Capitolo 8

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Guardo Yoongi e lo vedo guardare la porta con gli occhi assottigliati.
«devo andare torno subito» dice poi quest'ultimo uscendo anche lui dalla stanza, lasciando me e i miei amici perplessi.
Non capisco proprio cosa stia succedendo ultimamente.~

Yoongi's pov

Seguo quella ragazza, Nagia, Nagara, non mi ricordo nemmeno come si chiama.
La bruna si guarda indietro per vedere se qualcuno la sta seguendo, e io mi nascondo subito dietro ad una colonna.
Dopo che lei ha ripreso a camminare il mio inseguimento riparte.
La vedo arrancare come se improvvisamente qualcuno le avesse tirato più di cento pugni in tutto il suo corpo.
Quasi quasi mi viene voglia di aiutarla infatti mi avvicino a lei, ma appena giro il suo stesso corridoio lei non c'è più, vedo una stanzina sulla mia destra, la apro e la trovo seduta sul pavimento.
«oh-h Yoongi...puoi-puoi darmi una mano?» chiede lei al che le porgo una mano ad alzarsi da terra.
Lo stanzino è piccolo infatti appena la ragazza si alza da terra i nostri corpi sono a centimetri di distanza.
«stai bene? Ti ho visto affaticata poco prima» chiedo io con titubanza nella voce
«eh si...devi sapere che ho dei problemi con i miei anticorpi, ogni tot devo bere delle vitamine...» dice lei mostrandomi la bottiglia.
«oh capisco» dico io dubbioso
Noto solo ora una piccola tendina dietro di lei con la mano cerco di aprirla ma le sue mani stringono le mie.
«grazie per avermi aiutato, pensavo di non starti tanto simpatica...non era mio volere farti irritare prima» dice lei per poi abbracciarmi.
Resto un attimo spiazzato, infatti non rispondo all'abbraccio.
«ti va se usciamo qui siamo un po' stretti» dico io leggermente imbarazzato.
«non mi dispiaceva questa situazione ma va bene» dice lei ridendo
«ehi sto scherzando fatti una risata su» dice lei tirandomi un pugnetto sulla spalla facendomi sorridere appena appena.
Forse non è tanto male.
Usciamo finalmente da quel buco, e comunque la vedo leggermente provata.
«ti va se ti accompagno nella tua sala comune? Non ti voglio sulla coscienza» dico io facendola ridere.
«mi faresti un grosso piacere» dice lei sorridendomi
«okay allora, andiamo?» chiedo io inclinando la testa a sinistra, e lei in risposta annuisce.
Camminiamo fianco a fianco fino a quando non arriviamo alla porta della casata corvonero.
«grazie per avermi aiutato, e scusa se ti ho recato disturbo» dice Nagaya mordendosi il labbro inferiore.
«tranquilla» dico io alzando le spalle.
«ci vediamo» dico io facendo retrofront.
«aspetta!» esclama lei facendomi voltare nella sua direzione.
«potresti...non dire a nessuno del nostro incontro?» chiede lei giocherellando con la manica della sua uniforme
«perché?» chiedo io alzando un sopracciglio.
«preferirei rimanesse...il nostro segreto» dice lei accennando alla sua "malattia".
«Oh, okay, non ci siamo mai incontrati al di fuori dell'infermieria» dico io mettendo le mani in alto.
«grazie Yoongi» dice Nagaya avvicinandosi a me e baciandomi la guancia.
Mi stacco subito appena le sue labbra entrano in contatto con il mio volto.
«ehm...allora ciao» dice lei con tono flebile.
«ciao» dico io in tono piatto.
Che schifo le ragazze, penso facendo retromarcia verso l'infermieria.
«la serpe è tornata» dice Jisung con un sorriso infastidito creando nel mio volto un' espressione confusa.
«hey» dice Jimin in tono monocorde.
«hey» ricambio io sedendomi a fianco del suo letto.
Lo guardo negli occhi ma lui non ricambia lo sguardo, strano.
«ragazzi potete un attimo uscire?» chiede il biondo con tono leggero, i suoi amici mi guardano e poi escono.
«dove sei stato?» chiede lui giocherellando con il lenzuolo.
«Ero andato a prendere un po' d'aria» mento io.
Lui sorride e si guarda le mani.
«va bene» dice facendo sparire piano piano il mio sorriso.
«potresti uscire? Vorrei dormire un po'» dice il biondo guardandomi con i suoi occhi profondi.
Rimango un attimo spiazzato e nel frattempo Jimin chiama di nuovo i suoi amici dentro la stanza.
«oh...certo, ragazzi Jimin vuole dormire un po' usciamo va bene?» chiedo ai suoi amici.
«no loro rimangono» risponde Jimin al posto loro.
«ah...quindi devo uscire solo io?» chiedo avvicinandomi al suo orecchio.
«non devi vergognarti ti ho già visto dormire e in più sei particolarmente carino quando dormi» gli sussurro all'orecchio per non farmi sentire dagli altri.
«tu non hai capito, io non ti voglio qui» dice lui guardandomi serio.
«cosa...?» chiedo io allontanandomi per guardarlo negli occhi.
«hai capito bene, ora vai, non devi sentirti in colpa, se mai una situazione simile a quella del Quidditch dov'esse capitare di nuovo non esiterò a lasciare che l'incantesimo ti prenda in pieno» dice lui ferendo il mio cuore.
«ora vattene» dice lui facendomi indietreggiare dal tono duro usato nei miei confronti.
«Va Via!» si altera lui, do un' ultima occhiata ai suoi amici e li vedo guardare Jimin con aria preoccupata.
Rassegnato esco dalla stanza.
Non finisce qui Park Jimin.

SPAZIO CHE NESSUNO SI CAGA:
Perché Jimin è così arrabbiato?
Ci sono teorie?

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