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Atteriamo tra le forti braccia di Namjoon e Jungkook, che, con grande maestria, riescono a prenderci al volo.

Un solo respiro lascia le nostre labbra, prima che un fascio di luce abbagliante ci metta in mostra ed una voce storpiata dal megafono tuoni sulle nostre teste.

-Correte, che state aspettando?!- li incita Yoongi, prima di prendermi per mano e fiondarsi oltre il parcheggio buio.

Si ferma un attimo, giusto per indicare agli altri di dividersi ulteriormente e prendere strade diverse, mettendo a capo Namjoon e Taehyung.

-Non è così che muoiono tutti nei film horror?- borbotto, perplesso.

-Ti sembra un film questo?!- replica subito, senza guardarmi, poiché troppo impegnato a mandare messaggi con le mani agli altri due.

-La polizia ci sta inseguendo e tu ti metti a fare segnali di fumo?!-

-Hoseok, stai zitto un momento.- mi riprende la sua lingua affilata.

Sospiro, voltandomi altrove, mentre sento la presa sul mio palmo farsi più forte, come se avesse paura che io possa andarmene senza di lui.
Un sorriso nasce involontariamente tra le mie labbra.

-Min Yoongi, Jung Hoseok, vi abbiamo visti! State fermi al vostro posto!- urla il poliziotto di prima.

-Ma chi è questo incapace? Come crede di prendere i criminali avvisandoli?- sussurro indignato, vagamente felice di sapere che la polizia sta diventando un fallimento, senza di me.

-Andiamo, andiamo!-
Yoongi mi tira a sè, iniziando a correre nel bel mezzo della strada, mentre gli altri prendono i vicoli ai lati.

-Dobbiamo proprio essere noi a fare da esca?- mi lamento, guardando dietro di me e mettendo il broncio alla vista di tutte quelle torcie.

-Sí, amore mio. Ora stai zitto, ti prego.-

-Che fastidioso- mormoro, prima di cominciare a correre seriamente.

Ci fermiamo solo qualche chilometro più avanti, dopo aver svoltato tra le piccole vie e confuso i nostri inseguitori, davanti ad una piccola insegna.

-E gli a-altri?- sussurro, senza fiato.

-Gli altri se la caveranno. Nam e Tae sono... sono p-professionisti- risponde lui, piegando la testa verso il basso alla ricerca d'aria.

Sfruttiamo qualche minuto per riprendere respiro, prima di raddrizzare la schiena, alzare la testa e lasciarci le mani, mal volentieri, ormai sudaticce.

-Che facciamo se ci riconoscono?- sussurro, esitante.

-Alziamo il prezzo per farli stare zitti.-

Detto questo, avanza a grandi falcate nell'osteria, che, a quanto dice l'insegna, dovrebbe anche essere un hotel.

-Benvenuti!- ci accoglie subito un cameriere -Come posso aiutarvi?-

Nella luce fioca del locale riesco a malapena a notare i tratti del suo viso, quindi immagino che nemmeno lui abbia una buona visione del nostro aspetto.

-Ci servirebbe una camera, per favore- chiede Yoongi, alzando la voce di qualche ottava.

-Oh, certamente! Siete insieme, no? Volete un letto matrimoniale?- risponde subito il ragazzo, guidandoci verso il bancone.

-Sí, grazie-

Annuisce, prima di scomparire dietro il bancone e tornare con un libretto, una penna ed un paio di chiavi.

-Nome?- domanda, aprendo l'agenda logorata.

-Jung.- intervengo, illustrando anche il modo in cui scriverlo.

-State una notte sola, giusto?-

-Esatto-

Dopo qualche veloce calcolo, ci informa del prezzo salato con un sorriso innocente, facendomi quasi venir voglia di prenderlo a pugni.
Alzo il sopracciglio verso Yoongi, che non sembra minimamente impressionato dalla cifra e, anzi, si accinge a tirare fuori la carta di credito.

"...la carta di credito?" ripeto mentalmente, non ricordando che ne avesse mai avuta una.

[...]

-Yooooonieeee~- lo chiamo, buttandomi su di lui, nel vecchio letto che ci hanno dato.

-Ahi! Levati, elefante!- si lamenta, ridacchiando.

-Usa la parolina magica~- lo stuzzico, appoggiando il mento sul suo petto.

-Hoseok, se non ti levi ti infilo un coltello nello stomaco-

-Ohw, rude-

Mi sposto di lato, voltandomi verso la parete ed incrociando le braccia al petto, fingendomi offeso.

-Dai, amore, non mettere il broncio~-

Yoongi si avvicina a me e cinge la mia vita con le braccia, iniziando a spargere baci per tutta la mia schiena, facendomi venire il solletico e ridacchiare.

-Hobi...- sussurra poi, affondando il viso tra le mie scapole e cercando le mie dita per aggrapparvisi.

-Dimmi- mi giro verso di lui, abbassandomi un po' per far in modo che i nostri occhi siano alla stessa altezza, mentre gli carezzo la guancia delicatamente.

-Tu, uhm,- si appoggia contro il mio palmo, passandosi la lingua sulle labbra, nervoso -non mi a-abbandonerai, vero?-

Sorrido dolcemente al suono della sua voce, fattasi più debole ed insicura, mentre il suo sguardo vaga ovunque per evitare il mio.

Gli prendo il viso tra le mani, costringendo le nostre iridi ad incontrarsi di nuovo, prima di avvicinarmi alle sue gote rosse e lasciare un piccolo bacio su ciascuna guancia.
-Non ti lascerei per nulla al mondo.-

Le mie labbra si posano anche sul suo timido sorriso, prima che io bisbigli un'altra volta, ad un soffio dalla sua bocca:
-Per nulla al mondo, Yoonie, per nulla al mondo.-

Riprendiamo a baciarci, su questo letto cigolante, in un'osteria da un paio di stelle, cercando conforto l'uno nell'altro, ben sapendo che presto torneremo alla fuga che ci sta perseguitando.

In questo momento, però, voglio concentrarmi solo su Yoongi e sulle sue labbra fini, voglio pensare solo a lui e non alla nostra condanna.

Mentre intreccio le dita alle sue, capisco che dipendo da lui più di quanto pensassi, mi rendo conto di aver lasciato il lavoro dei miei sogni per lui, per diventare una sorta di duo criminale.
Eppure, non me ne pento, non me ne pento minimamente, perché so che se fossi rimasto Jung Hoseok, il poliziotto più corretto dell'intera centrale, non avrei mai potuto lasciare che il mio cuore si fondesse con un altro.
Se avessi continuato a rispettare le regole, il delicato fiore, che si è rivelato essere Min Yoongi, sarebbe rimasto solo con i suoi stessi demoni ed io sarei appassito tra le formalità imposte dalla legge.

RUN┃yoonseokDove le storie prendono vita. Scoprilo ora