Capitolo 2

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Piano piano i suoi capelli bianchi scompaiono tra la folla uscendo così dal mio campo visivo.
Che ragazzo misterioso.~

Jimin's pov

«sveglia Jiminie» sento dire da una voce in modo flebile.
Non mi muovo sono troppo stanco.
«sveglia» dice ancora la stessa voce che scopro essere Bang Chan
«E SVEGLIATI!!!!» urla lui scuotendomi.
«ho capito mi sveglio!» dico io con ancora la voce impastata dal sonno.
«che ore sono?» chiedo sedendomi sul letto.
«sono le 8.00 dai sveglia che così andiamo a fare colazione» dice lui infilandosi l'uniforme.
«dove sono Jisung e Tae?» chiedo alzandomi una volta per tutte dal mio caldo nido.
«si sono già avviati, io invece ti ho aspettato» dice lui legandosi i lacci delle scarpe.
Mi dirigo verso il bagno e mi lavo i denti per non puzzare come uno zombie mi pettino i capelli e in velocità mi metto l'uniforme.
«okay sono pronto andiamo» dico uscendo dal bagno.
In silenzio ci dirigiamo verso la mensa.
Lì troviamo i nostri amici e subito ci sediamo vicino a loro.
Dopo averli salutati iniziamo a mangiare.
Chiacchieriamo un po', ma io sono concentrato a cercare il ragazzo dai capelli bianchi di cui non conosco il nome.
Lo cerco persona per persona nel tavolo dei serpeverde, ma non trovo nessuno, anzi, mi rimedio delle occhiataccie da molti ragazzi di quella casata, che a parere mio la trovo la peggiore, sono tutti pieni di sé, la maggioranza sono purosangue e se sei mezzosangue (come me) per loro sei una feccia dell'umanità.
Quindi girando gli occhi, continuo a parlare con i miei amici.
«io la prima ora difesa contro le arti oscure non la reggo» dice Jisung con una smorfia in volto.
«per di più il professor Piton è un uomo inquietante» continua Tae
«secondo me devi solo entrargli in simpatia» dico continuando a mangiare
«a quello lì nessuno entra in simpatia» dice Jisung indicando con lo sguardo il professor Piton che con discrezione mangia la sua colazione.
L'argomento cade e continuiamo a mangiare.
Finiamo di mangiare e restiamo a chiacchierare ancora un po' ma dopo esserci accorti che è ora di incamminarci verso la classe non volendo fare tardi usciammo dalla mensa.
Arriviamo in classe, e mi siedo vicino Chan.
Un brusio si propaga per tutta l'aula, sento quelli affianco a me parlare di come Jackson Wang (uno del quinto anno della casata serpeverde ) abbia limonato malamente la sua ragazza davanti a mezza scuola, stanco di tutti quelle persone che fanno gossip mi giro verso il mio banco. Il libro di "difesa contro le arti oscure" e al centro del banco, ma visto che alla seconda ora ho erbologia apro il libro di quest'ultima materia, che trovo piuttosto affascinante, apro una pagina a caso e inizio a leggerla.
La pagina illustra un fiore molto particolare che chiamatosi "Lunar sunset" colorato sui petali di un azzurrino biancastro, leggo il piccolo paragrafo che sussegue all'immagine e ciò che leggo mi incanta.

<Il Lunar sunset o anche chiamato "interitora lunae" è un fiore dalle origini scozzesi, che con i venti da nord arrivò fino al confine con il canale della manica.
Il potere che questo elegante fiore ha è quello di far capire se una persona è innamorata di un' altra persona o meno. Questo accade solo se una persona ingerisce il fiore.
Veniva usato dagli antichi maghi come infusi.
La leggenda narra che>

Il professor Piton entra in classe sbattendo malamente la porta facendomi sobbalzare.
Il brusio creatosi precedentemente viene subito sostituito da un silenzio quasi asfissiante.
In velocità chiudo il libro ma non prima di scrivere nel mio quadernetto la pagina che stavo leggendo.
«Aprite il libro e andate a pagine 122» dice dopo essersi seduto nella sua scrivania.
Apro svogliatamente la pagina e subito vedo raffigurato nell'immagine una statua di ghiaccio.
Una smorfia confusa si insinua nel mio viso e come se ci fossimo letti nel pensiero io e Chan ci guardiamo negli occhi confusi.
«L'incantesimo Glacius è un incantesimo che emana un forte raggio gelido, capace di congelare cose, animali e persone» dice lui gravando di più nell'ultima parola.
Facendo ingoiare in modo rumoroso la saliva a Bang Chan.
«mi pare ovvio che, se siete congelati non potete salvarvi da soli, quindi mentre il nemico fa il primo passo voi dovete subito fare il contro incantesimo che vi ho insegnato l'anno scorso... che sarebbe?» chiede lui e la classe si divide in tre gruppi:
Quelli che fanno finta di cercare sul libro per perdere tempo, quelli che non cercano di non guardare il professore e quelli che se ne fregano altamente della domanda.
Io rientro nel secondo gruppo di persone.
«il controincantesimo è protectum» dice una ragazza, mi giro verso di lei è resto ammaliato dalla sua bellezza.
Capelli color castano ricadono nelle sue spalle, l'uniforme dalle rifiniture blu le calza a pennello, occhi azzurri come il più profondo dei mari caratterizzano il suo volto, la sua pelle leggermente abbronzata, probabilmente dal sole, la rende ancora più carina.
«Lei è nuova non è così?» chiede il professore alla ragazza.
«si, sono nuova» dice lei è nel suo accento noto che non è inglese
«vedete? Sapeva lei il controincantesimo e lei è arrivata quest'anno!» dice il professore con tono di voce stizzito.
«come si chiama signorina?» chiede Piton dopo pochi secondi.
«Mi chiamo Nagaya Corbait» dice la ragazza con tono dolce
«perfetto Corbait, dieci punti a corvonero» proclama il professore facendo increspare un sorriso sul volto della ragazza.
«quindi stavo dicendo, se viene lanciato l'incantesimo contro di voi potete usare l'incantesimo "Protectum" , mentre se il nemico ha già scagliato l'incantesimo a qualcun'altro potete usare il controincantesimo generale cioè  "Finte incantatem", oppure usate l'incantesimo expelliarmus per far perdere al vostro avversario la bacchetta, quindi, chi si sente pronto a mettere in prova ciò che ho spiegato?»   chiede il professore.
Nessuno fiata, Gesù che fifoni.
«Io mi offro volontario» dico alzando la mano.
«amico sei impazzito?!» sussurra Chan guardandomi scioccato.
«dai smettila di fare il fifone, ricorda che fai parte della casata grifondoro» dico per poi alzarmi e dirigermi verso la cattedra.
«nessun'altro esce volontario?» chiede il professore.
Silenzio.
«nessuno?» chiede di nuovo Piton.
«esco io» sento dire da una voce che conosco fin troppo bene.
Hwang Hyunjin.
Ci odiamo dalla prima volta che ci siamo visti, o per meglio dire, lui ha deciso di odiarmi, e io ho fatto altrettanto.
Lui è uno dei ragazzi più belli di tutto l'istituto, sai che dire, basta avere un bel faccino e tutte le ragazze ti cadono ai piedi, bah, la trovo una cosa molto superficiale.
Lui fa parte della casata serpeverde, e come vi ho detto in precedenza, non è una tra le mie casate favorite.
Lui si avvicina a me con un ghigno, impugnamo le nostre bacchette, ci inchiniamo in segno di rispetto, schiena contro schiena compiamo  cinque passi di distanza  per poi girarci.
«Uno» inizia Piton
«due»
«tre!» conclude quest'ultimo.
«Glaucius!» dice a pieni polmoni Hyunjin
«Protectum!» dico io in contropiede
Venendo così protetto dal mio stesso incantesimo, lasciando Hyunjin interdetto dalla mia prontezza di spirito.
«Expelliarmus!» indugio io facendo cadere all'indietro Hyunjin per qualche metro e separando così la stretta tra la bacchetta e le sue dita.
«perfetto Park, come mi aspettavo da lei, peccato faccia parte della casata grifondoro» conclude il professore guardando Hyunjin in modo torvo per aver fatto fare una brutta figura alla sua casata.
«dieci punti a grifondoro» dice il professore con tono di voce neutro.
Vedo Hyunjin alzarsi da terra e raccogliere la sua bacchetta dal suolo.
E questa volta, colui che può sfoggiare il ghigno sono io, e compiaciuto mi dirigo al mio posto.
La lezione finisce e io dopo aver sistemato le mie cose mi avvicino con calma a Nagaya per presentarmi.
«ciao» dico io, lei era girata di spalle ma appena sentito la mia voce si gira
«ciao» ricambia lei con un sorriso
«piacere Jimin» dico porgendo la mano in segno di educazione
«piacere Nagaya» dice lei per poi stringere il mio arto.
«non vorrei sembrarti scortese, ma non sei inglese giusto?» chiedo per sicurezza
«cosa te lo fa pensare?» chiede lei con sguardo indagatore
«il tuo accento è bizzaro» dico io sfoggiando un sorrisino
«mio padre è inglese ma mia madre italiana quindi dopo anni vissuti in italia abbiamo deciso di venire qui» dice lei raccogliendo le sue cose.
«oh davvero! Io sono stato in Italia quest'estate!» dico entusiasta
«dove sei stato?» domanda lei con curiosità nel tono di voce.
«Jimin muoviti che sennò facciamo tardi e io una sgridata dalla Sprite non la voglio prendere!» mi incalza Chan da dietro le mie spalle.
«Chan aspetta un attimo-» lo riprendo io ma lui non ne vuol sapere.
«m-u-o-v-i-t-i» scandisce lui lettera per lettera
«ugh e va bene ci vediamo in giro» dico sorridendole dolcemente
«certo! Ciao!» ricambia lei prendendo i suoi libri per poi uscire dalla classe.
Esco anch'io venendo seguito a ruota da Channie, ma appena uscito dal corridoio mi sento osservato, mi guardo attorno e vedo una testolina bianca guardarmi da lontano, ricambio lo sguardo per poi incamminarmi nella parte antistante alla serra di erbologia venendo così ripreso da Chan, ma non lo ascolto,  cerco di avvicinarmi una volta per tutte a lui ma subito il ragazzo misterioso fa retromarcia e cammina nella direzione opposta alla mia.
Non so ancora il suo nome.

SPAZIO CHE NESSUNO SI CAGA :
1576 parole signore e signori.
Il Lunar sunset l'ho inventato rip.

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