pubblicare ieri, ma alla fine mi è passato di mente, yey.
Comunque, vorrei sprofondare: mancano due settimane all'inizio dell'inferno e ancora non ho fatto i compiti di matematica...
Aiuto,salvatemi!!
Ryu: non hai fatto cosa?
Io: o.O *scappa*

&quot;C'è un errore nei miei calcoli&quot; - Boyxboy- [Completata] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora